Cambiano le regole e Roma e tutto il Lazio diventano ancora più inquinati. L’Oms, Organizzazione mondiale della Sanità, ha rivisto al ribasso i parametri entro cui la concentrazione di polveri sottili nell’aria è ritenuta tollerabile. Ieri, Legambiente ha diffuso un dossier ‘Mal’aria’ speciale, nel quale ha illustrato i dati rilevati delle centraline antismog della Capitale registrati in questo autunno, rispetto ai nuovi valori consentiti e la qualità dell’aria è crollata. Ma, la nota dolente per i romani è che, anche tenendo come riferimento i vecchi e più generosi parametri precedenti, la situazione è tutt’altro che rosea: dall’inizio del 2022, nella Capitale d’Italia sono stati già 23 i giorni di superamento per le PM10 oltre i 50 microgrammi a metro cubo di aria nella media su 24h, il limite massimo consentito dalla normativa è di 35 giorni nell’anno solare.
Non solo Roma, ovviamente, ma i parametri più restrittivi previsti dall’Oms mettono in ginocchio anche tutte le altre province del Lazio e tutte le altre grandi metropoli del Belpaese con valori di polveri sottili (PM10 e PM2,5) e biossidi di Azoto (NO2) fuori controllo. Il massimo consentito per il PM10 dovrà essere ora di 15 microgrammi/metro cubo, per il PM2,5 di 5 microgrammi/metro cubo e per l’NO2 di 10 microgrammi/metro cubo. Il tutto mentre si attende l’emanazione della nuova normativa ai vari livelli (europeo, nazionale e regionale) per adeguarsi alle nuove indicazioni dell’Oms.
Secondo i dati di Legambinete, a Roma si supera del 65% il nuovo valore massimo per le PM10; del 123% quello per le PM2,5 e del 187% quello del NO2.
Sempre secondo i dati del dossier di Legambiente, Roma ha la peggiore estensione tra le grandi città europee della rete di metropolitane in rapporto alla popolazione e con il 59% anche la più alta percentuale di spostamenti individuali a discapito degli spostamenti collettivi o quelli a piedi e in bici. Se nel rapporto si torna a evidenziare carenze croniche di Roma ma anche “nuovi” ritardi, come i soli 31 Autobus elettrici su una flotta di 4.041 vetture, vengono anche inseriti i finanziamenti che arrivano grazie al PNRR per realizzare le nuove Tramvie.
Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, per tutelare ambiente e salute, suggerisce allora che “gli enti del territorio devono generare scelte coraggiose con le quali ridimensionare drasticamente l’uso dell’auto privata e potenziare la mobilità pubblica collettiva in particolar modo a Roma, dove c’è la necessità sempre più evidente di iniziare a colmare quel terribile deficit infrastrutturale di metropolitane e tram nei confronti di tutte le altre città europee. Si deve consentire a più persone possibili di muoversi a emissioni zero: a piedi, in bicicletta, con sharing mobility elettrica e con mezzi pubblici su ferro ma anche su gomma, sostituendo tutti i bus di superficie con bus elettrici entro la fine del decennio. I nuovi progetti che verranno realizzati grazie ai fondi europei dovranno essere accompagnati da prolungamenti ulteriori delle Metro per una poderosa cura del ferro, come da un grande piano di rigenerazione urbana per restituire spazio a pedoni o bici, a partire dalla realizzazione del GRAB, il tutto con l’obiettivo di abbattere l’enorme numero di vetture circolanti nella Capitale”.