Il duello fra D’Amato e Rocca porrà il tema della sanità al centro della campagna elettorale. In particolare sul nuovo ospedale di Latina sono attese prese di posizioni convincenti da parte dei due candidati governatori.
L’Asl di Latina chiederà al Comune capoluogo una variante urbanistica per la realizzazione del nuovo plesso. Sarà infatti necessario ampliare l’area che prevede spazi da destinare all’ospedale e ai servizi sanitari. Il perimetro individuato per il nuovo mega nosocomio riguarda una zona di proprietà della Regione Lazio, oltre ad un’altra fetta di terreno di proprietà privata. Nello studio di fattibilità dell’Asl pontina si fa quindi riferimento alla necessità di una variante “per la definizione di nuovi indici di fabbricabilità fondiaria e la modifica della giacitura dell’asse viario di collegamento tra la futura tangenziale Est di Latina e il nuovo ospedale. Dopo una lunga attesa durata mesi e alla vigilia delle elezioni, la Regione Lazio ha deciso di completare il finanziamento del nuovo ospedale di Latina”.
OSPEDALE DI LATINA: PROGETTO E COSTI
Oltre 400 milioni per 19 interventi di edilizia ospedaliera e acquisto di nuovi macchinari: sono gli investimenti previsti dal nuovo piano della Regione Lazio, che sarà approvato dalla giunta all’inizio della prossima settimana. Di questi circa 240 milioni sono destinati alla nuova struttura ospedaliera del capoluogo pontino.
Nella nostra regione è in atto il più grande investimento sull’edilizia sanitaria dell’intero Paese, mettendo insieme i fondi del Pnrr con quelli della legge 67/88. Per la seconda città del Lazio si tratta di un traguardo importantissimo, fondamentale per il territorio. Latina merita un grande intervento sia per il bacino d’utenza, sia per la presenza dell’Università e di un comparto chimico e della salute tra i più importanti d’Italia.
Un grande passo in avanti è stato fatto individuando un’area idonea per il nuovo ospedale, su un terreno regionale a nord della città. Un punto a vantaggio del progetto e della collettività.
Stando alla progettazione più recente, il nuovo ospedale di Latina sorgerà su un’area di 70mila metri quadrati avrà complessivamente 524 posti letto di cui 424 di degenza ordinaria e degenza psichiatrica, 16 day hospital, 4 Day Surgery, 24 terapia intensiva, con un incremento del 35 per cento rispetto a quella attuale e un numero di sale operatorie di molto superiore a quelle delle quali dispone oggi il Santa Maria Goretti: 12 rispetto alle 4 attuali. Il finanziamento totale per la nuova struttura di Borgo Piave è di 300 milioni di euro e alla tecnologia e device sono destinati ben 19,250 milioni di euro.
Non resta che attendere che il progetto si trasformi in realtà. Nell’ottobre 2021 l’Asl di Latina ha approvato lo studio di fattibilità che prevede di spendere 260 milioni per i lavori e affini, tra scatola edilizia, centrali tecnologiche, parcheggi, aree verdi, rete infrastrutturale. Per quanto riguarda le tecnologie sanitarie la spesa fissata è quasi 31 milioni di euro. Il resto è stanziato per arredi e allestimenti.
PROBLEMI IRRISOLTI
Zingaretti e D’Amato, soprattutto da un paio di anni a questa parte si sono riempiti la bocca dei grandi successi della campagna vaccinale. Non c’è stata occasione pubblica nella quale non hanno sottolineato l’efficienza della macchina operativa regionale. Una vera e propria autocelebrazione con accenti trionfali. D’Amato in particolare si sforza molto ad apparire come il bravo assessore anti pandemia pronto a subentrare a Zingaretti.
La realtà però è diversa dalla narrazione. Zingaretti e D’Amato devono far fronte alla piaga irrisolta delle liste d’attesa. C’e’ il problema dei tempi biblici per l’erogazione delle prestazioni specialistiche, sia gli esami diagnostici che le visite. Ogni giorno si susseguono segnalazioni da parte di persone che non riescono a prenotare visite specialistiche ed esami diagnostici indispensabili per approfondire alcune patologie o effettuare controlli su quelle croniche, si va da un anno fino a 24 mesi, per effettuare una tac, una Pet, una Moc, visite oncologiche, pap test, visite ginecologiche, mammografie, visite dermatologiche, risonanze magnetiche.
Una situazione insostenibile ulteriormente aggravata dalla mancanza di una assistenza capillare sul territorio, tale da produrre l’inevitabile intasamento del presidio ospedaliero. Parallelamente va affrontato il tema del personale, da potenziare ulteriormente se non si vuole rischiare il collasso nelle strutture. E’ del tutto evidente che il sistema sanitario nazionale sempre più in sofferenza per le risorse umane ed economiche insufficienti necessita di interventi immediati.
Quello delle risorse umane nel campo sanitario è un tema cruciale anche per la regione Lazio. Auspicabile sul piano pratico l’incremento dei concorsi pubblici nelle aziende sanitarie per l’assunzione a tempo indeterminato delle figure necessarie all’assistenza e la cura delle persone. A partire dall’inserimento di più specialisti in campo sanitario. Bisogna aumentare i contratti di specializzazione tenendo conto del reale fabbisogno nei prossimi anni.