Oltre 1500 salme in attesa di cremazione, scontro lista Calenda-Ama

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Oltre 1.500 salme attendono la cremazione a Prima Porta e i congiunti restano in attesa di dare l’ultimo saluto al proprio caro. Da oltre un anno l’impianto crematorio del Flaminio è in manutenzione e non riesce a garantire la domanda e così si effettuano la metà delle cremazioni che sarebbero necessarie, poco più di 30 al giorno. Di conseguenza l’attesa aumenta.

La denuncia arriva dai consiglieri della lista Calenda in Campidoglio. “Ad oggi la consegna dell’urna con le ceneri supera il mese -hanno affermato in una nota la capogruppo della Lista Calenda in Campidoglio, Flavia De Gregorio insieme con il consigliere Francesco Carpano– con l’estensione delle liste di attesa si rischia nuovamente, come accaduto già l’anno scorso, una nuova transumanza delle salme nei depositi del Verano per poi essere trasferite al cimitero Flaminio per le cremazioni. Molte famiglie per ovviare al disservizio chiedono la cremazione fuori comune con aggravio dei costi dovuto alla tassa aggiuntiva. L’annuncio della sospensione del balzello per chi si reca fuori comune è solo una toppa”.
Insomma al cimitero di Prima Porta si è in piena emergenza a causa dei tempi d’attesa per la cremazione della salme.  
Un anno fa il triste caos delle sepolture sempre al cimitero Flaminio, con centinaia di salme accatastate nei depositi. Sempre di un anno fa il piano da 55 milioni di euro di Ama per la ristrutturazione degli impianti cimiteriali. Gli esponenti della lista Calenda vorrebbero conoscere nel dettaglio le difficoltà organizzative dei cimiteri romani e soprattutto per capire che fine hanno fatto i fondi accantonati da tempo in bilancio e destinati all’adeguamento, al ripristino del decoro e alla manutenzione. “Da tempo l’Ama e il Campidoglio sono al corrente del caos visto che da quasi 5 anni è noto l’esempio del cimitero Laurentino e le inefficienze dell’impianto di cremazione del Flaminio, nonostante l’aumento della domanda di cremazioni che in dieci anni si è pressoché quintuplicata -hanno sottolineato i consiglieri- Sicuramente la precedente giunta ha trascurato il problema, ma ora ci chiediamo come la giunta Gualtieri e il nuovo management Ama pensano di affrontare l’ennesima emergenza che rende ancora più deprimente e doloroso l’addio per chi ha perso una persona cara”.

LA REPLICA DI AMA

Non si è fatta attendere la replica di Ama– Cimiteri Capitolini che in una nota hanno risposto in maniera dettagliata alle critiche della lista Calenda. “Dall’insediamento del nuovo management aziendale Ama, con il supporto di Roma Capitale, è impegnata in un piano di interventi, già programmato per i prossimi due mesi, volto ad assicurare decoro e fruibilità a tutti i cimiteri della città, garantendo al contempo la regolarità dei servizi quotidiani”. Ama ha aggiunto che: “Nel cimitero Flaminio i servizi di cremazione sono regolarmente garantiti con circa 65 operazioni giornaliere, dato assolutamente in linea con la media delle richieste presentate dall’utenza. La manutenzione degli impianti crematori è stata avviata a gennaio di quest’anno, a fronte di una programmazione non rispettata in precedenza, e terminerà alla metà del mese di luglio”. La municipalizzata ha voluto precisare che “per garantire comunque il servizio, gli interventi di manutenzione si concentrano su una singola linea per volta”. Sulla tassa per le cremazioni Ama ha reso noto di essere “d’accordo con la decisione dell’amministrazione capitolina di abolirla, in modo da rispondere a un’esigenza di civiltà e assicurare alle famiglie romane libertà di scelta”.

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