Arriva la smentita riguardo la notizia, circolata in mattinata, secondo la quale la salma di Thomas Bricca sarebbe dovuta tornare in città (ad Alatri, ndr.) oggi. Il corpo del 19enne, contrariamente a quanto detto, si trova presso un’Istituto romano di medicina legale, ancora in attesa che il magistrato disponga il nulla osta per fissare giorno e orario dei funerali. Niente è ancora certo.
La probabile svolta nelle indagini grazie a una telecamera
Secondo quanto ha riportato questa mattina La Repubblica, la telecamera di un negozio, vicino largo Paolo Cittadini, avrebbe registrato le due persone che hanno sparato a Thomas Bricca, il giovane di Alatri ucciso a colpi di pistola lunedì 30 gennaio.
Se questa tesi fosse confermata, gli inquirenti avrebbero un indizio fondamentale su cui lavorare per rintracciare i due banditi a bordo del T-Max, che, lo ricordiamo, a tutto gas sono ripartiti dopo aver esploso un paio di colpi di pistola, uno dei quali ha preso in pieno il 19enne, uccidendolo dopo due giorni di agonia.
Omicidio Thomas Bricca, l’autopsia
L’esame autoptico ha evidenziato che Thomas Bricca è stato ucciso da un colpo sparato da una pistola a tamburo, un arma corta a ripetizione multicamera-monocanna. Da stabilire ora se la traiettoria del proiettile è comparabile con uno sparo a distanza ravvicinata o se la ferita che ha portato, sia conseguenza di un colpo di rimbalzo. La certezza si avrà tra circa un mese.
Gli amici
Gli amici e la famiglia di Thomas non si danno pace, continuano a chiedere a gran voce la verità. In questi giorni la dichiarazione di uno dei tanti compagni del 19enne, in una lunga diretta Instagram, ha fatto molto scalpore: “Volevano uccidere me, non Thomas. È iniziato tutto per razzismo, questa è la verità e la sanno tutti ad Alatri”. Si scruta quindi anche la pista razzista, il ragazzo ha raccontato sul social che sette persone avrebbero picchiato, il sabato precedente all’omicidio, davanti a tutti, famiglie e bambini perché parlavano in arabo. Lui avrebbe voluto fare denuncia ma gli sarebbe stato detto di ripassare il lunedì successivo.
Che siano gli stessi amici, piano piano, a sgomitolare l’intricata vicenda? Per ora non si può dare un esito. Gli investigatori continuano a lavorare con il massimo riserbo, anche se la pista più accreditata pare essere quella degli