La giunta Gualtieri sembra somigliare sempre più alla vecchia amministrazione Zingaretti. Il valzer delle nomine operato da Palazzo Senatorio è stato benefico per Albino Ruberti, ex capo gabinetto prima dell’ex governatore del Lazio ed anche del sindaco Gualtieri. Ora Ruberti ha preso il posto di capo della segreteria del Sindaco che adesso potrà avvicinarsi ancora di più alle numerose e variegate esigenze della maggioranza di centrosinistra. Un accorciare le distanze di cui tanto hanno bisogno soprattutto nel Pd, e in cui Ruberti è maestro. Su Ruberti, figura che ha la capacità di andare oltre le correnti raccogliendo consensi da praticamente tutti i rappresentanti delle varie anime del Pd, Gualtieri ha detto: “Conosciamo le sue straordinarie capacità di lavoro – l’attestato del Sindaco -. Parliamo di una persona che non ho bisogno di presentare. Darà impulso al nostro lavoro”. Di lavoro da svolgere ce ne è già molto.
LA NOMINA DI ORNELI
Paolo Orneli sarà ufficialmente il nuovo amministratore unico di Risorse per Roma, società in house del Comune che si occupa di lavori pubblici, patrimonio e da un anno anche del servizio scolastico integrato. Il 29 ottobre è arrivato il parere favorevole anche delle tre commissioni capitoline competenti, cioè lavori pubblici, scuola e patrimonio.
Il suo curriculum amministrativo e politico è stato illustrato nella triplice commissione congiunta, presieduta da Antonio Stampete, Carla Consuelo Fermariello e Yuri Trombetti. Una carriera politica iniziata nel municipio di Ostia, proseguita in assemblea capitolina agli inizi degli anni Duemila, per poi approdare nell’ex Provincia e in Regione Lazio. Con Nicola Zingaretti presidente è stato anche assessore allo Sviluppo Economico. Per un anno ha ricoperto l’incarico di presidente di Lazio Innova.
Nella seduta del 29 ottobre, il Pd ha sfruttato l’occasione per ringraziare Ruberti per il lavoro svolto in Risorse per Roma: “Si è distinto per le sue grandi capacità manageriali e di lavoro di gruppo – ha detto Fermariello -, nella tutela dell’interesse pubblico. Un dovere ringraziarlo e fargli l’in bocca al lupo per il nuovo incarico. Ricordiamo anche lo straordinario ruolo avuto nell’internalizzazione di Multiservizi, una lotta combattuta per anni e coronata grazie all’impegno di molti, ma in particolare di Ruberti”. Lato patrimonio, Trombetti ha ricordato “la situazione di grande difficoltà che abbiamo trovato appena insediati, RpR è diventata il braccio operativo del dipartimento. In questi mesi – continua il consigliere Pd – Ruberti è stato prezioso, sapendo inquadrare sempre velocemente i problemi, sopperendo spesso alle carenze di personale e formazione degli uffici”.
TREGUA TRA I DEM
Dopo il mini-rimpasto ‘contestato’ da una parte dei dem il sindaco Gualtieri sembra esser riuscito a congelare le polemiche. Di fronte alle dimissioni del ‘tecnico’ di sua fiducia Miguel Gotor, il sindaco aveva chiamato alla Cultura Massimiliano Smeriglio, esponente di Sinistra Civica Ecologista e tra i leader storici della sinistra romana. Ma l’ingresso di Smeriglio, ha spiegato il sindaco, “per preservare l’equilibrio politico della giunta stabilito a inizio mandato” ha richiesto un passo indietro di Andrea Catarci, assessore al Personale anch’egli d’area Avs. Uno scambio alla pari, dunque, tutto esterno ai dem e previdente in ottica ricandidatura. Il problema è sorto semmai con il sostituto di Catarci al Personale: la scelta è ricaduta sul capo segreteria Giulio Bugarini, ex consigliere Pd e vicino all’influente deputato Claudio Mancini, a sua volta vicino al sindaco. Ieri, intanto si è registrato un vertice con il segretario regionale Daniele Leodori e quello romano Enzo Foschi, che avrebbe addirittura minacciato le dimissioni dopo il blitz del sindaco. L’esito della riunione, così è stato fatto trapelare, è stato positivo: “Piena condivisione delle strategie future, sostegno al lavoro dell’amministrazione e valorizzazione del contributo politico e programmatico del Pd al rilancio di Roma”. Che in altre parole può significare: il Pd non farà mancare il terreno sotto i piedi al sindaco, il sindaco darà peso alla voce del partito nelle sue scelte. Tutto rientrato, dunque, almeno per ora, anche perché al momento di nuovi ritocchi alla giunta non si parla.