Ottaviani si mette in proprio: scarica gli alleati, attacca il Governo e ignora la Regione

Perché la presa di posizione sulla Zes del parlamentare e coordinatore provinciale della Lega è nella sostanza una rottura politica. Ma non si può parlare di un fulmine a ciel sereno, perché da tempo in Ciociaria la Lega prende le distanze.
Una frattura politica netta e forte, quella che Nicola Ottaviani, deputato e coordinatore provinciale della Lega, ha voluto consumare nei confronti degli alleati di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Ma anche un attacco alle scelte del Governo e della Regione Lazio. Sul tema della Zes e della Zls. Il riferimento “tecnico” a quanto successo in commissione Bilancio del Senato è in realtà la certificazione di una distanza “politica” incolmabile. Però non si tratta di un fulmine a ciel sereno, perché in provincia di Frosinone il Carroccio ha scelto da tempo una strategia “in solitaria”.
IL COMUNICATO CHE SANCISCE LA FRATTURA
Ma partiamo dal comunicato di Nicola Ottaviani. Che afferma: “La riforma della Zes, la Zona economica speciale del Mezzogiorno, inserendo le Marche e l’Umbria, con la possibilità di farvi rientrare anche le province di Frosinone, Latina e Rieti, è andata in discussione, la scorsa settimana, mercoledì 15 ottobre, in Commissione Bilancio al Senato, in sede deliberante, una corsia preferenziale che normalmente viene riservata a pochissimi provvedimenti di legge e che, proprio per questo motivo, rappresentava un’opportunità storica per dare anche al Lazio Sud la possibilità di concorrere ad utilizzare una parte di quelle enormi risorse, oltre 2,5 miliardi di euro all’anno, previste per le imprese del Mezzogiorno, come avvenuto negli ultimi sessant’anni, per Frosinone, Latina e Rieti. Nei giorni precedenti, avevamo assistito ad una serie di dichiarazioni provenienti dai referenti di tutti i partiti di maggioranza e di opposizione, sbracciarsi per far credere che avrebbero difeso fino alla fine gli emendamenti per inserire le province del Lazio, all’interno di questa nuova rivoluzione economica finanziaria, alla stregua dei gioielli di Napoleone al museo del Louvre. E se non fosse per il dramma per le nostre economie locali che si è consumato, verrebbe proprio da ridere, perché è finita proprio con il “furto” dei proventi delle nostre tasse e del lavoro delle nostre imprese, perché i soldi europei della Zes erano anche i nostri”. Continua Ottaviani: “Alcuni avevano presentato qualche emendamento prospettando l’inserimento dei territori nella Zls, la zona logistica semplificata, o anche franco doganale, al posto della Zes, dove sarebbe stato possibile, invece, operare direttamente con il credito d’imposta, ma alla fine neppure la medaglia di legno. Il resoconto della seduta di mercoledì è politicamente intollerabile, ma storicamente incancellabile. Fratelli d’Italia ha ritirato e trasformato in odg il suo 3.0.1 T2 (Istituzione di Zone Franche Doganali Intercluse nel Basso Lazio), mentre Forza Italia ha ritirato i suoi 1.5 e 1.7, per l’estensione della Zes alle province del Lazio. La Lega, a quel punto, per cercare una mediazione tra la portata delle semplici Zls ed il valore più ampio delle Zes, sulle quali sono possibili gli investimenti con il credito di imposta a favore delle imprese, ha portato al voto l’emendamento 3.2 (estensione credito d’imposta Zls a province a Frosinone, Latina e Rieti). Il risultato che si legge nel resoconto della Commissione, un atto pubblico, che difficilmente può essere travisato o mentire, riporta questo esito: hanno votato a favore 6 commissari (5 delle opposizioni + 1 Lega). Hanno votato contro in 8, ossia tutti gli altri commissari di maggioranza.
Non servono commenti, perché è giusto che ognuno dei residenti in provincia di Frosinone, Latina e Rieti possa farsi un quadro libero ed autonomo di quello che succede a Roma, dove alcuni continuano a sacrificare i nostri territori, per ragioni la cui “nobiltà” risulta difficile comprendere. Ma almeno con questo contributo di verità odierna vedremo quanti hanno il coraggio almeno di pubblicare cosa sia davvero avvenuto sulla Zes, condannando le imprese dei nostrani territori, per i prossimi anni, a rincorrere le mancette degli spiccioli, mentre i provvedimenti strutturali si adottano per tutto il resto del centro sud Italia”.
LA ZES È UN PRETESTO: OTTAVIANI TENTA DI ANNULLARE I RISULTATI DI FDI E I CENTO MILIONI CHE ARRIVERANNO AL CONSORZIO
Dunque, attacco frontale agli alleati di Fratelli d’Italia e Lega. Inoltre, sulla Zes, in particolare sull’allargamento a Marche e Umbria, si è espresso il Governo Meloni, del quale la Lega fa parte. Così come per la Zls sta lavorando da un anno la Regione. E proprio nei giorni scorsi il ministro Tommaso Foti, la vicepresidente del Lazio Roberta Angelilli e l’assessore Giancarlo Righini hanno dato ampie assicurazioni sull’ormai prossima attivazione della Zona Logistica Semplificata.
L’entrata in vigore della Zls, unitamente ai 100 milioni di euro che la presidenza del consiglio ha stanziato per il Consorzio industriale unico (e quindi per le imprese del territorio), sono fattori in grado di sostenere la ripartenza del sistema economico locale. Della Zls faranno parte 18 Comuni della provincia di Frosinone: Anagni, Cassino, Ceccano, Ceprano, Ferentino, Frosinone, Patrica, Piedimonte, Sant’Andrea del Garigliano, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sant’Apollinare, San Giorgio a Liri, San Vittore del Lazio, Villa Santa Lucia, Sora, Isola del Liri, Roccasecca e Pignataro.
Inoltre, lo stanziamento dei 100 milioni per il Consorzio è stato effettuato dalla Presidenza del consiglio dei ministri. Il risultato è stato raggiunto grazie al pressing quotidiano del parlamentare di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini (sostenuto da Mattia e Pulciani) sul ministro Tommaso Foti. Una circostanza che Ottaviani ha voluto ignorare.
La Zona Logistica Semplificata è un’area geografia “pensata” per favorire lo sviluppo del settore logistico e delle attività economiche correlate, attraverso la semplificazione delle procedure amministrative, la concessione di agevolazioni fiscali come il credito d’imposta e la possibilità di istituire zone franche doganali. Insomma, un’opportunità vera e concreta. Sollecitata peraltro dagli imprenditori e dalle associazioni di categoria, in particolare Unindustria. Nicola Ottaviani si concentra sulla mancata inclusione delle province del Basso Lazio nella Zes, la Zona Economica Speciale, estesa anche ad Umbria e Marche. Ma per la Zes, tutti sanno che il discorso è articolato. Perché occorre il via libera dell’Unione Europea, va cambiata la legge istitutiva, servono parametri precisi e i parametri sono su base regionale. Il Lazio non ha questi requisiti e sovvertire le regole di Bruxelles non è semplice. Detto tutto questo, però, si sta continuando a lavorare per provare a far inserire in futuro il Lazio nella Zona Economica Speciale.
Ottaviani glissa completamente sui 100 milioni che la presidenza del Consiglio dei ministri ha destinato al Consorzio industriale affinché vengano utilizzati per le imprese. Di tutto questo neppure un cenno da parte del deputato del Carroccio eletto nel collegio uninominale di Terracina-Cassino. Tutti sanno che nei collegi uninominali-maggioritari i candidati hanno il sostegno dell’intera coalizione. A differenza di quanto accade nel “segmento” proporzionale, che fa riferimento solo al partito. Circostanza che magari poteva essere tenuta presente.
LA DISPERATA SITUAZIONE DEL GRUPPO CHE RUOTAVA INTORNO ALL’EX SINDACO DIETRO LA SCOMPOSTA FUGA IN AVANTI
In provincia di Frosinone, però, la Lega ha spesso una posizione non in linea con quella dell’intera coalizione. Nel 2022, per la presidenza della Provincia fu candidato il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, con una fuga in avanti della quale gli alleati non erano stati informati. Il risultato fu che il centrodestra non riuscì ad indicare un candidato unitario e condiviso. Non solo: Mastrangeli (che era stato eletto come civico) si definì “sindaco civico in quota Lega”. Nei mesi precedenti peraltro aveva pubblicamente appoggiato la candidatura di Ottaviani alla Camera. Schierandosi apertamente da una parte. Vale la pena di ricordare che alle comunali Fratelli d’Italia lo sostenne lealmente nonostante le clamorose rotture con il suo predecessore. Nicola Ottaviani appunto. Inoltre il Carroccio ha preso le distanze anche da operazioni politiche riguardanti gli assetti di enti intermedi importanti. A cominciare dalla Saf, guidata da un esponente di Fratelli d’Italia, Fabio De Angelis. Si potrebbe continuare. Infine, il Comune di Frosinone. Il capoluogo. La Lega, attraverso un sistema di alleanze con delle liste civiche, continua a dettare la linea politico-amministrativa al sindaco Mastrangeli. Mentre le proposte (e i risultati) degli altri, a cominciare Fratelli d’Italia, vengono liquidate con delle alzate di spalle. Insomma, “Houston, abbiamo un problema”.
Il centrodestra fa dell’unità un valore assoluto, da declinare ad ogni livello: nazionale, regionale, provinciale, comunale. In Ciociaria la Lega assume (spesso e… volentieri) posizioni autonome e perfino contrarie agli alleati. Lo fa con Nicola Ottaviani, che è il coordinatore provinciale. Perciò la presa di posizione sulla Zes non è un caso sporadico. Ma rappresenta il punto di arrivo di una rottura politica evidente.