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PD, il congresso può attendere – Asl, corsa a tre per la direzione generale

Massimo Pizzuti
Gennaio 18, 2025
De Angelis e Battisti

Il termine per la presentazione delle candidature alla segreteria provinciale del Pd verrà spostato, con ogni probabilità al prossimo 30 gennaio. Si tratta del secondo rinvio, dopo quello dal 7 al 20 gennaio. La commissione regionale di garanzia, presieduta da Alberto Tanzilli, ha congelato il tesseramento conclusosi l’8 gennaio scorso. Ai soli fini congressuali. E quindi adesso, per la definizione della platea degli iscritti-votanti, bisognerà aspettare la decisione sui 33 ricorsi presentati. Teniamo presente che ci sarà la possibilità di rivolgersi anche alla commissione di garanzia nazionale. Insomma, tempo incerti e quasi sicuramente lunghi per la celebrazione del congresso. I due candidati, Achille Migliorelli (sostenuto da AreaDem di Francesco De Angelis e Parte da Noi di Danilo Grossi) e Luca Fantini (appoggiato da Rete Democratica di Sara Battisti e Base Riformista di Antonio Pompeo) dovranno mantenere altissima la concentrazione, perché la sfida nei circoli e il voto degli iscritti non arriverà nel breve periodo. A presentare i ricorsi sono stati esponenti di Rete Democratica e Base Riformista, poi ci sono state le controdeduzioni degli attivisti di AreaDem e Parte da Noi. E’ mancato invece qualunque tentativo di mediazione, per trovare perlomeno una linea comune a livello di percorso da seguire. E c’è la sensazione forte che i leader regionali a questo punto preferiranno non intervenire. A cominciare da Daniele Leodori e Claudio Mancini. Il rischio per la federazione provinciale del Pd è quello di pesare sempre meno nelle dinamiche regionali e nazionali. Lo abbiamo già visto quando si è trattato di definire le candidature politiche eleggibili nei collegi proporzionali. Inoltre i Democrat sembrano non voler prendere atto che da ormai due anni la Regione Lazio è governata dal centrodestra. Con un inevitabile effetto domino che ha coinvolto la governance degli enti intermedi. Pensiamo al Consorzio industriale del Lazio e alla Società Ambiente Frosinone. Gli spazi si sono ridotti drasticamente e una frattura del genere è destinata a riverberarsi anche sulle prossime elezioni comunali. Eppure le “correnti” vanno avanti nel muro contro muro.

LA ASL DI FROSINONE ATTENDE IL MANAGER

La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per l’individuazione del nuovo direttore generale della Asl di Frosinone. A decidere sarà il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. La situazione è evoluzione. Ai nomi del commissario straordinario Sabrina Pulvirenti (intenzionata a giocarsi le proprie carte fino in fondo) e della manager Manuela Mizzoni negli ultimi giorni si è aggiunto quello di Eleonora Di Giulio, la quale è già stata al vertice dell’Azienda Sanitaria Locale di Frosinone. Come direttore generale facente funzioni, da agosto a fine ottobre 2023. Dopo che Angelo Aliquò fu nominato direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma.
Il Governatore Francesco Rocca nei giorni scorsi ha firmato cinque decreti per altrettante indicazioni di direttori generali: Giuseppe Quintavalle alla Asl Roma 1; Francesco Amato alla Asl Roma 2; Silvia Cavalli alla Asl Roma 5: Sabrina Cenciarelli alla Asl di Latina; Maria Paola Corradi all’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata. Adesso è il turno della Asl di Frosinone. Il quadro, per le altre nomine, non è ancora chiaro e nei giorni scorsi ha subito qualche variazione imprevista. Si è liberata la casella del Sant’Andrea che i “rumors” pensano possa essere occupata dalla Matranga, attualmente commissario allo Spallanzani al cui vertice potrebbe arrivare dalla Roma 3, Beatrice Milito. E ci sono da riempire le postazioni della Roma 6 e di Tor Vergata dove pare che il Rettore spinga per la conferma della Mastrobuono.
Tutti incastri che rendono incrociati i destini dei nuovi potenziali direttori generali che, come in un multiplo Conclave, rischiano di entrare Papa tornando subito dopo Cardinali.

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