Il nome di Achille Migliorelli serve a tenere tutti insieme all’interno di AreaDem: quelli che con Francesco De Angelis sono sempre stati e quelli che negli ultimi mesi si sono avvicinati ad una componente dal “cuore” centrista e moderato, come nelle “corde” di Dario Franceschini e Daniele Leodori, segretario regionale del partito. Inoltre Migliorelli è sicuramente un “ponte” gettato nella direzione della corrente di Elly Schlein, della quale fanno parte Nazzareno Pilozzi, Danilo Grossi, Umberto Zimarri. Tenendo anche conto della situazione nazionale: Franceschini fu tra quelli che lanciò la Schlein verso la guida del Nazareno in tempi non sospetti. Impossibile pensare che sul piano locale il sodalizio non si ripeta. Francesco De Angelis (che con Pensare Democratico aveva appoggiato Stefano Bonaccini) ha ragionato pure su questo.
L’indicazione di Achille Migliorelli è stata accolta positivamente pure da Enzo Salera, sindaco di Cassino, l’amministratore “più alto in carica” del Pd in Ciociaria. Non a caso era seduto al tavolo con lo stesso Francesco De Angelis e con Mauro Buschini. Come detto nel corso della riunione di ieri mattina, Achille Migliorelli è un “nipote d’arte”. Il nonno, dal quale ha ereditato nome e cognome, è stato un pezzo da novanta del partito, più volte sindaco di San Giorgio a Liri. Lo zio, Lucio Migliorelli, ha guidato la Saf, è stato consigliere provinciale e prezioso collaboratore di De Angelis e Buschini. E’ un giovane, caratteristica che Francesco De Angelis ha sempre tenuto in considerazione. Per esempio quando ha candidato Maria Spilabotte al Senato e Mauro Buschini alla Regione.
Adesso la palla è passata nel campo di Rete Democratica di Sara Battisti, la quale sta valutando tutti gli elementi. Con un punto fermo nel suo ragionamento: “come si fa a dire di auspicare una soluzione unitaria se si candida ufficialmente un esponente della propria area politica?”. Traduzione: se De Angelis avesse effettuato il passo indietro e chiamato tutte le correnti del Pd ad un tavolo comune, allora si poteva ragionare. Così no.
Il candidato alla segreteria di Rete Democratica è Luca Fantini, che ha guidato la federazione negli ultimi quattro anni. Battisti sta cercando un’intesa blindata con Antonio Pompeo, referente di Base Riformista, ex presidente della Provincia e già sindaco di Ferentino. C’è un ulteriore elemento da considerare: qualora si andasse adesso ad una trattativa, è evidente che il candidato unitario alla segreteria dovrebbe essere un… terzo. Non Achille Migliorelli. Non Luca Fantini. In realtà sono tutti consapevoli che al congresso ci si conterà. Sugli iscritti, che sono quelli che voteranno. Il tesseramento si chiude il 31 dicembre. Nelle assemblee dei circoli si deciderà il prossimo segretario provinciale del Partito Democratico. Nel segreto dell’urna, però, non si possono escludere sorprese. Nell’uno e nell’altro senso. C’è una situazione complicata, perché fino a giugno stavano tutti dalla stessa parte: Francesco De Angelis e Sara Battisti, Mauro Buschini e Luca Fantini, Adriano Lampazzi ed Enrico Pittiglio, Marco Delle Cese e Martina Innocenzi. Improvvisamente è cambiato tutto.
Inoltre Francesco De Angelis e Sara Battisti si conoscono alla perfezione: ognuno immagina le mosse dell’altro. Sarà una stagione congressuale combattuta e il voto di ogni singolo tesserato diventerà fondamentale.
Il segretario e consigliere regionale Daniele Leodori (leader di AreaDem nel Lazio) e il deputato Claudio Mancini (referente di Rete Democratica) hanno ripetuto in ogni occasione che dovranno essere i livelli locali a giocare la partita. E’ quello che sta succedendo. Dopo il congresso però ci saranno le elezioni amministrative, che rappresenteranno il primo esame della nuova governance del Pd. Si andrà alle urne anche al Comune di Ceccano, dove il Partito Democratico è diviso tra quelli che vorrebbero Andrea Querqui candidato a sindaco e quelli che preferirebbero Emanuela Piroli. E’ il destino del Pd, partito condizionato sempre dalle correnti.