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Pd, sul trionfo Schlein la firma di Franceschini, Zingaretti e Leodori. Ciociaria sconfitta in blocco

Massimo Pizzuti
Elly Schlein non ha vinto da sola, con lei ci sono AreaDem di Dario Franceschini ma anche l’ex Governatore del Lazio Nicola Zingaretti
Febbraio 27, 2023
Elly Schlein

“Un mandato pieno a cambiare davvero”, ha detto Elly Schlein nel primo discorso da segretario nazionale del Pd. Ha fatto l’impresa, vincendo con quasi il 54% dei voti le primarie e battendo il super favorito Stefano Bonaccini. Ai seggi il popolo del Pd ha ribaltato il verdetto dei circoli dominati dagli iscritti. Per la prima volta una donna alla guida del maggior partito della sinistra italiana, con anni di ritardo rispetto all’exploit di Giorgia Meloni in Fratelli d’Italia.

La novità comunque c’è. Elly Schlein non ha vinto da sola però, con lei ci sono per esempio AreaDem di Dario Franceschini ma anche l’ex Governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Il successo è stato costruito nelle grandi città e in tante regioni. Si è consumata la solita conta interna. Con la Schlein ha vinto Dario Franceschini, il capo indiscusso delle correnti interne. Ha vinto Nicola Zingaretti su Roberto Gualtieri e Claudio Mancini, ha vinto Daniele Leodori rispetto ad Alessio D’Amato, ha vinto Bruno Astorre piuttosto che Matteo Orfini.

Con Stefano Bonaccini ha perso quel partito degli amministratori che rimane la grande incompiuta del Pd. In Ciociaria hanno votato in 10.000: pochissimi se pensiamo che quattro anni fa ai gazebo erano andate quasi 23.000 persone. Dalle nostre parti è arrivato primo Stefano Bonaccini con il 60%. Non proprio un plebiscito visto che aveva l’appoggio di Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Sara Battisti e Mauro Buschini e di Base Riformista di Antonio Pompeo. In ogni caso stavolta la “controtendenza” fa rima con sconfitta.

OLTRE IL PD, L’AREA CIVICA DEL CENTROSINISTRA: LO SPAZIO CHE PIACE A DI STEFANO

Le regionali ci consegnano, in attesa della giunta, un primo quadro dei nuovi rapporti di forza della politica in provincia di Frosinone. L’area di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia vede la leadership di Massimo Ruspandini che si rafforza con Daniele Maura e Alessia Savo nel nuovo consiglio regionale. In attesa di capire se uno dei due riuscirà ad entrare in Giunta. Nicola Ottaviani guida la Lega e attende la sorte di Pasquale Ciacciarelli per capire se verrà ripescato con un posto nel governo di Francesco Rocca. Fuori dai giochi Forza Italia e gli altri “cespugli” centristi. Nel centrosinistra rimane in piedi solo Francesco De Angelis che ottiene la riconferma in regione di Sara Battisti. Nell’area progressista, in una sorta di spazio civico, diventa sempre più interessante l’area di agibilità del presidente della Provincia, Luca Di Stefano. Uno spazio che il sindaco di Sora tenterà di occupare attraverso un’interlocuzione senza barriere ideologiche con la nuova Regione. Di Stefano ha capito che la forza del territorio può essere dimostrata, oltre che con la giusta rappresentanza, anche portando a casa opere e risultati riconoscibili. Offrendo in cambio al nuovo governo regionale un atteggiamento costruttivo e propositivo. 

ROCCA, IL REBUS GIUNTA E I FOSCHI PRESAGI PER LA CIOCIARIA

Non è un buon inizio per la nuova Regione di Francesco Rocca. Tarda ad arrivare la proclamazione degli eletti ma forse questo è un toccasana per la nuova maggioranza della Pisana alle prese con il rebus per la formazione della giunta che sembra irrisolvibile. Se poi lo scenario viene inquadrato dal punto di vista del nostro territorio diventa una specie di incubo. Razionalmente non sembrano esserci spazi per un rappresentante della provincia di Frosinone. Pasquale Ciacciarelli pur supportato da Salvini e Durigon deve superare nell’ordine: la necessità per il Carroccio di indicare una donna, le velleità confortate dai numeri di Latina e Rieti, l’oggettiva difficoltà di tenere testa alle richieste degli eletti della Capitale che si scontrano con il tentativo di portare in giunta Tony Bruognolo il primo dei non eletti. Fratelli d’Italia al momento pare puntare su Rieti e Viterbo. E se alla fine la pallina della roulette dovesse fermarsi su Frosinone la favorita potrebbe diventare Alessia Savo

FERENTINO RICOMINCIA DA… ANGELICA!

Ieri Angelica Schietroma fedelissima assessore alle Attività Produttive dell’ex sindaco Antonio Pompeo ha rotto gli indugi annunciando la propria candidatura a Sindaco. Una mossa ispirata da quella vecchia volpe di Amedeo Mariani che prova a sparigliare le carte per arrivare a mettere in campo una proposta in grado di fronteggiare adeguatamente il ritorno di Piergianni Fiorletta sostenuto dall’area di Pensare Democratico. Mentre dalle parti di Pompeo nei giorni scorsi pare sia stata approfondita l’ipotesi di un’alleanza trasversale guidata da Luca Zaccari. Queste prime schermaglie lasciano pensare ad un gioco di pre-tattica che preparerà il campo della vera sfida di primavera. Vincerà chi manterrà i nervi saldi e soprattutto chi, nelle prossime settimane, al di là degli annunci saprà costruire una proposta sostenuta da candidati credibili e da un adeguato numero di liste.

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