L’acqua rischia di diventare la vera assicurazione sulla vita per Damiano Coletta. Ancora una volta (la terza in un anno) il primo cittadino del capoluogo si è rivelato il vero protagonista della conferenza dei sindaci Ato4. Proprio Damiano Coletta ed il presidente dell’Ato 4 Gerardo Stefanelli sono stati scelti come membri del comitato che dovrà rappresentare l’ambito territoriale ottimale del Lazio meridionale nell’elaborazione della proposta di legge sul riordino del Sistema idrico Integrato Regionale.
Dunque una nomina strategica di assoluto rilievo quella strappata da Coletta, che può essere ben soddisfatto per l’operazione andata a buon fine. Di fatto il sindaco di Latina ed il presidente della Provincia saranno i due rappresentanti pontini in sede di riorganizzazione del sistema idrico. Un ambito particolarmente delicato che coinvolge in maniera evidente il gestore del servizio in provincia di Latina, ovvero Acqualatina Spa. La società mista da sempre molto vicina a Forza Italia avrà la ‘fortuna’ di avere come interlocutore istituzionale diretto il sindaco di Latina.

La morale della favola è che il voto della conferenza dei sindaci ha finito per rafforzare l’asse Fazzone-Coletta, rendendolo ancora più centrale nell’attuale scenario politico locale. Il ‘riconoscimento’ ottenuto potrebbe essere il preludio di prossimi passaggi amministrativi, tali da consolidare il rapporto ‘privilegiato’ instauratosi fra FI ed il sindaco di Latina.
Oltre alla scelta dei due amministratori locali quali referenti della pl sul riordino del sistema idrico, la conferenza dei sindaci nell’ultima riunione ha dato il via libera alle azioni previste nel piano degli interventi Ato4 che consentiranno la riduzione delle perdite idriche e l’ammodernamento di impianti di depurazione per il recupero delle acque di scarico in agricoltura, soprattutto in quelle zone dove vi è carenza idrica (monti lepini, sud pontino e isole pontine). Un’operazione importante di poco inferiore ai 40 milioni di euro. In particolare, sono previsti interventi per la copertura fognaria di zone urbanizzate oggi non ancora servite. Nel complesso sono programmati interventi volti alla messa in sicurezza dell’intero sistema idrico, da realizzarsi entro il 2026.
IL DOPPIO OK DI COLETTA AD ACQUALATINA
Occorre ricordare innanzitutto il voto favorevole del sindaco di Latina Damiano Coletta all’aumento tariffario delle bollette in una conferenza dei sindaci di un anno fa. Peraltro, Coletta non fu bersaglio di alcun attacco da destra a sinistra. Nessuno aveva ritenuto utile esporre delle critiche sull’azione del sindaco. Non solo un voto favorevole a un aumento in bolletta idrica ma un sostanziale atteggiamento servile nei riguardi della Segreteria Tecnica Operativa e del gestore. A fare opposizione vera e propria rimasero i sindaci dei Comuni di Ventotene e Bassiano.
Stesso copione si è registrato quando i sindaci dei Comuni sul finire del giugno 2021 decisero di confermare all’unanimità i componenti del Consiglio d’Amministrazione e del Collegio dei Revisori di Acqualatina Spa.
Ne scaturì un comunicato stampa molto diplomatico che giustificò la scelta unanime. “Pur apprezzando e ringraziando coloro che si erano candidati per questi ruoli –scrissero i sindaci dell’Egato4– abbiamo deciso di lanciare un segnale di compattezza da parte della politica rinnovando fiducia ai componenti uscenti dei due organismi che, come tutti d’altronde, hanno affrontato con serietà e abnegazione il difficilissimo periodo della pandemia. Ci sono dei momenti, infatti, in cui la politica deve trovare una convergenza in funzione del buon senso e del bene comune. Abbiamo volutamente evitato qualsiasi situazione di voto facendo tutti un passo in avanti in favore di una scelta di continuità. Una scelta che, ci teniamo a sottolinearlo, non ha né vinti, né vincitori ma che vuole accendere un faro sul valore dell’unità che la politica ha il dovere di ritrovare nel perseguimento del bene collettivo, soprattutto in questo periodo storico“.
VERSO L’ACCORDO BIS A LATINA
Naturalmente non va dimenticato che l’asse fra Coletta e Fazzone può contare su un terzo grande alleato ‘affidabile’: ovvero il Partito Democratico. Gli esponenti dem hanno approvato il voto in conferenza dei sindaci che ha premiato sia Coletta che Stefanelli, rinsaldando la coalizione venutasi a formare nell’agro pontino, per gestire progetti e finanziamenti ottenuti attraverso il piano nazionale di ripresa e resilienza. Il ruolo del Pd in questa fase è decisivo, dal momento che il principale partito del centrosinistra recita il ruolo di partito di governo responsabile e ‘collante’ fondamentale con la Regione Lazio.
Alla luce di quest’ultima intesa appare sempre più impellente per Coletta, l’urgenza di fare concessioni ai suoi alleati strategici.
A partire da Forza Italia e Fare Latina, che a Latina città, non potranno continuare a sostenere l’amministrazione senza avere un peso specifico anche nella giunta. Appare quindi scontato che nel breve periodo ci dovranno essere ‘integrazioni’ nella squadra di governo. Prevedibile l’assegnazione di un assessorato ad entrambi i gruppi ed una cabina di ‘regia’ allargata a tutte le forze della grande coalizione. Coletta per poter sperare di conservare il loro apporto dovrà procedere prima possibile con il loro ingresso in giunta. Un’operazione che potrebbe avvenire già entro la fine del prossimo mese di giugno.
RIFIUTI, LA REGIONE NEL MIRINO DI STEFANELLI
Se sull’acqua tutto scorre via liscio, non si può dire altrettanto per i rifiuti. Gerardo Stefanelli prende di mira il commissario Illuminato Bonsignore e chiede alla Regione Lazio di revocare il suo incarico.
“La Provincia di Latina allo stato attuale non ha alcuna competenza rispetto all’individuazione del sito per lo stoccaggio dei rifiuti, competenza che è nella mani del commissario nominato dalla Regione Lazio -ha dichiarato Stefanelli– ci tengo a ricordare che nel corso degli ultimi due anni i sindaci pontini non sono riusciti a trovare una collocazione e allo stesso tempo voglio rassicurare l’amministrazione comunale di Aprilia che ho sempre fatto presente in tutte le sedi come la città ospiti già altri impianti di trattamento rifiuti. Ma credo anche che su questa delicata materia sarebbe opportuno mettere in campo una corretta informazione sia sulle caratteristiche del futuro impianto che sui danni prodotti nel tempo sull’ambiente da altri tipi di attività industriali. Dobbiamo ridimensionare l’idea che nell’immaginario collettivo c’è rispetto ad un sito di stoccaggio visto che grandi capitali europee ospitano questo tipo di impianti senza conseguenze nocive per l’ambiente e la popolazione”.
Il presidente della Provincia chiede la revoca del commissario e che sul tema decidano gli Ato di prossima istituzione. “Credo anche -ha aggiunto Stefanelli- che vista la prossima entrata in vigore della legge che istituisce gli Egato e affida a loro la gestione del ciclo dei rifiuti su scala provinciale, forse bisognerebbe revocare la nomina del commissario regionale e lasciare agli organismi deputati il potere di decidere l’organizzazione del sistema rifiuti inclusa la localizzazione dei diversi impianti, soluzione che consentirebbe agli amministratori di mettere in campo un piano efficace e condiviso”. Un atteggiamento critico per nulla scontato e che porterà ad un confronto Provincia-Regione piuttosto serrato.