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Piano-piano si farà la scuola di Piano. Dopo quattro anni mancano ancora progetto esecutivo e soldi

Cesidio Vano
L’opera-modello dell’architetto-senatore resta al palo
Giugno 4, 2022
comune-sora-polizia-locale-giudice-lavoro

“Piano” non deve essere solo l’illustre cognome del progettista, ma anche la “filosofia” di vita per la realizzazione di quella che è stata denominata ‘Scuola Modello’ di Sora. Sì, perché dal 2018 (anno di approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica dell’opera), ad oggi, sono passati ben 4 anni senza che di quella scuola sia stata posta una sola pietra e senza che l’edificio esista compiutamente nemmeno sulla carta.

Parliamo della innovativa, rivoluzionaria, sperimentale – e chi più ne ha più ne dice – scuola che a Sora dovrebbe sorgere – e tutti garantiscono che sorgerà – nello spazio che fino a circa un lustro fa ospitava il mattatoio comunale, poi abbattuto proprio per far spazio all’edificio scolastico che può vantare la firma dell’architetto-star e senatore a vita, Renzo Piano, tramite il suo gruppo di lavoro G124.

Dopo circa quattro anni da sopralluoghi a favore di telecamere, tagli del nastro, foto di rito e roboanti annunci sulla stampa, si attende ancora il progetto esecutivo, che , benché redatto, deve essere ora validato. A dirla tutta, mancano ancora anche i soldi promessi per la costruzione della struttura con la convenzione tra Comune di Sora, dipartimento ‘Casa Italia’ della presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: per la relativa concessione del finanziamento (realizzare la scuola costerà tra i 7 e gli 8 milioni di euro) si è al momento ancora in attesa del via libera della Corte dei Conti al decreto di realizzazione dell’opera.

Sul fronte dell’iter amministrativo, l’ultima informazione che si ha del progetto è la determina con cui il dirigente alle “Gradi opere” del Comune di Sora, lo scorso 9 maggio, ha dato incarico alla società “GEA++Architettura srl” di Roma (ma che ha anche un sede a Frosinone) per la validazione delle tavole esecutive.

Validato il progetto e sbloccati i fondi con l’atteso okay della magistratura contabile, si dovrebbe passare, ma i tempi sono ancora più incerti, alla gara d’appalto per la realizzazione della scuola, nella speranza che fili tutto liscio.

Come detto, l’avventura della “scuola modello” di Sora è iniziata nel 2018: firmati gli accordi e registrata la volontà del senatore Renzo Piano di regalare l’innovativo progetto alla Città dei Volsci, si è iniziato a disegnare l’opera: a febbraio 2019 era pronto il progetto definitivo, che però a dicembre dello stesso anno ha avuto bisogno di un’integrazione.

La Giunta comunale è riuscita ad approvarlo, in linea tecnica, solo nel febbraio 2021 (due anni dopo che Piano lo aveva consegnato al Comune). Invece, solo dopo sette mesi (ottobre 2021), è stato redatto il quadro economico-finanziario per circa 7,5 milioni di euro. Ma i soldi, dicevamo, debbono ancora essere sbloccati. Tutto è legato all’erogazione delle somme promesse.

Il progetto della nuova scuola media di Sora nasce all’interno del gruppo di lavoro G124 voluto dall’architetto Renzo Piano e finanziato con il suo stipendio da senatore a vita. Nel gruppo lavorano sei giovani architetti sui quali il senatore ha voluto scommettere. A firmare, di fatto, il progetto della scuola modello di Sora è, infatti, l’architetto Massimo Alvisi. Il G124 (il nome deriva dalla sede presso palazzo Giustiniani a Roma) si occupa di micro progetti di riqualificazione urbana (“rammendo urbano”, dicono quelli bravi) e la scuola modello di Sora, in un’area sicuramente degradata come era quella dell’ex mattatoio – ma che oggi è altrettanto abbandonata e infestata – viene presentata come “accentratore di attività pubbliche e come simbolo di sperimentazione didattica e architettonica”. 

Nel sito che ospitava il mattatoio ed un edificio residenziale, dovrebbe sorgere – prima o poi – una scuola caratterizzata da tre livelli distinti: il piano terra, aperto alle attività pubbliche e collettive, il piano primo, con le aule e i laboratori e il piano di copertura, luogo di osservazione della città ed esperienza sensoriale per gli studenti”. Sarà una “scuola sperimentale: un piccolo volume di 42 metri di lato che si sviluppa su due piani per un’altezza massima di 8,50 metri e con una superficie di circa 3000 metriquadri”.
La struttura sarà in legno e “la divisione dei diversi livelli e le trasparenze lasciano intravedere le attività all’interno, gli impianti, le soluzioni tecnologiche e i nodi strutturali. La tettonica dell’edificio si esprime chiaramente attraverso le sue parti che si articolano in una struttura a corte che racchiude un albero, perno di riferimento del sistema”. Piano-piano si farà.

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