Le elezioni si vincono o si perdono nel momento della presentazione delle liste, perché a quel punto tutti si rendono conto di quanto valgono sul piano elettorale i candidati al consiglio comunale. Nel frattempo, a Frosinone, le operazioni di costruzione delle liste e delle candidature avvengono nel pieno rispetto dei “colpi” ad effetto. Meglio se bassi, meglio se tolgono esponenti importanti agli avversari. La capacità di formare liste trasversali è molto più determinante del voto disgiunto, da sempre.
Il “quarto” Pizzutelli sceglie di stare con il centrodestra. È il colpo grosso di Mastrangeli
Se nel quartiere Scalo di Frosinone, al di qua e al di là della ferrovia, si pronuncia il nome di Anselmo Pizzutelli si avverte immediatamente la sensazione di aver indicato una persona che può spostare l’ago della bilancia alle comunali. Lo ha sempre fatto, ma non perché abbia “soltanto” ricoperto il ruolo di presidente di quel “Laboratorio Scalo” che ha cambiato il modo di percepire e di vivere il quartiere. Anselmo Pizzutelli sarà candidato al consiglio comunale nella lista civica di Riccardo Mastrangeli. Il quale Mastrangeli ha condotto un’operazione politica senza dare nell’occhio, a fari spenti, negando l’evidenza a chi aveva avuto qualche “soffiata”. Poi è successo che Anselmo Pizzutelli era nel comitato di Mastrangeli il giorno del passaggio alla civica di Gaetano Ambrosiano, ex segretario provinciale di Articolo Uno.
E’ stato evidente a tutti che la vera operazione politica era quella non pubblicizzata: Anselmo Pizzutelli in campo. Infatti immediatamente nel Campo largo ci è si è resi conto della portata del “blitz” del candidato sindaco del centrodestra. Lo ha capito prima e meglio di tutti Michele Marini, per il quale Anselmo Pizzutelli ha rappresentato un granaio di preferenze e di autorevolezza nel quartiere.
Per decenni Anselmo Pizzutelli ha portato avanti tutte le “battaglie” e le istanze dello Scalo. Confrontandosi con la parrocchia, con i popolosi quartieri, con le attività commerciali, con l’intera società civile della “Ferrovia”. Al di qua e al di là.
Sono operazioni come queste che mutano il baricentro e l’inerzia delle elezioni comunali. Mastrangeli ha portato a termine quella più importante. Non soltanto per i voti che Anselmo Pizzutelli riuscirà a intercettare, ma per tutti quelli che muoverà. E per il percorso che ha già messo in moto a livello di consenso di opinione.
Il cognome Pizzutelli ancora più protagonista alle comunali del capoluogo. C’è Angelo, capogruppo del Partito Democratico, re delle preferenze da diversi lustri. C’è Gianfranco, presidente del Polo Civico, che ha spostato dal centrodestra (dove è stato dieci anni) al centrosinistra, in appoggio a Domenico Marzi. Sta preparando una lista forte, vuole far vedere a Francesco De Angelis (e a Nicola Zingaretti) che lui la sua parte “trasversale” la farà. C’è Stefano, cinque anni fa candidato sindaco in “solitaria” con Frosinone in Comune. Stavolta nella coalizione di Marzi: non potrà essere la stessa cosa. Ma adesso c’è anche Anselmo: tattico, carismatico, aggregatore, benvoluto. Può rivelarsi l’elemento decisivo dell’intera campagna elettorale. Riccardo Mastrangeli gongola. Michele Marini si è rabbuiato.
Il trono di spade della civiche. Fino all’ultimo giorno caccia grossa al candidato
Le liste civiche saranno ancora importanti e determinanti nel capoluogo. Il centrodestra sta mettendo in piedi una potenza di fuoco notevole: Nicola Ottaviani sta “scaricando” tutte le candidature migliori sulla sua Lista. Quella della Lega può attendere. Riccardo Mastrangeli non vuole essere da meno di quello che spera essere il suo predecessore e l’accordo con Anselmo Pizzutelli lo dimostra. Antonio Scaccia, ogni volta che ci sono le elezioni, va in tranche agonistica: effettua centinaia di telefonate al giorno. Nei suoi pensieri c’è soltanto la Lista per Frosinone. Nel centrodestra c’è pure Frosinone Capoluogo, ispirata da Alfredo Pallone: la guiderà Maria Rosaria Rotondi, ma ci saranno anche Domenico Fagiolo, Pasquale Cirillo e Stefano Belli. In difficoltà invece Mario Abbruzzese: forse rinuncerà a mettere in campo una sua civica, altrimenti potrebbe andare in difficoltà la lista della Lega, della quale si sta occupando il suo “pupillo” Pasquale Ciacciarelli. Meglio evitare “sovrapposizioni” e potenziali conflitti dii interesse sul piano politico.
Nel centrosinistra la Lista Marzi sarà molto forte, come nella tradizione del candidato sindaco. In difficoltà invece la lista civica di Michele Marini: il decollo previsto e progettato non c’è stato. Mentre invece Gianfranco Pizzutelli (Polo Civico) come spiegato prima, sta “ruspando” e promette di presentare una formazione competitiva. Frosinone in Comune di Stefano Pizzutelli e Piattaforma Civica di Luigi Vacana riusciranno a presentare due liste distinte oppure alla fine uniranno le forze? Non è questo il dilemma, perché cambierebbe poco. Infine Mauro Vicano: sta tenendo al coperto le sue liste civiche per evitare “pressioni” sui candidati. Questo significa che i nomi sui quali ha lavorato, pronti per essere svelati, sono nelle condizioni di ottenere risultati apprezzabili. La voglia dell’ex direttore generale della Asl di stupire con effetti speciali è davvero tanta.
Intanto ieri pomeriggio la chat del M5S è esplosa. Non tutti vogliono stare con Marzi
La giornata di ieri si è conclusa, stando ad alcune indiscrezioni, con una riunione notturna nella quale il Movimento si è confrontato sull’appoggio annunciato ieri a Domenico Marzi. Nella chat interna dei grillini sono volate parole grosse tra Ilaria Fontana ed Enrica Segneri su fronti opposti nella decisione di entrare nella coalizione dell’ex sindaco di Frosinone. Evidentemente il grosso ritardo con il quale si è giunti ad ufficializzare la presenza del simbolo M5S a sostegno di Marzi nascondeva una frattura interna fortissima che nemmeno l’annuncio ufficiale giunto ieri è riuscita a sanare.