Da noi è un evento straordinario, tanto che ricordiamo le gare in questione, l’identità del marcatore e pure il minuto della partita. In Sudamerica è meno raro, anzi esistono interpreti del ruolo che sovente cambiano mestiere e fanno gol.
Stiamo parlando, ovviamente, dei portieri, che istituzionalmente i gol dovrebbero evitarli, ma talvolta in un pirandelliano scambio dei ruoli vanno a offendere la porta avversaria: Kramer contro Kramer, o meglio portiere contro portiere. Pronti a guardarsi negli occhi, perché di regola il numero uno bomber calcia rigori e punizioni. Talvolta arremba nell’ultima azione, in cerca del gol. E fa saltare il banco.
Ricordiamo tra i più recenti esempi di portieri che si sostituiscono ai “colleghi di movimento” Provedel, della Lazio, a segno lo scorso anno contro l’Atletico Madrid per l’1-1 di una gara di Champions.
Un po’ più datato, ma altrettanto celebre, il gol, anche questo a siglare un 1-1, di Brignoli, portiere del Benevento, che al Vigorito nel 2017 beffò il Milan proprio al morire del match, regalando ai giallorossi campani il primo punto di quel campionato.
Tornando ancor più indietro ricordiamo Taibi e Amelia, ma anche Gagno, che fra tutti è stato il solo a segnare su calcio di rinvio. Il portiere del Modena realizzò il punto dell’1-1 contro l’Imolese, con un rinvio da 80 metri, complice la posizione “nella terra di nessuno” del collega Rossi.
Se queste prodezze sono custodite nello scrigno della memoria di ogni calciodimensionato italico, va detto che ad altre latitudini i portieri goleador sono una caratteristica precipua, una sorta di tipicità territoriale. Parliamo dell’America Latina, dove ha giocato il portiere bomber più famoso della storia, il brasiliano Rogerio Ceni. Il nativo di Pato Branco ha nella longevità calcistica l’altra caratteristica, essendo uno dei pochi giocatori capaci di superare le mille presenze: si è infatti ritirato dopo aver giocato 1227 partite, che lo pongono al quarto posto assoluto della storia del calcio (il leader di questa graduatoria resta un altro portiere, l’inglese Shelton, che ha sfiorato le 1400 presenze).
Ceni ha segnato 130 gol (le fonti in realtà oscillano tra i 129 e i 131, perché in un paio di casi le deviazioni sono parse tali da mettere in dubbio la paternità). Era uno spietato cecchino non solo dai 16 metri, ma anche da distanze più consistenti, che frequentava in occasione dei calci di punizione.
A rispettosa distanza dal mitico portiere del San Paolo, ora allenatore, c’è un altro americano, il paraguayano Chilavert. Le reti segnate complessivamente da Chilavert sono state 61, ma va detto che in Nazionale è arrivato a ben 8 centri, e in questo resta il leader assoluto della graduatoria.
A completare il podio c’è il messicano Jorge Campos, che ha segnato 46 reti, ma non in gare in cui svolgeva mansioni da portiere. Per l’estroso guardiano dei pali di Acapulco giocare portiere o attaccante era infatti ugualmente semplice e quando indossava la divisa da giocatore di movimento, riusciva a dimostrarsi abile tanto quanto lo fosse stazionando tra i pali.
A completare la top ten il bulgaro Dimitar Ivankov, con 42 centri e l’istrione Higuita, colombiano famoso anche per le piroette e le parate acrobatiche, 41 volte in gol in carriera.
informazione pubblicitaria
