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Primo aprile, non pesci ma campioni

Roberto Mercaldo
È il compleanno di Antognoni, Pruzzo, Seedorf e Sacchi
Aprile 1, 2022
Roberto Pruzzo

Molti credono che a determinare in qualche misura le vicende dell’umana esistenza contribuisca in modo autorevole il segno zodiacale. Dalla data di nascita discenderebbero congiunzioni astrali più o meno favorevoli e anche attitudini, aspetti caratteriali eccetera. Visto l’elevato numero di individui che ogni giorno viene alla luce, non ce la sentiamo di unirci al coro, ma naturalmente rispettiamo quanti ritengono che anche questa sia una scienza o qualcosa ad essa assimilabile. Tradendo il nostro specifico scetticismo dobbiamo però quantomeno rilevare che nel mondo del calcio, quello di qualche anno fa, il primo aprile sia stato giorno particolarmente fertile di campioni. Celebrano infatti oggi il loro genetliaco Giancarlo Antognoni da Marsciano e Roberto Pruzzo, “o rey di Crocefieschi”, giocatori simbolo del nostro calcio a cavallo tra gli anni 70 e 80. Ad aumentare il contingente dei virtuosi della pedata ecco Clarence Seedorf, centrocampista olandese tra i più grandi di sempre e simbolo di un grande Milan, a rinnovare la tradizione di quello orange con Rijkard, Gullit e Van Basten. Non c’è chi ignori la figura di allenatore che più di ogni altra è associata a quel Milan delle stelle: ebbene, anche lui, Arrigo Sacchi da Fusignano, è nato il primo aprile. Per quelli non ancora entrati negli “anta” sarà forse opportuno ricordare chi fossero Giancarlo Antognoni e Roberto Pruzzo.

Giancarlo Antognoni

Il centrocampista e capitano della Fiorentina è stato senza alcun dubbio il giocatore italiano più talentuoso della sua generazione. Centrocampista elegante e con grande senso del gol, aveva la capacità di verticalizzare in modo improvviso e geniale, facendo le fortune degli attaccanti viola e azzurri. In Nazionale dal 1974 al 1983, mise in cascina ben 73 presenze, impreziosite da 7 reti. Campione del mondo nell’82, fu costretto a guardar la finale dalla tribuna stampa, per un infortunio occorsogli nella gara di semifinale contro la Polonia, ma resta uno degli uomini più rappresentativi di quell’Italia vincente targata Enzo Bearzot.

E Roberto Pruzzo? Centravanti vecchio stampo, capace di trasformare in oro ogni pallone indirizzatogli all’interno dell’area di rigore, fu il più prolifico attaccante della sua epoca. Famoso per i suoi gol in rovesciata e in acrobazia, dovette pagar dazio in Nazionale alla presenza contestuale di Paolo Rossi, bomber azzurro ineguagliabile e artefice principale della “conquista spagnola”. Nei club, però, Roberto Pruzzo mostrò una continuità straordinaria che a ragione gli consentì l’ingresso nella ristretta cerchia dei più grandi attaccanti italiani di sempre.

Per elencare quel che ha vinto Clarence Seedorf con il Milan e con la Nazionale occorrerebbe un ampio capitolo. Basti ricordare che è stato il primo giocatore capace di vincere la Champions League con tre squadre diverse: Ajax, Real Madrid e Milan.

Clarence Seedorf

Centrocampista al fosforo, parimenti capace in interdizione e in fase di costruzione, da molti è ritenuto l’uomo tatticamente più importante di quel Milan delle meraviglie. E ad allenarlo c’era Arrigo Sacchi, colui che rivoluzionò le concezioni tattiche del calcio, privilegiando schemi e sovrapposizioni persino a nocumento del talento puro, ma che poi dal talento puro seppe cogliere l’essenza, traendone vittorie e gloria imperitura (leggi Baggio in azzurro).

Quattro numeri uno del calcio nati il primo aprile, ma allargando un pochino l’orizzonte ecco Paolo Bettini, campione del mondo delle due ruote: con lui il clan dei campioni taglia il traguardo a gran velocità.

Non pesci, ma campioni!

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