La direttiva Ue sull’efficienza energetica degli edifici non piace. L’Italia è pronta a dare battaglia e a bloccare una normativa che di fatto imporrebbe l’obbligo di ristrutturare entro il 2030 due immobili su tre, per renderli più efficienti da un punto di vista energetico.
L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, ha avvisato che il gruppo Conservatori e riformisti si opporrà alla direttiva che, a suo parere, sarebbe un esempio del “cieco fanatismo ideologico” delle politiche ambientali di Bruxelles.
“Non si tiene conto della realtà dei fatti e delle concrete ripercussioni sulla vita dei cittadini. Il solito atteggiamento degli esponenti di sinistra e verdi che, in nome di un ambientalismo ipocrita fatto di slogan, tentano di giustificare qualsiasi provvedimento -ha affermato Nicola Procaccini relativamente alla Direttiva UE per gli interventi obbligatori sugli immobili con ridotte prestazioni energetiche entro il 2030- per evitare pesanti spese per le famiglie e danni al sistema economico italiano, come ECR ci opporremo a tale Direttiva, che non tiene conto delle specificità nazionali e territoriali del patrimonio immobiliare esistente. Nei mesi scorsi, in qualità di relatore per il gruppo dei Conservatori per l’opinione espressa sul tema dalla Commissione Ambiente del Parlamento UE, avevo già avuto modo di esprimere parere contrario a tale provvedimento, sottolineandone la mancanza di flessibilità ed i termini troppo stretti per l’entrata in vigore della nuova disciplina”.
TEMPI STRETTI
Il primo voto è atteso in commissione industria dell’Europarlamento il 9 febbraio, a oltre un anno da quando il testo è stato presentato dalla Commissione, a dicembre 2021. Ora però Bruxelles vuole accelerare. “La nostra priorità è rendere l’Europa più verde. Ci sono diversi dossier legislativi che sono ora in fase di negoziati al trilogo e il nostro obiettivo è arrivare a un accordo durante la presidenza”, ha detto il premier svedese Ulf Kristersson, citando espressamente la direttiva sull’energia rinnovabile e la direttiva sull’efficientamento energetico, all’inaugurazione del semestre di presidenza svedese del Consiglio dell’Unione europea. Ma il percorso si presenta accidentato. E non è un caso che la prima votazione. originariamente prevista per il 24 gennaio, sia slittata, per consentire lo smaltimento degli oltre 1.500 emendamenti pervenuti.