Provincia, enti e partecipate: nel centrodestra parte la trattativa. Stefanelli sempre più stretto nella morsa FdI-FI

Le regionali restano il terreno di scontro fra le forze politiche impegnate a preparare le liste e fare le scelte definitive su alleanze e candidati presidente, ma in molti guardano già al dopo 12 febbraio. Perchè dopo il voto per il Lazio ci saranno le comunali e almeno a Latina si profila una rivoluzione negli assetti istituzionali. In particolare Provincia, enti collegati e partecipate stanno per finire sul tavolo delle trattative del centrodestra locale.

VIA COSTA NEL MIRINO

Fratelli d’Italia in tempi non sospetti ha già chiesto a Forza Italia una scelta di campo chiara. Non solo sul Comune di Latina, ma anche per via Costa. L’alleanza di centrodestra impone a Fazzone &C. di rivedere le strategie sul piano locale. Il sostegno ad un presidente della Provincia, schierato su posizioni antitetiche alla coalizione FdI-Lega-FI sta creando non pochi problemi, soprattutto in vista delle imminenti elezioni regionali. 

La probabile discesa in campo di Gerardo Stefanelli è destinata a modificare il quadro istituzionale dei prossimi mesi. Tornerà in cima all’agenda politica la questione Provincia. FdI è pronta a chiedere la testa dell’attuale presidente. Forza Italia a quel punto potrebbe cedere dinanzi alla richiesta dell’alleato, magari chiedendo in cambio ‘garanzie’ sul nuovo ente in corso di costituzione, ovvero l’Egato.

Enrico Tiero in tempi non sospetti era stato chiaro. “Vorremmo sapere come intenda risolvere la questione relativa alla Provincia di Latina dove governa con il Pd aveva ammonito il vice portavoce regionale all’indomani della sentenza del Tar sul Comune di Latina- l’unità del centrodestra non si fa a parole, si fa nei fatti, a Forza Italia non resta che dimostrare da che parte vuole stare”.

Via Costa potrebbe assumere un ruolo centrale soprattutto nella scelta dei vertici dei nuovi ambiti territoriali ottimali. Gerardo Stefanelli aveva messo nel mirino  l’incarico di presidente del nuovo ente. “Spetterà alla Regione -aveva sottolineato il presidente- convocare l’assemblea dei sindaci per eleggere il presidente e poi procedere con l’approvazione dello Statuto ma la situazione attuale ci richiama all’esigenza di iniziare a immaginare i possibili scenari per la costituzione degli Egato.

È importante anche considerare fin da ora il futuro delle società e dei soggetti che oggi nei singoli Comuni si occupano della gestione dei rifiuti e in alcuni casi anche dei servizi di igiene urbana”. Dalla Provincia passeranno decisioni importanti in un settore come quello strategico come quello dei rifiuti. Lasciare il boccino in mano ad una coalizione di governo provinciale (FI-Pd-Terzo polo-Civiche), improponibile anche alla luce del nuovo quadro di alleanze nazionali e regionali, sarebbe a dir poco singolare. Forza Italia in particolare sarà messa con le spalle al muro e dovrà scendere a patti per mantenere un minimo di influenza sull’ente anche in futuro.

SCONTRO SULL’ACQUA

Che il presidente Stefanelli stia per entrare in conflitto con Fazzone e FI appare peraltro evidente. Il numero 1 di via Costa ha cominciato a bussare cassa al gestore idrico. Acqualatina deve pagare alla Provincia di Latina un debito di oltre 15 milioni di euro. Questo debito risale a quasi vent’anni fa: era il 17 aprile 2003 quando la Provincia di Latina, prendendo atto che Acqualatina aveva deliberato di aumentare il capitale sociale fino a 5.416.200 euro, dispone di finanziare la sottoscrizione della quota pubblica con la propria “cassa” e si espone e contrae un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti senza essere socio di Acqualatina.

L’amministrazione provinciale ha necessità di reperire risorse per questioni legate al Bilancio e prova dunque a fare leva sul recupero dei crediti nei confronti del gestore idrico. In un recente intervento video il presidente Stefanelli ha peraltro precisato come “non è la prima volta che una richiesta del genere sia stata fatta ai nostri debitori.

Ora non escludiamo di autorizzare un piano di rientro perché possiamo presentarci con i conti a posto in vista dell’approvazione del bilancio pluriennale 2023-2025″. La Provincia sostanzialmente chiede di recuperare da Acqualatina pure soldi stanziati e anticipati per il funzionamento della segreteria operativa dell’ex Ato 4 e che sarebbero stimati nell’ordine di circa 3 milioni e mezzo di euro.

Una posizione che comunque non sarebbe stata gradita ai piani alti di Forza Italia. Ed è difficile che non abbia conseguenze nel prossimo futuro. E’ dunque probabile che anche dentro Acqualatina qualcosa dovrà cambiare. Si tratta di un ambito particolarmente delicato che coinvolge in maniera evidente il gestore del servizio in provincia di Latina, ovvero Acqualatina Spa.

Su tutto ciò Fratelli d’Italia (ed anche la Lega) non ha avuto voce in capitolo. Difficile che questo assetto anomalo possa reggere a lungo, soprattutto in previsione delle regionali, dove il partito della Meloni si troverà in una posizione di dominio quasi assoluto. E sulla gestione dei servizi pubblici forse si aprirà una nuova fase.