Una carenza cronica di psicologi nelle Asl del Lazio e un concorso, già fatto, che ha sfornato 750 professionisti idonei che, però, non vengono assunti. Per questo, ieri, in tanti tra psicologi e psicoterapeuti hanno protestato a Roma davanti alla sede della Giunta regionale in via Rosa Raimondi Garibaldi.
Psicologi Lazio, un concorso rimasto appeso
Il concorso è quello fatto dalla Asl Roma 2, proprio per fornire risorse da inserire in tutte le strutture sanitarie a partire dai consultori, che in alcuni casi ne sono completamente sguarniti. Alla graduatoria redatta dopo quella selezione, ben due prove scritte ed una orale svolte in piena pandemia, potrebbero accedere tutte le altre Asl e aziende ospedaliere dalla Regione, ma molte Asl preferiscono effettuare nuove selezioni con procedure che gli interessati dicono essere “non sempre trasparenti”.
Professionisti in strada per protestare contro la Regione
Così ieri mattina, psicologi e psicoterapeuti hanno dato vita al sit-in romano al grido di “No a salute in voucher. La salute mentale non è un bonus ma un diritto” come recitavano alcuni dei cartelloni agitati dai manifestanti sotto il palazzo della Megaditta.
“Ad oggi – spiegano i promotori del sit-in – le procedure di assunzione sono state a dir poco opache. Sì continua a procedere per manifestazioni di interesse, mentre la necessità di servizi sul territorio regionale è disperata, come è testimoniato anche dalla lettera dei direttori dei dipartimenti di salute mentale. Non capiamo perché si continuano ad utilizzare queste strane modalità di assunzione dando linfa al precariato, quando ci sarebbe bisogno di stabilità”.
In metà dei consultori non ci sono le necessarie figure professionali
Gli psicologi scesi in strada chiedono alla Regione “di essere assunti e di riempire i servizi che sono al collasso”. Non è certo il numero del fabbisogno delle varie Asl regionali, però i numeri sono a tre cifre. Basti pensare che “sul territorio regionale esistono 250 consultori – spiegano i manifestanti -, e più della metà sono scatole vuote perché non ci sono professionisti al loro interno, e il nostro concorso nasceva con un’intenzione specifica per i consultori”. Invece si assiste a “scorrimenti molto lenti e gli avvisi di stabilizzazione non sono del tutto in regola – come ha detto all’agenzia Dire Liliana Salvati, tra i 750 professionisti risultati idonei – Vogliamo chiedere chiarimenti alla Regione. Perché intanto, molti servizi a Roma e nel Lazio sono sguarniti di personale”.
La Direzione socio-sanitaria dell’assessorato alla Sanità ha ricevuto una delegazione degli psicologi. In quella sede è stata ribadita la richiesta di rispetto dei bandi pubblici e lo scorrimento delle graduatorie.
Sostegno e vicinanza da parte della Lega
Sostegno e vicinanza agli psicologi è stata espressa dalla candidata della Lega al consiglio regionale, Eloisa Fanuli, che segue la vicenda da tempo: “Abbiamo sostenuto la manifestazione fin dall’inizio e mi sono interessata al tema in prima persona”.
E proprio la Lega, nello scorso mese di novembre (leggi qui), aveva già segnalato il caso dei vincitori di concorso non assunti, quanto c’è necessità di tali figure professionali in tutte le aziende del sistema sanitario regionale e, soprattutto, quando proprio l’assessorato alla Salute aveva varato un piano regionale della Salute Mentale, rimasto però scatola vuota.