Quartieri dell’Arte, al via l’edizione 2022 dell’originale progetto artistico del festival ideato e
diretto da Gian Maria Cervo, votato a valorizzare la relazione tra nuove tendenze drammaturgiche
e tradizione. Dal 10 settembre al 6 novembre, il Festival internazionale di Teatro torna ad animare
e ‘interpretare’ le location più suggestive della Tuscia, dal castello di Graffignano al ‘borgo
fantasma’ di Celleno. Lo scorso martedì la presentazione a Palazzo dei Priori, alla presenza della
sindaca Chiara Frontini e dell’assessore alla cultura e all’educazione Alfonso Antoniozzi. Al tavolo
anche il consigliere comunale Ugo Poggi. Presenti oltre agli artisti, alcuni dei rappresentanti
istituzionali dei comuni ospitanti gli eventi: la sindaca e il vice sindaco di Vejano Teresa Pasquali e
Valerio Fabretti e il sindaco di Celleno Marco Bianchi.
“Al centro del programma – spiega Cervo in conferenza stampa – c’è ‘La guerra dei teatri’, ciclo di
riscritture che si riallaccia alla disputa elisabettiana che vide coinvolti i giganti della commedia
cinque-seicentesca inglese come Jonson, Dekker e Marston e che forse coinvolse anche William
Shakespeare. La disputa raccolse tantissimo dalle suggestioni culturali, dagli stimoli e perfino dai
vocaboli di alcune delle figure che animarono il dibattito religioso rinascimentale che ebbe in
Viterbo uno dei suoi punti focali. La riscrittura della disputa, messa in atto da drammaturghi e
autori di varie generazioni (il più giovane poco più che diciottenne, quello senior avendo da poco
superato i 60 anni) risuona con una serie di spettacoli esemplari delle pratiche del teatro
contemporaneo, dall’installazione teatrale alla riscrittura informata, dal teatro-documentario alle
drammaturgie che confinano col performativo. Ci sono i linguaggi nuovi, c’è il rap, la trap, c’è
zoom, ci sono app sperimentali concepite ad hoc per alcuni degli eventi ma sorprendentemente ci
sono anche eco del lavoro di Strehler, parte del vissuto di alcuni attori e registi presenti nel
programma e c’è l’omaggio reso a maestri assai più remoti del teatro universale, in difesa di
questa ultima grande stazione dell’esperienza live. In questo senso vorremmo che con “guerra dei
teatri” si intendesse anche guerra al fianco dei teatri e dentro i teatri, che spesso si trasformano in
antri e labirinti dove si incontra l’ignoto e insieme ad esso si sfida la routine.”
Teatro contaminato da elementi di performance, installazione e occasione sociale dedicato alla
nuova drammaturgia e alla collaborazione tra autori teatrali affermati ed emergenti provenienti
da diversi paesi. Pep Gatell della Fundacion Epica, fondazione della Fura dels Baus e Mario
Martone tra gli ospiti. Un cartellone ibrido che va da Shakespeare e Koltès alle ultime tendenze
creative, tra arte digitale e rap, con quattordici i titoli in programma per un totale di settanta
eventi in varie suggestive location. In appendice anche un appuntamento straordinario al Teatro
della Basilica di Roma.