Al momento nei 5 campi rom della Capitale ancora attivi dopo la chiusura di via Lombroso, e cioè Candoni, Salone, Salviati, Gordiani e Castel Romano, risultano 1.951 residenti, contro i 2.261 che risultavano nel piano di superamento dei Villaggi della Solidarietà. E’ quanto è emerso dalla seduta della commissione capitolina Trasparenza presieduta da Federico Rocca (FdI). E’ l’effetto del lavoro del Campidoglio, è stato spiegato: a valle di un monitoraggio sociale e patrimoniale chi aveva diritto a una casa popolare la sta ottenendo, mentre altri sono stati presi in carico da altri aspetti del servizio sociale. Inoltre sono stati individuati al momento 108 moduli abitativi, sempre sui cinque campi, che saranno smantellati in assieme ai Lavori pubblici, al dipartimento Rifiuti, alla polizia locale e ai Municipi: “E’ un cambio di paradigma – ha spiegato in audizione l’assessora alle Politiche Sociali Barbara Funari – perché c’era chi andava ad abitare nei moduli abbandonati e quindi i numeri dei residenti invece di crescere salivano. Ma questo non accadrà più, e inoltre si renderà più facile anche la logistica interna ai Villaggi”. Una funzionaria del Dipartimento capitolino ha fornito qualche numero di dettagli a titolo di esempio: “A Castel Romano si partiva da 439 residenti, oggi sono 350. A Candoni da 669 censiti oggi sono 592. A Salviati da 427 a 339. C’è una generale flessione su tutti i campi. Stiamo seguendo i percorsi di uscita anche in caso di assegnazione di alloggio Erp, perché era in uso l’abitudine che le persone mantenessero anche un modulo abitativo per andarci ogni tanto o farci andare un parente o un figlio: questo non è possibile. Se a un nucleo viene assegnato l’alloggio Erp, deve spostare la residenza e questo ci permette di rimuovere il modulo”.
PROSSIMI INTERVENTI
Le condizioni dei campi rom di Roma non sono ottimali e così in Campidoglio si è deciso di intervenire. Anche in quelli che finalmente verranno superati e chiusi tramite un percorso di coprogettazione e coprogrammazione indetto dall’assessorato alle Politiche Sociali. Nei giorni scorsi si è svolta una cabina di regia, che ha messo intorno al tavolo vari dipartimenti capitolini competenti, le forze dell’ordine e la polizia locale di Roma Capitale, mirata a “distribuire i compiti”. L’obiettivo è quello di mettere mano alle condizioni strutturali di due campi: Gordiani e Castel Romano. In totale circa 700 persone (la maggior parte nel villaggio sulla via Pontina). A oggi, da quanto trapela, non è stato ancora deciso con precisione cosa verrà fatto. Si parla di lavori ai bagni, ai depuratori, per sistemare alcune perdite d’acqua. Un appalto da circa 300mila euro per ogni villaggio, con la progettazione affidata a Risorse per Roma. I sopralluoghi, da quanto risulta a RomaToday, sono stati fatti proprio in questi giorni. L’intenzione di superare i campi (in particolare Castel Romano) non è in discussione, ma i lavori vanno fatti. Anche perché la chiusura definitiva non avverrà prima di ottobre 2026.