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Quel pasticciaccio brutto di Palazzo Munari

Massimo Pizzuti
Nel capoluogo adesso è ufficiale che ben 5 consiglieri eletti nella maggioranza daranno solo l’appoggio esterno. E altri 3 “ballano”. Fratelli d’Italia pressa Mastrangeli: tutti gli assessori devono avere la copertura dei gruppi consiliari. 
Per le opposizioni ora sarà impossibile far finta di nulla.
Luglio 15, 2024

La verifica politica non è terminata, sostiene il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, che forse confida in un’intesa regionale che però sinceramente non c’entra nulla con quanto sta accadendo al Comune di Frosinone. Dove la situazione è cambiata molto per il centrodestra. E’ venuto il momento di fare un bilancio politico.

L’appoggio esterno

Chi si ostina a negare l’evidenza e a dire che non è cambiato nulla rispetto a un mese e mezzo fa evidentemente vive tra Giove e Saturno. Adesso è ufficiale che 5 consiglieri eletti nella maggioranza si limiteranno a dare l’appoggio esterno. Cioè a votare pratica per pratica secondo coscienza. Sono Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo di Forza Italia, Giovanni Bortone della Lega, Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella della Lista Mastrangeli. Gli “azzurri” non vogliono avere un loro assessore in giunta e hanno detto ad Adriano Piacentini di dimettersi. Piacentini può restare con il sostegno di altri esponenti della maggioranza oppure con l’imprimatur di Mastrangeli, ammesso che Fratelli d’Italia conceda questa prerogativa al Sindaco. In ogni caso lo strappo di FI è senza precedenti. Giovanni Bortone è il capogruppo del Carroccio. L’altro consigliere è Dino Iannarilli, fedelissimo di Nicola Ottaviani e Riccardo Mastrangeli. Resta il fatto che l’assessore della Lega Rossella Testa ora è sostenuta da un solo consigliere e non più da due.
In nessun altro Comune d’Italia la lista civica che fa espresso e diretto riferimento al primo cittadino di fatto è all’opposizione. Un record. Comunque, se è vero che i 5 “malpancisti” erano tali ormai da mesi, è altrettanto vero che adesso lo strappo si è consumato ufficialmente. E quindi la maggioranza uscita dalle urne scende da 22 a 17.

Il gruppo Futura

Si è costituto un nuovo gruppo, Futura. Formato da due consiglieri eletti nella Lista Ottaviani (Giovambattista Martino e Teresa Petricca) e da Francesco Pallone, anche lui della Lista Mastrangeli. I tre hanno l’imprimatur dell’ex assessore Alessandra Sardellitti, che con l’Amministrazione Mastrangeli e con la maggioranza ha il dente avvelenato. Ma soprattutto i tre si stanno già muovendo in autonomia, non hanno gradito il rimpastino di giunta e si preparano a dare battaglia. Non saranno mai dei fedelissimi, né della maggioranza né del primo cittadino. Dunque, i 17 potrebbero a volte scendere a 14.

La giunta

L’unico atto politico di questa infinita e paradossale verifica è stato rappresentato dalla nomina ad assessore di Laura Vicano (innovazione tecnologica, digitalizzazione, smart city). Riccardo Mastrangeli ha rispettato l’intesa siglata al ballottaggio di due anni fa con Mauro Vicano, che nel frattempo si è dimesso da consigliere comunale. Al suo posto Marco Sordi. Sempre con riferimento all’esecutivo c’è stato il passo indietro di Maria Rosaria Rotondi, che ha accolto l’invito del sindaco. Evidentemente Mastrangeli vuole tenersi una delega a disposizione per future trattative politiche.

La posizione di Fratelli d’Italia

Sull’intero quadro pende però la spada di Damocle di Fratelli d’Italia. Fabio Tagliaferri e Franco Carfagna hanno detto al Sindaco una cosa semplice: gli assessori devono avere una copertura politica dei gruppi. In questo momento sono 3 le situazioni aperte. Adriano Piacentini non ha l’appoggio dei 2 consiglieri di Forza Italia, mentre la Lista Ottaviani ha 3 esponenti (non più 5) e così non riesce a “reggere” sia Valentina Sementilli che Angelo Retrosi. Dunque occorrono degli “innesti”. Cinzia Fabrizi (appena espulsa da Forza Italia) è “contesa” tra Piacentini e Ottaviani. Riccardo Mastrangeli vorrebbe tenere Adriano Piacentini come suo tecnico esterno di fiducia. Dovrà convincere Fratelli d’Italia.

Le opposizioni

Segnali di risveglio nelle opposizioni. Il Psi di Vincenzo Iacovissi è stato il primo partito a chiedere che misure come il Brt e l’intera mobilità cittadina vengano portati all’attenzione del consiglio comunale. Poi il Partito Democratico è andato a ruota. Ma come si dice? Meglio tardi che mai. Da un anno Andrea Turriziani (Lista Marini) oscilla tra segnali di apertura e frenate. In ogni caso non è l’adesione di un singolo esponente che colmerebbe il gap (politico e numerico) della maggioranza di centrodestra. Mastrangeli non corre rischi fino a quando i malumori nella maggioranza (che riguardano tra 5 e 8 consiglieri) non si saldano con la volontà delle opposizioni di provare a mandare a casa il centrodestra. Uno scenario lontano anni luce in questa fase. Ma già in autunno la situazione potrebbe cambiare.

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