Alla fine sono sempre i bilanci a certificare il successo o il fallimento di un’Amministrazione. I numeri hanno la testa dura ed è impossibile dare interpretazioni diverse da quelle che emergono. Non solo però: i documenti contabili rappresentano anche la sostenibilità di un’azione politica. Perciò il giudizio di parifica della Corte dei Conti sul Rendiconto 2023 della Regione Lazio è un “risultato straordinario”. Come ha sottolineato l’assessore al bilancio Giancarlo Righini. Un anno fa il massimo organo di giustizia contabile mise nero su bianco che c’erano perdite di 170 milioni di euro, che peraltro erano state ereditate dall’Amministrazione Rocca. Stavolta c’è una sola “eccezione” di 600.000 euro, relativa ad una minima somma pagata con i fondi sanitari anziché regionali. Come ha detto Righini, “una formalità di una contabilizzazione di una posta in bilancio della sanità irrisoria”. Aggiungendo: “Perciò si tratta di un risultato straordinario del quale dobbiamo gioire”. Inoltre parliamo del Rendiconto 2023, vale a dire dei primi nove mesi di amministrazione della nuova giunta di centrodestra insediatasi dopo la vittoria elettorale del febbraio dello stesso anno. Un risultato che consente al Governatore Francesco Rocca di poter accelerare perfino sul piano della verifica politica. In questi mesi si è ripetuto che in ogni caso la Giunta non aveva risentito dei problemi all’interno della maggioranza. Ed è vero. Da ieri c’è la certificazione della Corte dei Conti su un risultato che francamente non era scontato.
Giancarlo Righini è uno che concede davvero poco alle dichiarazioni in libertà. Ha affermato: “Abbiamo ridotto l’indebitamento in modo significativo, efficientato la spesa, ricondotto a pareggio i fondi di dotazione negativi della sanità”. Una sorta di “veni, vidi, vici” 4.0.
Adesso tocca alla maggioranza di centrodestra dare un segnale di essere squadra, definendo un assetto che mandi in soffitta una verifica iniziata il 24 luglio scorso. Francesco Rocca formulerà prestissimo la sua proposta, che dovrebbe incentrarsi sull’attribuzione dell’urbanistica a Forza Italia. Gli “azzurri” di Claudio Fazzone chiedono la vicepresidenza della giunta. Una carica che ha Fratelli d’Italia, con Roberta Angelilli. Vedremo se il partito più grande della maggioranza se la sentirà di effettuare un “sacrificio” del genere per favorire una composizione tra gli alleati. Perché non va dimenticato che la questione investe gli equilibri e i rapporti tra Forza Italia e Lega. Certamente però, nel momento in cui Francesco Rocca metterà nero su bianco la sua proposta di riassetto, nessuno potrà tornare indietro o nascondersi. Chi non dovesse accettare il nuovo quadro si metterà automaticamente fuori la maggioranza. Assumendosi una responsabilità politica enorme all’indomani del capolavoro tecnico-contabile-amministrativo-politico di Giancarlo Righini a proposito del Rendiconto 2023. La parifica della Corte dei Conti è una base imprescindibile infatti.
CIOCIARI DI SUCCESSO
Narciso Mostarda continuerà ad essere il direttore generale dell’Ares 118 fino al primo novembre 2026. Francesco Rocca ha firmato il relativo decreto, dando prosecuzione a un impegno iniziato nel 2021. Il dottor Narciso Mostarda ha risanato l’Israelitico, ha guidato la Asl Roma 6, si è distinto nella gestione del San Camillo. Ha ricoperto ruoli apicali nella sanità laziale con ogni tipo di Governo regionale. Vuol dire una cosa sola: a fare la differenza è la professionalità. Adesso sarà lui a guidare la rete dell’assistenza del Lazio in occasione del Giubileo che inizierà il 24 dicembre. Sono attesi milioni di pellegrini a Roma, ma anche nelle altre province della regione. Sarà un appuntamento che tutto il mondo seguirà. E naturalmente la pressione sui Pronto Soccorso e sulle strutture sanitarie sarà notevole. Ma a Narciso Mostarda i polsi non tremano. Anche lui è uno di quelli che sa che alla fine bisogna produrre risultati. Programmando, motivando, gestendo al meglio le risorse che si hanno a disposizione. A certi livelli non si arriva per caso.