Comunque vada sarà la ventesima. Sono infatti 19 le Coppe Campioni/Champions League conquistate sino ad oggi da Real Madrid e Liverpool. Tredici i trofei nella bacheca dei “blancos”, sei in quella dei “reds”. Il nuovo che avanza, leggi Manchester City, è stato respinto al mittente una volta di più. E anche stavolta, come nel match di andata, la gara ha offerto la costante sensazione che gli inglesi avessero qualcosa in più, tanto sul piano delle individualità che su quello della manovra.
A scrivere il risultato di un incontro però non è solo la sommatoria di valori tecnico tattici, ma anche la capacità di cogliere l’attimo e la tenacia nel rincorrere quella che a tratti può apparire un’utopia. A dieci minuti dalla fine, col Manchester avanti uno a zero dopo il 4/3 dell’andata, nemmeno il più accanito sostenitore madridista avrebbe potuto scommettere un euro sul passaggio turno degli spagnoli. Sul campo il City dettava legge e solo la scarsa precisione di Grealish, per due volte vicino al colpo del ko, aveva negato il raddoppio agli inglesi.
La massima aspirazione di Benzema e compagni sembrava potesse essere un gol utile ad evitare la sconfitta casalinga. E quando Rodrygo al 90’ ha fatto centro sembrava che le tessere del mosaico fossero tutte al loro posto: Citizens avanti per un derby col Liverpool e Real salvo nell’onore. Ma non è stato così, perché Rodrygo non è Paganini e ha bissato la prodezza 76 secondi dopo. Il Bernabeu, ebbro di gioia e di emozioni, deve essere apparso un grottesco inferno agli inglesi, d’improvviso smarriti, incapaci di esprimere il loro calcio, feriti nell’animo e lacerati nelle loro certezze.
Il verdetto dei supplementari è stato la logica conseguenza degli opposti stati d’animo. Un rigore, calciato con freddezza nordica dal poco nordico Benzema, ha riscritto la storia e consegnato al Real la più imprevedibile delle finali. Sarà la diciassettesima volta che il Real scenderà in campo per la conquista del più ambito trofeo continentale, mentre il Liverpool sbarazzandosi del Villareal ha centrato la decima finale della sua storia.
Dietro i blancos nella classifica delle finali disputate ci sono Milan e Bayern, a quota 11. Al quarto posto c’è proprio il Liverpool, che precede la Juventus (9 finali per i bianconeri). Il 28 maggio a Parigi due filosofie calcistiche, due tradizioni, due storie gloriose, scenderanno in campo per l’ultimo atto. In gara unica può succedere di tutto, quest’anno più che mai.
Il Real per l’ennesima volta in stagione partirà sfavorito. Il successo al 90’ del Liverpool è quotato 1,85, quello del Real 3,80. La quota per gli inglesi vincenti trofeo è 1,50, quella degli spagnoli 2,62. Don Carlo Ancelotti però non sembra crucciarsene oltre il lecito. È pronto a stupire ancora e a portare uno spicchio di tricolore nella gara più importante dell’anno. Appuntamento al 28 maggio.