Candidato alle prossime elezioni Regionali del Lazio (che si svolgeranno il 12 e 13 febbraio ndr.), Daniele Maura, classe ’75, è nato a Frosinone e attualmente risiede a Giuliano di Roma. Di professione impiegato, è sposato e padre di tre figli di 15, 13 e 10 anni. Milita in Fratelli d’Italia fin dalla sua costituzione, datata dicembre 2012. Al partito della Meloni è arrivato dopo un percorso politico che l’ha sempre visto schierato a destra, partendo dal Fronte della Gioventù. Membro dell’Assemblea nazionale di Fratelli d’Italia e oggi al secondo mandato come consigliere provinciale (ruolo che riveste dal 2018). Da ben 24 anni è consigliere comunale di Giuliano di Roma e oggi è diretto verso un unico obiettivo: cambiare le sorti del Lazio, ridotto a brandelli da un’amministrazione che ha avuto poco a cuore cittadini e imprese.
A Politica7, il candidato in corsa alla Pisana, ha raccontato, tra le altre cose, le sue priorità per la Ciociaria e le tante gratificazioni ottenute in questi giorni di campagna elettorale.
Qual è il suo stato d’animo a metà della campagna elettorale?
Mi sento euforico e carico. Ma soprattutto sono fiducioso per l’esito finale di queste elezioni: il grande entusiasmo e il consenso crescente che vedo in tutti gli incontri sul territorio parlano chiaro.
Gratificazioni e delusioni di questi primi 15 giorni?
In positivo evidenzio il notevole riscontro registrato per il partito e per la mia persona. Tutti gli appuntamenti sono molto partecipati e la gente è convinta della bontà dei nostri programmi. Di negativo sinceramente non individuo alcun elemento.
Regionali Lazio – I sondaggi danno nettamente in vantaggio il centrodestra, a cosa è dovuto secondo lei?
Allo straordinario lavoro svolto in questi anni da Fratelli d’Italia e dalla nostra leader e presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E poi, non da ultimo, l’aver individuato come candidato alla Presidenza un uomo come Francesco Rocca, personaggio di indiscusso prestigio internazionale, dotato della giusta professionalità e delle doti idonee per rilanciare la Regione Lazio.
Rocca, D’Amato e Bianchi: perché votare per uno di loro e non l’altro?
Rocca per le indiscusse capacità manageriali già dimostrate ai vertici della Croce Rossa nazionale e internazionale. Per la sua profonda conoscenza del mondo della sanità, che ha già annunciato di voler rivoluzionare. E per quel suo progetto di trasformare la Regione Lazio in una “Casa dei Comuni”. Per D’Amato un “no” secco in quanto da 20 anni siede sugli scranni della Regione, come consigliere e come assessore, ed è davanti agli occhi di tutti il risultato disastroso di questa sua gestione, soprattutto nel campo della sanità. Inoltre, particolare non da poco, è stato anche condannato dalla Corte dei Conti a risarcire all’Ente ben 250mila euro per fondi avuti da una sua associazione. E oggi ha il coraggio di candidarsi alla guida della stessa Regione. Infine la Bianchi: beh, il fatto che sia un’ottima giornalista non significa che potrebbe essere una brava amministratrice. Anzi! In passato al vertice della Regione abbiamo già avuto altri giornalisti e sappiamo tutti com’è finita.
Ha un asso nella manica per il rush finale?
In politica gli assi nella manica dell’ultimo momento non hanno mai funzionato. Servono, al contrario, programmazione, sacrificio, passione e tanto lavoro quotidiano.
Come concilia gli impegni elettorali con gli affetti familiari?
Non li concilio (sottolinea sorridendo, ndr). Da settimane esco di casa la mattina alle 7 per rientrare anche a mezzanotte. Ormai anche il mio cane sente la mia mancanza. Recupererò…
Personalmente, cosa le hanno insegnato questi giorni di campagna elettorale?
Che nonostante la politica sia cambiata con l’avvento dei social, la gente vuole ancora il contatto diretto, vuole guardarti negli occhi.
In caso di elezione, quali sono le priorità per il Lazio?
Una riforma seria della sanità e politiche di rilancio del territorio. Occorre, inoltre, essere vicini alle aziende e a chi produce dandogli strumenti giusti ed efficaci non solo per sopravvivere ma per ampliarsi e creare, tra l’altro, anche nuova occupazione.
E per la provincia di Frosinone?
La bonifica della Valle del Sacco, la valorizzazione dei piccoli comuni, investimenti nelle grandi infrastrutture (la stazione Tav su tutte), nello sport, nell’ambiente e per creare nuove opportunità di lavoro.
Le manca un voto per essere eletto: come convincerebbe il suo ultimo elettore?
Dicendogli che votare me equivale a votare lui.