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Regionali Lazio: Procaccini, Ottaviani e Rufa nel team di Francesco Rocca. Oggi la presentazione del programma

Marco Battistini
Dalle ore 11, la conferenza stampa del candidato alla presidenza della Regione Lazio Francesco Rocca, ex presidente della Croce Rossa Italiana, presso Palazzo Ripetta a Roma
Gennaio 3, 2023
Francesco Rocca (Foto: ANSA)

La corsa per la guida della Regione è già partita. Questa mattina a palazzo Ripetta di Roma è prevista la conferenza stampa di Francesco Rocca per le prossime elezioni regionali del Lazio. Per l’occasione l’aspirante governatore presenterà la squadra che lo accompagnerà fino alle regionali del 12 febbraio, oltre al suo programma. 

Con lui ci saranno esponenti politici dei partiti della maggioranza di governo, a segnalare la compattezza dello schieramento dopo le tensioni precedute alla scelta dell’ex presidente della Croce Rossa come candidato unitario. 

Fabio Rampelli, Paolo Trancassini, Nicola Procaccini, e Arianna Meloni, da quanto si apprende, dovrebbero essere i coordinatori e i responsabili della campagna elettorale del candidato presidente del centrodestra per le regionali del Lazio.

I ruoli specifici, con le diverse aree di competenza, sono ancora in via di definizione, ma verranno stabiliti a stretto giro. Federico Freni, Simonetta Matone, Nicola Ottaviani e Gianfranco Rufa, invece, dovrebbero essere i componenti Lega del comitato del candidato presidente. 

Lo stesso Rocca ieri ha respinto prima di ogni altra cosa, le ricostruzioni che parlano di una certa freddezza della premier e presidente di Fratelli d’Italia nei confronti della partita sulle regionali: “Con la presidente Giorgia Meloni c’è un rapporto di amicizia e stima reciproca. Mi ha inviato un messaggio in cui scrive: sono sicura che non mi deluderai”, ha sottolineato Rocca tornando sullo stato dei rapporti nel centrodestra: “Mi sono sposato con cerimonia laica e Fabio Rampelli è colui che ha officiato questa cerimonia”.

Il riferimento a Rampelli non è casuale: il vice presidente della Camera era uno dei nomi di cui si parlava come candidato, prima che la scelta cadesse su Rocca. A suggellare questo connubio fra la sua candidatura e la maggioranza di centrodestra che governa il Paese, Rocca lancia anche un paio di frecciate nei confronti delle opposizioni. Da un lato rassicura riguardo al disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata: “Sul regionalismo differenziato ci sara’ un dialogo per fare in modo che non ci siano disparita’, mi sembra essenziale”. Dall’altro lato difende la maggioranza da chi legge nelle parole del presidente Mattarella sul fisco una tirata d’orecchie ai partiti che sostengono il governo. 

REGIONALI LAZIO, SFIDA SUL FISCO 

“In questo clima e in questo contesto si tende a politicizzare qualsiasi passaggio. Il Presidente della Repubblica ha riaffermato l’importanza della partecipazione alla contribuzione fiscale. Questo è l’aspetto principale. Io non credo fosse inviare messaggi” alla maggioranza, ha spiegato Rocca: “Non e’ vero che la maggioranza strizza l’occhio all’evasione fiscale, ma” con le misure contenute in manovra “si aiuta chi e’ in difficolta’.

Nella Regione Lazio, al contrario, è arrivato il regalo di Natale: è aumentata l’addizionale che va a colpire il ceto medio. Questo e’ il regalo di Nicola Zingaretti“. Parole alle quali ribatte con decisione il candidato del Pd ed assessore in carica della Sanità: “Il regalo per il nuovo anno lo ha fatto il Governo nazionale non prorogando le incentivazioni sui carburanti”, dice Alessio D’Amato.

“Questo regalo i cittadini di Roma e del Lazio lo stanno avvertendo subito sulle loro tasche, poichè immediatamente sono aumentati i prezzi dei carburanti e anche i pedaggi autostradali”, aggiunge per poi assicurare che, in caso di elezioni, “per il prossimo anno il prelievo dell’addizionale regionale dovrà essere definito con l’approvazione della Legge di Bilancio da parte del nuovo Consiglio regionale. Per quanto mi riguarda, e’ mia intenzione diminuire le addizionali regionali e sarà il primo atto che verra’ portato con la nuova Legge di Bilancio entro il 31 marzo”.

Nel campo del centrosinistra prevale tuttavia il rammarico per una mancata alleanza con i Cinque Stelle che, dati alla mano, avrebbe garantito la vittoria quasi matematica. I numeri dicono, infatti, che a separare Rocca e D’Amato sono non più di otto punti. Un margine che si può colmare, assicurano fonti dem, ma che dice anche una cosa chiara: “Divisi di perde, uniti si vince”. Inutile recriminare, in ogni caso: che l’alleanza non sia più recuperabile e’ un fatto ormai acclarato, per i dem che adesso guardano alla campagna elettorale. Gli ultimi botta e risposta a distanza tra i vertici di Pd e M5s parlano chiaro. “Noi nel Lazio abbiamo il miglior candidato possibile: Alessio D’Amato. Giuseppe Conte ha dimostrato, ancora una volta, che vuole solo guadagnare consenso e posizioni sul Partito Democratico e non gli interessa contrastare davvero le destre”, e’ la posizione del Nazareno.

IL PD CREDE NEL VOTO UTILE

Parole a cui ribattono fonti del M5s: “Nel Pd ci sono tante sensibilità che si stanno manifestando e che sono pronte a mettere in discussione lo status quo. Quello che non viene mai messo in discussione, invece, è l’atteggiamento arrogante che porta a considerare il Movimento 5 Stelle come una succursale che dovrebbe accettare decisioni a scatola chiusa, pena l’accusa di favorire le destre.

Sotto questo profilo, il fatto che Donatella Bianchi sia oggetto di attacchi conferma che è una candidatura forte per le prossime regionali Lazio, che tocca un nervo scoperto del Pd visto che, sulla propria candidatura, hanno di fatto subito il commissariamento di Renzi e Calenda che hanno imposto D’Amato“.

A fronte di questo scontro, D’Amato non chiude le porte al M5s: “Più che a Conte, noi ci rivolgiamo agli elettori 5 stelle con le proposte che abbiamo fatto”, sottolinea. “Poi, da parte mia, la porta è sempre aperta”. La corsa di D’Amato subirà un’accelerazione dopo il 9 gennaio, al termine delle feste, quando dovrebbe tornare in campo anche l’alleato Carlo Calenda. Azione, fin qui, si è vista e sentita poco in campagna. Una scelta che alimenta i timori dei dem: “Non vorremmo che si trattasse di una strategia per evitare di mettere la faccia su un risultato non brillante del suo partito”, spiega un dirigente dem: “Non è andato bene alle politiche e l’ultimo risultato veramente buono lo ha fatto a Roma”.

Dal Pd del Lazio, tuttavia, si sottolinea che Calenda è stato presente, assieme al gruppo dirigente regionale di Azione, al lancio della campagna elettorale per le regionali Lazio di D’Amato, a Civitavecchia, e probabilmente si farà vedere di più quando la campagna entrerà nel vivo. A questo elemento di speranza se ne aggiungono altri due: il primo sta nella persona stessa di Alessio D’Amato: “Uno bravo”, come viene ripetuto nelle file del Pd e come riconosciuto anche da alcuni suoi avversari politici (specie in Parlamento).

Si comprende così anche la scelta di una campagna che fin qui ha fatto a meno dei simboli di partito, giocando tutto sul volto e sul nome dell’assessore. “Uno di Noi”, e’ lo slogan scelto per i manifesti con tanto di primo piano stretto sulla faccia di D’Amato. Il terzo elemento al quale si aggrappano le speranze dei dem è il voto utile: quando la campagna elettorale entrerà nel vivo, è il ragionamento, gli elettori che oggi guardano alla candidata Pd, si sposteranno verso D’Amato.

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