E’ arrivata finalmente la redistribuzione delle deleghe in giunta regionale. A Giuseppe Schiboni l’Urbanistica, a Pasquale Ciacciarelli la Protezione Civile. Rocca dà così seguito all’accordo raggiunto con Forza Italia nei mesi scorsi. La polemica e la crisi nel Lazio è durata mesi. Ed è stata portata avanti a più riprese. Le trattative nel centrodestra tra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, sono iniziate l’estate scorsa, con molte ricadute sui lavori del Consiglio. La richiesta di Forza Italia è sempre stata quella di un maggiore peso politico, vista la crescita in Consiglio, con il gruppo passato da 3 a 7 consiglieri, più l’intergruppo di Noi Moderati. Ma nessuno dei partiti era sembrato disposto a cedere posizioni. Alla fine Rocca a dicembre, oltre a delle nomine nelle partecipate, pur mantenendo invariati i numeri della sua giunta, aveva raggiunto l’accordo con il segretario regionale azzurro, Claudio Fazzone, per un rimpasto di deleghe e per una futura modifica allo statuto per l’inserimento dei sottosegretari.
GLI SCENARI FUTURI
Un altro pontino al posto di Schiboni nel ruolo di assessore. Questo lo scenario politico che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi in Regione. In Forza Italia potrebbe saltare l’assessore Giuseppe Schiboni. L’ipotesi più accreditata è che venga sostituito con l’ex coordinatore provinciale di Latina, Alessandro Calvi. Il nome dell’ex coordinatore provinciale azzurro è quello che sarebbe stato proposto anche negli incontri ufficiali delle ultime settimane. Non è nemmeno escluso che la Lega possa decidere di cambiare Simona Renata Baldassarre con un altro nome del partito: circola quello del coordinatore romano Angelo Valeriani. Forza Italia, oltre l’Urbanistica o la Cultura, avrà anche quella del Cinema che potrebbe andare all’attuale assessore Luisa Regimenti.
GIUNTA ‘ALLARGATA’
Nell’incontro prenatalizio Rocca e Fazzone avevano concordato sull’efficacia delle azioni messe in campo finora dall’amministrazione e hanno condiviso, d’intesa con le altre forze di maggioranza, l’iter per portare avanti e accelerare l’azione di governo, senza escludere interventi di riforma dello statuto regionale per rendere più efficiente la macchina politico-amministrativa. Il presidente Rocca e Fazzone hanno condiviso, d’intesa con le altre forze di maggioranza, l’iter per portare avanti e accelerare l’azione di governo, senza escludere interventi di riforma dello statuto regionale per rendere più efficiente la macchina politico-amministrativa. Sarebbe totale la convergenza e unità di intenti, oltre alla forte volontà di proseguire insieme l’azione di governo. Un chiarimento che dovrebbe essere definitivo e tale da porre fine al tira e molla di queste settimane.
Il Presidente della Regione potrebbe nominare fino a quattro Sottosegretari alla Presidenza della Regione, scelti tra i Consiglieri Regionali. Dell’avvenuta nomina verrebbe data comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva alla nomina stessa. I Sottosegretari alla Presidenza della Regione coadiuverebbero il Presidente della Regione nello svolgimento dei compiti inerenti al suo mandato e, in particolare: parteciperebbero alle sedute della Giunta regionale, pur non facendone parte, senza diritto di voto; sarebbero delegati dal Presidente della Regione a seguire specifiche materie e questioni, anche attraverso la partecipazione a incontri e tavoli istituzionali; potrebbero essere delegati a rispondere a interrogazioni dinanzi al Consiglio regionale.
L’IPOTESI
Il sottosegretario non è una figura prevista presso tutti gli ordinamenti regionali e assume in ciascuno di essi poteri e autonomia differenti. Essa si ispira direttamente, quanto a vastità e importanza delle funzioni e alla flessibilità della stessa, sia alla figura dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio e in particolar modo a quella di colui il quale rivesta anche le funzioni di “segretario del Consiglio dei ministri” sia dei ministri senza portafoglio che siano incaricati di guidare uno o più dipartimenti della Presidenza.
A livello regionale, la fonte abilitata a istituire e regolamentare i sottosegretari è indubbiamente lo statuto. La loro presenza e le funzioni a essi attribuiti rientrano, infatti, negli ambiti riservati dall’art. 123 Cost. a tale atto, riguardanti sia la forma di governo, sia i principi fondamentali di organizzazione dell’ente. Negli ultimi anni, sulla scorta di quanto previsto a livello centrale, alcune regioni hanno infatti modificato i loro Statuti, prevedendo figure analoghe. Oggi i sottosegretari regionali sono previsti nelle seguenti regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Calabria, Veneto e Toscana.