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Reno de Medici ripartirà: ritirati chiusura e licenziamento collettivo

Tarcisio Di Pontecorvo
Al ministero dello Sviluppo l’incontro decisivo sulle prescrizioni che gravano sulla cartiera, in parte mitigate grazie all’intervento della Regione Lazio. Interpello al ministero sulla questione della classificazione dei fanghi primari. La soddisfazione delle forze sindacali
Febbraio 27, 2024

Reno de Medici ha annunciato oggi, dal tavolo del ministero dello Sviluppo dove era in corso il vertice sulla vertenza aperta a seguito dei sequestri giudiziari e delle prescrizioni  sul trattamento dei fanghi primari, che ritirerà la procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori della cartiera di Villa Santa Lucia e che si metterà all’opera per il riavvio della produzione. La svolta positiva appare come il frutto dell’impegno di tutti gli attori coinvolti e, in particolare, della Regione Lazio – rappresentata dalla vice presidente Roberta Angelilli – nel superare alcune prescrizioni lasciando però sul tappeto la questione principale, vale a dire l’incombenza per l’azienda di caratterizzare i fanghi primari – prima considerati semplice materia di lavorazione – alla stregua di una particolare categoria di rifiuti. Un aggravio di procedure e costi per l’azienda che, però, è inferiore rispetto al peso complessivo delle prescrizioni iniziali.
Presenti al ministero dello Sviluppo le organizzazioni sindacali a livello di segreterie di settore nazionali e regionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, la vice presidente della Regione Angelilli, rappresentanti di Unindustria e Assocarta, i vertici della Reno de Medici (ad Bianchi e responsabile delle relazioni industriali Carrara). In video conferenza anche funzionari dei ministeri dell’Ambiente e del Lavoro.
«Rimane il problema della caratterizzazione del fango primario – annota Marco Colasanti, segretario provinciale Ugl -, che, al di là dell’Aia rilasciata, comporta all’azienda costi maggiori rispetto a quelli relativi alla classificazione come sottoprodotto. Per questo la Regione ha proposto sull’argomento interpello al ministero dell’Ambiente. Peraltro parliamo di un argomento che investe molte cartiere in Italia e che rischia di pesare negativamente rispetto alla competizione internazionale con produttori esteri».
«Comunque la società ha annunciato l’annullamento delle procedure di licenziamento – sottolinea poi  Colasanti -: e così, dopo tante notizie negative, ne arriva una finalmente positiva che tranquillizza trecento famiglie che hanno vissuto un incubo. Il focus dovrà rimanere attivo sia perché resta il problema dei fanghi primari, sia per il fatto che l’azienda adesso deve recuperare clienti, produzione e competitività. L’ottimismo rimane ma da qui ad avere una realtà industriale performante come prima bisognerà lavorare ed essere sempre vigili».
Pasquale Legnante, segretario regionale Cisl, vede più luci che ombre: «Siamo riusciti a far ritirare la  procedura di cessazione dell’attività del sito di Villa Santa Lucia – esordisce -: RdM quindi ripartirà. E’ stato inviato oggi un interpello al ministero dell’Ambiente anche per  superare l’ultima riserva legata all’interpretazione sulla classificazione dei fanghi primari. Siamo fiduciosi e non abbasseremo di sicuro la guardia».

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