Perdite idriche e del gas, il deputati del Pd chiedono un’indagine conoscitiva per fare il punto sulla situazione delle reti ‘colabrodo’ in Italia.
L’iniziativa è stata presa dai deputati del partito democratico, Marco Simiani, Vinicio Peluffo e Andrea Orlando, che hanno sottoscritto una richiesta formale depositata ieri sia in commissione Attività produttive, sia in commissione Ambiente.
Perdite: la situazione in Italia e nel Lazio
In Italia, infatti, la dispersione idrica (dati Istat di marzo 2023) calcolata come differenza tra i volumi immessi in rete e i volumi erogati, è pari a 3,4 miliardi di metri cubi, cioè al 42,2% dell’acqua immessa in rete.
Se giriamo lo sguardo alla situazione del Lazio, la situazione è buona su Roma, ma da allarme rosso – come noto – nelle province, a partire proprio da quelle di Frosinone e Latina, che si rincorrono nella contesa del record nazionale.
Frosinone e Latina: è record con il 70%
Nel 2020 (sempre dati Istat), Frosinone era prossima all’80% di dispersione dell’acqua immessa in rete e caso nazionale; Latina appena al di sopra del 70%. Nel 2021, in Ciociaria è stata “modificata” la scheda di calcolo delle perdite che sono così “miracolosamente” scese di botto di quasi 11 punti percentuali, attualmente sono attorno al 70% come Latina, che tiene ferma la barra al 73%.
Se i numeri dell’idrico sono noti, forse un po’ meno si sa che anche le reti del gas hanno perdite. Molto meno dell’acqua, fortunatamente, anche perché sono – ovviamente – più pericolose. Una stima è che in tutta Italia le perdite di gas siano il 4% del totale, non ci sono dati locali. Inoltre, la perdita di gas dalla rete, oltre al pericolo di scoppi e incendi, rappresenta una minaccia anche per l’ambiente: il metano non bruciato, una volta libero nell’atmosfera produce emissioni di anidride carbonica 28 volte superiori a quelle emesse dalla stessa quantità di metano in caso di corretta combustione.
Attenzione anche alle reti irrigue in agricoltura
Relativamente alla gestione delle risorse idriche, l’inchiesta proposta del Pd ha intenzione di verificare anche le perdite d’acqua degli impianti gestiti dai consorzi a fini agricoli-irrigui. L’iniziativa, infatti, ha lo scopo di “approfondire e valutare l’impatto delle fuoriuscite di gas naturale da centrali di produzione e infrastrutture di condotta e delle perdite di acqua lungo le reti di distribuzione, anche degli acquedotti rurali”.
Per i deputati Dem, quello dell’indagine conoscitiva rappresenta “uno strumento utile per comprendere quale sia l’attuale stato di salute delle infrastrutture energetiche e idriche presenti sul territorio nazionale e quali siano i rischi connessi anche in relazione agli investimenti del Pnrr e ai processi di transizione energetica ed ecologica in atto”.
L’indagine, se sarà avviata, sarà svolta attraverso le commissioni parlamentari competenti e sue articolazioni, oltre che tramite audizioni e acquisizioni di dati, anche attraverso sopralluoghi e verifiche.
E il gas perso aggrava l’effetto serra
“La riduzione delle emissioni di metano in atmosfera è infatti una priorità assoluta per il raggiungimento degli obiettivi di contenimento del cambiamento climatico e per gli obiettivi di efficienza e indipendenza energetica – dicono dal gruppo Pd -. Così pure arrivare ad una drastica riduzione delle perdite di acqua lungo gli acquedotti, inclusi quelli rurali, potenziando e adeguando le infrastrutture idriche,anche al fine di aumentarne la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di risorse idriche, consentirebbe la mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità”.
L’indagine conoscitiva consentirebbe quindi al Parlamento di avere un quadro di informazioni utili per valutare l’eventuale necessità di interventi normativi e di investimenti mirati.