Elly Schlein, Nicola Zingaretti, Dario Nardella: è questa la terna sulla quale punta Francesco De Angelis per riavvicinarsi al centro di gravità della politica regionale del Pd. Alle europee si contano tutte le correnti nazionali, ma soprattutto laziali e romane. De Angelis ha analizzato gli ultimi anni, mettendo in fila tre mancate candidature blindate: due volte alle politiche e altrettante alle europee. Quando la mobilitazione del partito in Ciociaria è servita per far scattare i seggi a Montecitorio per Claudio Mancini e Matteo Orfini. Mentre a Strasburgo, nel 2019, è andato Massimiliano Smeriglio, adesso in Alleanza Verdi e Sinistra.
Poi nei mesi scorsi il presidente regionale del Pd ha capito che il fuoco di sbarramento romano gli avrebbe impedito di concorrere (per essere eletto) in Europa. Allora si è reso conto che non aveva più senso stare fermo e fare finta che non fosse successo nulla. Ha capito di poter avere un asse di ferro con Daniele Leodori, consigliere e segretario regionale del partito. Da quel momento è cambiato tutto, anche perché Leodori è l’uomo di riferimento di Dario Franceschini, il “signore delle correnti” di tutto il Partito Democratico e leader di AreaDem.
Francesco De Angelis è l’uomo dei “blitz”. E così ha deciso che per Pensare Democratico (la corrente che ha fondato) era arrivato il momento di scelte forti. Così ha fatto: l’appoggio a Dario Nardella va a chiudere il cerchio. La sfida è lanciata, anche e soprattutto alla componente di Claudio Mancini (che come terza preferenza appare orientata su Matteo Ricci). Mentre, sempre nel Lazio, Goffredo Bettini potrebbe lanciare la soluzione Marco Tarquinio, Elly Schlein e Matteo Ricci.
Il segretario Daniele Leodori mantiene il suo classico aplomb e aspetta di contare voti e preferenze per farsi un’idea precisa di chi ha votato chi. Però il patto d’acciaio con De Angelis è ormai una certezza. Dopo le europee il presidente regionale del Pd ufficializzerà il passaggio della sua componente in AreaDem di Franceschini.
L’effetto collaterale di questa scelta è la rottura politica con Sara Battisti, consigliere regionale che De Angelis ha fatto eleggere per due volte consecutive a suon di preferenze di Pensare Democratico. La Battisti non se la sente di approdare sui lidi di Franceschini, preferisce la componente di Claudio Mancini. Ma nel Lazio la competizione più importante, sia nell’immediato che in prospettiva, è quella tra Daniele Leodori e Claudio Mancini. Rimane il fatto che il Partito Democratico della provincia di Frosinone in questi anni è stato schiacciato dalle logiche romane. Nonostante sia riuscito ad eleggere sempre consiglieri regionali: da Mauro Buschini a Sara Battisti. Il caso più emblematico nel 2018: due parlamentari uscenti (Francesco Scalia e Nazzareno Pilozzi) dirottati fuori provincia in posizioni non eleggibili, un’altra parlamentare (Maria Spilabotte) “sacrificata” nel collegio uninominale del Senato, collegio dominato da Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia). Francesco De Angelis in una posizione di retrovia nel listino bloccato dove al numero uno c’era Claudio Mancini. Nel 2022 non è cambiato nulla. Poi a febbraio 2023 la vittoria del centrodestra guidato da Francesco Rocca ha rappresentato uno “tsunami” per l’intero sistema di potere del Pd laziale. E quindi anche della provincia di Frosinone. Francesco De Angelis, dopo la lunga parentesi alla guida del Consorzio industriale, si è reso conto che serviva un colpo di reni sul piano politico. La strada è stata individuata: accordo con Daniele Leodori. La consigliera regionale Sara Battisti andrà per conto proprio e bisognerà vedere quanti esponenti di Pensare Democratico la seguiranno. Francesco De Angelis sa che la maggioranza della corrente sta con lui.
Infine Antonio Pompeo: l’ex presidente della Provincia sostiene Dario Nardella. Non è escluso che possa contarsi con il sistema della preferenza secca sul sindaco di Firenze. Poco più di un anno fa alle regionali ha ottenuto 15.000 preferenze, contribuendo in modo decisivo a far scattare il seggio in provincia di Frosinone. Per Sara Battisti (arrivata a 17.000). Adesso che il quadro politico è cambiato nessuno si stupirebbe se alla fine ci fosse un’intesa tra De Angelis e Pompeo in Ciociaria.