Il presidente del Tar del Lazio, Antonino Savo Amodio, ha provveduto ad esaminare l’eccezione di incompetenza territoriale che le difese dell’Ente di gestione dell’ambito rifiuti di Frosinone e della Regione Lazio hanno formulato in merito alla sezione di Latina, presso la quale il Comune di Fiuggi, tramite l’avvocato Fabio Raponi, ha depositato l’impugnativa contro gli atti che hanno dato vita, tra novembre e dicembre 2022, allo stesso Egato ciociaro (leggi qui: https://www.politica7.it/egato-baccarini-contro-buschini/).
La competenza è del Tar di Roma
Per il presidente del Tar, la competenza a trattare la materia è della sede di Roma, poiché l’atto principale contestato è una delibera della giunta regionale. La decisione è stata assunta lo scorso 14 marzo con il decreto n. 98. Il presidente ha ritenuto, infatti, ricorre nella fattispecie invocata dalle difese la previsione dell’art. 13, comma 1, del Codice che regolamenta il processo amministrativo e che prevede, appunto, che “Sulle controversie riguardanti provvedimenti, atti, accordi o comportamenti di pubbliche amministrazioni è inderogabilmente competente il tribunale amministrativo regionale nella cui circoscrizione territoriale esse hanno sede” quindi Roma per l’ente Regione.
La discussione tra gli avvocati
La difesa del Comune di Fiuggi aveva inteso invece avocare il Tar di Latina, ritenendo che gli atti in contestazione riguardassero comunque attività (ovvero la gestione dei servizi di raccolta rifiuti) limitate alla sola provincia di Frosinone, l’unica per la quale sia stato istituito l’Egato, mentre per le altre province e per la città metropolitana di Roma Capitale la procedura è stata stoppata e rinviata ad un momento successivo alle elezioni regionali celebrate gli scorso 12 e 13 febbraio.
Ma, come sostenuto dagli avvocati delle parti resistenti (Francesco Scalia per l’Egato e l’Avvocatura regionale per la Giunta Regione), l’eventuale accoglimento delle censure mosse dal Comune di Fiuggi alla delibera, a suo tempo assunta dall’esecutivo Zingaretti, avrebbe avuto ricadute e generato effetti anche su tutto il restante territorio regionale.
Ora, si attende la decisione sulla richiesta di sospensiva
La causa sarà quindi ora trasferita al Tar della Capitale, che potrà quindi procedere ad esaminare la premessa istanza cautelare presentata dalla difesa del Comune di Fiuggi, con cui l’ente chiede la sospensione di tutti gli atti, compresi quelli nel frattempo assunti dall’Egato – rinominatosi Egaf, cioè Ente di gestione dell’ambito territoriale ottimale Ambiente Frosinone – e relativi alla nomina del presidente Mauro Buschini, del Consiglio direttivo, dell’approvazione del bilancio ecc. ecc.
Il ricorso e la scelta della Regione di correggere l’atto impugnato
Sono numerose le censure proposte nel merito dall’ente ricorrente alla delibera di giunta che provvede a stabilire le quote di partecipazione dei comuni, al decreto con cui viene costituita l’assemblea dell’Egato di Frosinone, agli atti successivi assunti.
In particolare, le stessa Regione Lazio, ad inizio dello scorso mese di febbraio, ha proposto alla Giunta guidata dal presidente reggente, Daniele Leodori, di correggere l’atto contestato dal Comune di Fiuggi, ritenendolo evidentemente carente e carente in quasi tutti i punti, visto che il provvedimento sarebbe stato completamente riscritto, compreso il valore delle quote assegnate ad ogni comune.
La rettifica che però ancora non c’è
La relativa delibera di rettifica – se effettivamente assunta dalla Giunta – non è, però, ancor oggi disponibile né risulta pubblicata sul Burl. Ad ogni modo, l’atto appare come un’ammissione di manchevolezza rispetto alla prima redazione, che pone ora tutti i provvedimenti seguenti e collegati in uno strano limbo, richiedendo forse che vengano riadottati d’accapo.