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Rocca dice basta all’estremismo ambientale senza logica. Piani e valori vanno rivisti per non mettere una pietra tombale sullo sviluppo del basso Lazio

Massimo Pizzuti
Ottobre 23, 2023
Francesco Rocca, governatore del Lazio

Chi conosce il presidente Francesco Rocca, uno che è stato a lavorare, con la Croce Rossa, nei più grandi disastri del mondo degli ultimi anni, sa bene che non è facilmente influenzabile dalle parole, dal “linguaggio” che il mainstream cerca di imporci quotidianamente. 

E c’è da giurarci, farà così anche sulle complesse tematiche che riguardano l’ambiente.

Sfuggendo, ove possibile, alle inutili e dannose ritualità di solito “contro” imprese e cittadini e cercando un approccio serio e pragmatico alle questioni che riguardano una crescita sostenibile del territorio che amministra.

Tutto questo smantellando l’intero assetto di matrice “democrat” della Regione Lazio voluto da Nicola Zingaretti. Il Piano di Qualità dell’Aria è un tema assai caratterizzante. Rocca ha spiegato che “per la Regione Lazio e soprattutto per i suoi cittadini è arrivato il tempo di modificare il Piano Qualità dell’Aria”. Ha detto il Governatore: “L’attuale Piano, infatti, approvato dalla scorsa amministrazione e lasciato in eredità ai cittadini laziali, è ormai datato e si basa sui rilevamenti effettuati nel 2018. Dati che nel frattempo sono cambiati, come certificano le rilevazioni dell’Arpa, secondo i livelli di inquinamento da Pm10 e NOx sono sotto i limiti in dieci centraline su tredici. La priorità, soprattutto per Roma e Frosinone, è aggiornare il Piano Qualità dell’Aria della Regione Lazio, anche in considerazione del fatto che negli ultimi cinque anni il parco auto dei cittadini è stato profondamente rinnovato, con l’aumento di auto elettriche e, soprattutto, ibride in circolazione”.

Va avanti Rocca: “L’intenzione del Governo di intervenire su questa materia va nella direzione giusta e auspico che dall’esecutivo arrivi un provvedimento che consenta una proroga che permetta alla Regione Lazio di aggiornare il piano secondo i nuovi dati, coniugando rispetto e tutela dell’ambiente ed esigenze dei cittadini”. Francesco Rocca non a caso cita Roma e Frosinone, le due realtà più penalizzate da norme che oltre a non essere state concepite sulla situazione attuale, rappresentano un freno enorme anche per le iniziative industriali. Non a caso diverse associazioni di categoria le contestano duramente.

La giunta e la maggioranza di Francesco Rocca stanno intervenendo in tutti i settori più importanti: la sanità, i rifiuti (abolizione degli Egato), ambiente, edilizia economica e popolare. Il Piano in questione è basato su rilevamenti effettuati nel 2018. Basta questo dato per rilevarne l’inadeguatezza. 

L’intervento su questo punto specifico può aprire il capitolo successivo. Ben più importante è strategico per la provincia di Frosinone. Vale a dire la riperimetrazione del Sin secondo criteri che chiudano la inutile e lunghissima stagione che ha provocato la paralisi del sistema industriale. In attesa naturalmente delle opere che negli anni dovranno portare alla completa bonifica della Valle del Sacco

Nel momento in cui la Regione Lazio sollecita di estendere la Zona Economica Speciale alle province di Frosinone e di Latina non ci si può non porre il problema che in ogni caso le aziende di questo territorio devono fare i conti, nella Valle del Sacco, con una groviglio di norme burocratico-amministrative che va dipanato una volta per tutte. Altrimenti cambierà poco nelle intenzioni di chi vuol fare impresa nel territorio.

In generale quello che sta emergendo merita una riflessione seria e una considerazione serena. Il centrosinistra ha governato il Lazio per dieci anni, con al timone sempre Nicola Zingaretti. La narrazione nel corso del doppio mandato non si è mai discostata da alcuni punti fermi: il rilancio della sanità, il risanamento ambientale, un sistema efficiente di raccolta e gestione del ciclo dei rifiuti, idee chiare sulla politica industriale. Adesso i nodi stanno venendo tutti al pettine: la sanità laziale arranca sotto ogni punto di vista, sui rifiuti la regione è rimasta ferma all’anno zero. Quanto alle imprese, preferiscono guardare altrove. Lo stanno facendo da due anni, ben prima cioè dell’istituzione della Zes.

Il centrodestra di Francesco Rocca ha deciso di mettere mano a tutti gli argomenti, ma avrà bisogno di tempo. Intanto ha effettuato un’operazione politica molto significativa: sta coinvolgendo le Province, anche se ancora non c’è stato il ritorno all’elezione diretta degli organi. E’ un segnale di voler mettere al centro i territori nella rivisitazione di questi processi. Anche se sul piano tecnico la battaglia più complicata da vincere sarà quella dello snellimento della burocrazia.

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