IDEE E CREATIVITA’ PIU’ FORTI DE DAZI
“Guardiamo al futuro con fiducia perché non esistono dazi o tariffe sulle idee e la creatività, in cui eccelliamo da sempre”. La ha detto il presidente Francesco Rocca a New York. Ha aggiunto: “La capacità di innovare e trovare soluzioni delle imprese italiane, e in particolare di quelle laziali, è motivo di orgoglio e di speranza nel futuro”. E’ terminata la “missione” della Regione Lazio nella Grande Mela, nel contesto di una iniziativa che vede il Lazio Regione d’Onore 2025 della Niaf. Per questo motivo Rocca ha voluto mettere in evidenza come “essere Regione d’Onore della Niaf rappresenta per il Lazio non solo un grande motivo di orgoglio, ma anche un’importante occasione per valorizzare le nostre eccellenze imprenditoriali in un mercato strategico come quello statunitense”. A New York, infatti, più di sessanta realtà (tra grandi aziende, piccole e medie imprese e start up laziali) hanno potuto incontrare interlocutori di primo livello del panorama economico statunitense. Scambiandosi quindi idee e confrontandosi. Una missione avvenuta sicuramente in uno dei momenti di maggiore tensione sul piano economico e finanziario internazionale. Una missione che però è stata preparata nei minimi dettagli e che ha evidenziato quanto sia importante il protagonismo delle nostre istituzioni (in questo caso la Regione Lazio) nel sostegno alle aziende. Non a caso la vicepresidente Roberta Angelilli, intervenendo presso la sede del Consolato Generale d’Italia a New York, ha spiegato “che stiamo lanciando bandi con oltre 70 milioni di euro per il venture capital, per sostenere le start up innovative, in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti”. Proseguendo: “Inoltre, entro luglio sarà attivo l’hub dell’innovazione in collaborazione con Eni ed Enel dedicato all’energia e alla green economy che sarà in connessione con la business community di New York. Per potenziare anche la formazione industriale”.
Insomma, la Regione ha deciso di puntare sulla formazione, sulle partnership strategiche, sul confronto diretto tra realtà aziendali e industriali. Tenendo alto il livello delle competenze e delle prospettive derivanti dalle piattaforme digitali. Perché è esattamente su questo terreno che oggi si possono costruire occasioni di sviluppo. Perfino in un quadro di estrema incertezza per via della “guerra dei dazi”. Idee e conoscenze fanno la differenza.
INTANTO AL COMUNE DI FROSINONE
Corsi e ricorsi. Ma non storici, al massimo di cronaca cittadina. Adesso al Comune di Frosinone è nuovamente scomparso dai radar il tema della ricomposizione del centrodestra attraverso il recupero di Forza Italia, che è salita a tre consiglieri con l’ingresso di Christian Alviani. Intanto perché nessuno assume un’iniziativa seria di convocare l’intero centrodestra cittadino. E fin quando questo non avverrà, di cosa davvero si sta parlando?
In secondo luogo Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia continuano a chiedere due passaggi: l’azzeramento totale della giunta e una verifica nella quale si affronti anche il tema del sostegno di esponenti delle opposizioni. Su questo Riccardo Mastrangeli non risponde. E non risponde perché non ha alcuna intenzione di privarsi dell’appoggio di Andrea Turriziani (Lista Marini) e di Claudio Caparrelli (Polo Civico). Neppure pensa di far venire meno l’accordo su alcune tematiche programmatiche con la Lista Marzi (4 esponenti), fondamentale per mantenere il numero legale. L’azzeramento servirebbe a prendere atto del nuovo quadro della coalizione, in particolare della consistenza numerica dei gruppi. Inevitabilmente alcuni assessori sarebbero a rischio conferma.
È evidente poi che i rapporti, politici e personali, tra Riccardo Mastrangeli da una parte e Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia dall’altra sono assai logorati.
Questo è un elemento che conta. Certo potrebbe essere superato da un ragionamento tutto politico. Francamente però non si vedono le condizioni. L’impressione è che nelle prossime settimane assisteremo ad una serie di messaggi a distanza finalizzati a far restare il cerino nelle mani… dell’altro.
C’è un elemento archiviato con inspiegabile fretta. Ben 6 consiglieri eletti nel centrodestra hanno votato no al bilancio. Si tratta di Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone (FutuRa), Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella(Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (nel 2022 eletto nella Lega). In un quadro di reale volontà di ricomposizione del centrodestra dovrebbero essere tenuti in considerazione. Ma come? Ormai il dado è tratto.
Poi c’è la questione riguardante Nicola Ottaviani, parlamentare e segretario provinciale della Lega. Ma pure leader della lista civica che porta il suo nome. Lui sarebbe favorevole ad un azzeramento e a una verifica? La domanda ci sta tutta perché la Lega è rimasta con 1 solo consigliere ed esprime un assessore. Mentre la Lista Ottaviani ha 3 esponenti (ne aveva eletti 5) e indica 2 assessori più il presidente del consiglio comunale. Nel momento in cui dovesse venire fuori l’argomento di un riassetto parametrato sui numeri attuali, proprio Nicola Ottaviani (mentore di Riccardo Mastrangeli) avrebbe tutto da perdere.
C’è poi Antonio Scaccia, vicesindaco e assessore, leader della Lista per Frosinone e coordinatore regionale dell’associazione Noi con Vannacci. L’europarlamentare Roberto Vannacci nei giorni scorsi si è iscritto alla Lega e potrebbe essere tenuto in considerazione come vicepresidente. Inutile aggiungere che l’asse di ferro tra Ottaviani e Scaccia tornerebbe a rinsaldarsi. Ammesso che si sia mai davvero allentato.
Infine Fratelli d’Italia: è il primo partito della coalizione, ha un gruppo di 5 consiglieri e quindi può assumere l’iniziativa di una ricomposizione del centrodestra. Non a caso è stato il capogruppo Franco Carfagna a lanciare l’idea della costituzione di un tavolo. Però FdI, nel recente congresso cittadino, ha chiesto a Mastrangeli di ragionare insieme per ricalibrare alcuni aspetti fondamentali del Piano della mobilità urbana. In sostanza più parcheggi e maggiori facilitazioni per automobilisti, residenti e commercianti, meno rigidità per quanto riguarda il percorso del Brte le piste ciclabili. Pure in questo caso non ci sono state risposte esplicite, ma soltanto generici impegni a ragionare insieme sui temi. La realtà è che nei prossimi dodici mesi tutti i principali cantieri dovranno avere delle accelerazioni definitive. In un senso o nell’altro. Il sindaco Riccardo Mastrangeli non sembra voler derogare alle decisioni prese. Per questi motivi la ricomposizione del quadro del centrodestra è complicatissima.
PERCIBALLI: CRONACA DI UNA SFIDUCIA ANNUNCIATA
Il sindaco di Boville Ernica Enzo Perciballi è stato sfiduciato. Otto i voti favorevoli alla mozione. Intanto quelli dei sette consiglieri che l’avevano presentata. Stefania Venditti, Angela Venditti, i cinque del gruppo “Per Boville”: Luana Zili, Anna Verrelli, Martina Bocconi, Benvenuto Fabrizi e Mino Sordilli. A loro si è aggiunto Domenico Di Cosimo.
Gli altri, proprio su indicazione di Perciballi, si sono astenuti. Quella di ieri sera è stata la cronaca di una sfiducia annunciata. L’ormai ex Sindaco avrebbe potuto dimettersi lui e provare a “ricucire” nei successivi venti giorni. Non lo ha fatto perché ha capito che non esistevano i margini. Il motivo è stato sostanzialmente uno: la gestione completamente solitaria dell’Amministrazione. Senza confrontarsi e senza condividere strategie e decisioni con chi faceva parte della giunta e della maggioranza. Più volte questo tema era stato sottoposto all’attenzione di Perciballi, che però ha tirato dritto. La scelta della mozione di sfiducia (invece delle dimissioni di massa) è stata effettuata per rimanere nell’alveo dell’aula consiliare, massimo organo democratico ed elettivo di qualunque ente locale. Un dibattito alla luce del sole, che ha segnato la sconfitta politica di un Sindaco che ha rifiutato aprioristicamente il gioco di squadra. Con la giunta, con i gruppi, con le forze politiche che lo avevano sostenuto. A dimostrazione che la logica dell’uomo solo al comando non funziona. Adesso a Boville Ernica arriverà un commissario prefettizio, che guiderà l’ente per un anno. Alle elezioni infatti si andrà nella primavera del 2026.