La trattativa tra i partiti della maggioranza del Lazio, in merito ai possibili nuovi equilibri, “si risolverà. Adesso stiamo lavorando, in Consiglio si sta andando avanti e vedremo. Adesso partirò per una settimana a Chicago e Washington, per alcuni impegni istituzionali, e al mio ritorno vediamo cosa accade. Se non sarà risolta in quei giorni, poi farò le mie valutazioni”. Francesco Rocca di fatto ha spostato in avanti la scadenza della crisi politica in atto nella maggioranza che governa la Regione Lazio. Ieri intanto il dibattito in Consiglio ha registrato un sostanziale impasse. In aula si stanno ancora discutendo gli ordini del giorno presentati dall’opposizione e manca ancora il voto conclusivo sul Documento economico finanziario regionale. La seduta è stata aggiornata a lunedì prossimo.
ROCCA CONTRO LA ‘DOPPIA MORALE’ DEL PD
In merito al rimpasto di giunta al Comune di Roma e le polemiche che non sono seguire “a me sembra che la sinistra sia il regno della doppia morale: non si smentisce mai, perché predicano benissimo e lo fanno, a volte, molto meglio rispetto al centrodestra a livello comunicativo, ma razzolano cento volte peggio”. Così il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, a margine di una conferenza stampa in Consiglio regionale, ha precisato la sua posizione in merito alle polemiche all’interno del Pd e del centrosinistra romano dopo il rimpasto di giunta del Comune. “Non mi rimangio le parole che ho detto sul sindaco Roberto Gualtieri”, ha precisato Rocca riferendosi alle parole dette dopo l’annuncio del Comune. “È stato abilissimo. Nel giorno del termovalorizzatore la sera, quatto quatto, ha calato un rimpasto di giunta. È stato, dal punto di vista comunicativo, molto abile. Poi, politicamente ci sono sempre delle ricadute ogni volta che si tocca qualcosa nelle giunte. Sono però questioni in cui non entro, ho già delle difficoltà, a volte, in casa mia, figuriamoci se mi metto a sindacare le questioni altrui”.
‘FRIZIONI’ SULLA ZLS
Ma alcuni grattacapi per l’amministrazione arrivano anche da provvedimenti di giunta, che presentano alcune criticità rilevate da stessi esponenti della maggioranza. E’ il caso della delibera sulla proposta di istituire la zona logistica semplificata (Zls). Giuseppina Giovannoli, sindaco di Sermoneta, ha chiesto esplicitamente di “rivedere la perimetrazione delle Zone Logistiche Semplificate istituite dalla Regione, includendo l’agglomerato industriale del Comune”. In effetti grida vendetta l’estromissione di Sermoneta dai centri beneficiati dalla Zls. Si tratta di un Comune dove c’è un agglomerato industriale importante, confinante con l’area di Latina scalo. In questa zona c’è un concentrato di realtà industriali di grande rilievo. E’ sede logistica del Consorzio industriale del Lazio. Peraltro ben collegata con la Capitale grazie ad una veloce rete ferroviaria. Logico chiedersi per quali motivi quest’area non rientri nella Zls. Altrettanto inspiegabile è l’esclusione da questa misura del Comune di Spigno Saturnia, epicentro di un’area industriale del basso Lazio e ben posizionato sul piano logistico, trovandosi sulla direttrice Formia/Cassino. Ad essere di fatto escluso dalla lista della giunta anche il cosiddetto ‘triangolo d’oro’ dell’ortofrutta, rappresentato dai centri di Sabaudia, San Felice Circeo e Terracina. Senza dimenticare il ruolo storico e strategico ricoperto in tale ambito dallo stesso Comune di Sezze. A difendere le ragioni degli esclusi ha pensato il consigliere regionale e presidente della commissione Sviluppo economico, Enrico Tiero, che ha chiesto al presidente Rocca e all’assessore Angelilli una valutazione approfondita sulla questione. Sara Battisti ha quindi ‘istituzionalizzato’ il caso, chiedendo proprio al presidente Tiero chiesto di convocare la commissione per avere un’informativa dettagliata in merito alla richiesta di istituzione della Zona Logistica Semplificata. Una vicenda che rischia di mettere in difficoltà l’amministrazione regionale, anche in considerazione del fatto che i Comuni esclusi dalla Zls sarebbero pronti a rivendicare la legittimità delle proprie aspirazioni. E nel Lazio c’è chi giura che sarebbero in parecchi.