C’è una situazione paradossale per cui Roma viene considerata uno degli ottomila comuni italiani. La capitale nelle grandi nazioni è considerata un unicum. Presto anche in Italia sarà così. Il 2023 sarà con certezza l’anno in cui la città acquista definitivamente il suo status legislativo di Roma Capitale. Nelle altre nazioni, il ruolo di Parigi, di Londra, di Berlino, di Madrid è già un unicum sia in termini di drenaggio di risorse sia per quanto riguarda i poteri. E questo garantisce alle capitali una forza che è utile all’intera nazione.
A Roma ci sono ministeri, sedi di organizzazioni internazionali, importanti authority: una serie di centri di spesa di cui si fa carico la città e questo deve essere compensato da adeguate risorse e poteri per garantire la necessaria efficienza.
ROMA CAPITALE, IL SUPPORTO DEL GOVERNO
Giorgia Meloni è chiaramente la garanzia che l’Esecutivo metterà Roma al centro della sua azione. Nè tantomeno si dovrebbero correre rischi sul fatto che, a causa dell’autonomia, la Capitale non venga spogliata di poteri e impoverita. Dal governo si esclude che possa esserci un processo di indebolimento. Al contrario, questo è il momento giusto, e atteso da tantissimo tempo, in cui Roma può tornare ad essere Capitale non solo sulla carta ma nei fatti.
Chi crede nel rafforzamento del profilo istituzionale capitolino è senza dubbio il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.
“Per noi di Forza Italia dare poteri speciali a Roma capitale è un obiettivo prioritario, da sempre”, ha affermato il commissario romano di Forza Italia.
“Con il Governo Berlusconi -ha aggiunto Gasparri– fu tracciata la strada e nel 2018, a inizio della scorsa legislatura, presentammo alla Camera dei Deputati un disegno di legge di riforma costituzionale per dare a Roma i medesimi poteri di una Regione. Nella nuova legislatura abbiamo subito ripresentato la nostra proposta e riteniamo che oggi, con una consistente maggioranza parlamentare del centrodestra in entrambi i rami del Parlamento, sarà certamente possibile raggiungere rapidamente, magari entro il 2023 e prima del prossimo Giubileo, questa riforma fondamentale per Roma e per l’Italia”.
I tempi? Ancora incerti. Ma da più parti arriva l’indicazione che l’iter per dotare dei poteri di una Capitale ‘vera’ ci vorrà almeno la fine del primo quadrimestre del 2023. Quel che è certo, in ogni caso, è che due sono le “rivoluzioni” care a FdI: presidenzialismo e riforma di Roma Capitale, proprio per dotare la Città Eterna degli stessi poteri delle altre capitali europee. E dunque, trattandosi in questi due casi di modifiche alla Costituzione, non potranno esserci tempi troppo rapidi.