Una serie di emendamenti alla riforma sui poteri legislativi da concedere a Roma Capitale, presentati dal deputato romano del Pd Andrea Casu ma da qualcuno attribuiti all’ispirazione del sindaco Roberto Gualtieri, ha provocato un nuovo rinvio del voto della riforma in Commissione Affari costituzionali, con Fdi e Lega pronti ad attaccare i Dem su versanti diversi. I prossimi giorni saranno determinanti per un accordo, pena il serio rischio del naufragio della riforma. La Commissione Affari costituzionali della Camera avrebbe dovuto iniziare a votare i pochi (40) emendamenti alla riforma che, modificando la Costituzione, richiede ben quattro letture di Camera e Senato. Inaspettatamente i relatori, Annagrazia Calabria (Fi) e Stefano Ceccanti (Pd), hanno chiesto un nuovo rinvio di una settimana.
EMENDAMENTI INDIGESTI
A determinare la richiesta sono stati gli emendamenti del neo deputato Dem Andrea Casu, vicino al sindaco Roberto Gualtieri, tanto che alcuni hanno attribuito gli stessi all’ispirazione del primo cittadino. Il testo base della proposta di riforma attribuisce a Roma capitale i poteri legislativi delle Regioni “esclusa la tutela della salute e le altre materie stabilite d’intesa con la Regione Lazio e lo Stato, secondo legge dello Stato approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti”. Il primo emendamento di Casu elimina il meccanismo dell’intesa con la Regione Lazio e lo Stato. La proposta del deputato invece stabilisce invece che “Una legge Costituzionale conferisce a Roma le competenze legislative indispensabili per l’assolvimento delle funzioni di Città capitale”. In questo modo non ci sarebbe bisogno dell’intesa con la Legione Lazio e si adotterebbe il meccanismo che la Costituzione (all’articolo 116) prevede per dare maggiori poteri legislativi su determinati temi alle Regioni che chiedono l’Autonomia differenziata, appunto una legge costituzionale. Fabio Rampelli (Fdi) ha parlato di “riforma affossata”, visto che la fine della legislatura ormai è vicina; un motivo che ha spinto Sara De Angelis (Lega) a rilanciare l’idea di una legge ordinaria per dare maggiori poteri amministrativi a Roma. Un’impostazione su cui ci sono anche due proposte di M5s e dei due deputati romani Riccardo Magi (+Europa) e Stefano Fassina (Leu). Annagrazia Calabria ha rivolto al Pd un appello ad avere “uno slancio di responsabilità”, per evitare che “le divisioni interne a un partito” blocchino la tanto attesa riforma.