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Trasformare Roma in Città-Regione con poteri legislativi, l’intesa è vicina

Marco Battistini
Ad avviare il percorso è stato il Ddl promosso dal deputato di Forza Italia Paolo Barelli, che interviene sull’articolo 124 della Costituzione, trasformando la Città metropolitana di Roma in una Regione.
Aprile 8, 2022
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L’assetto istituzionale di Roma Capitale potrebbe cambiare profondamente, proprio quando la città eterna appare proiettata verso il Giubileo del 2025.
Ed ecco che finalmente dopo anni di dibattiti spesso sconclusionati si potrebbe arrivare a creare una Capitale con poteri autonomi rispetto alla Regione. L’iter parlamentare per la riforma tanto auspicata da tutti gli schieramenti sarebbe vicino alla conclusione. Ad avviare il percorso è stato il Ddl promosso dal deputato di Forza Italia Paolo Barelli, che interviene sull’articolo 124 della Costituzione, trasformando la Città metropolitana di Roma in una Regione.

Ma ora il testo base della riforma costituzionale che conferisce i poteri legislativi a Roma Capitale starebbe bruciando le tappe a Montecitorio. I relatori, Annagrazia Calabria e Stefano Ceccanti, lo hanno presentato al Comitato ristretto, testo che sarà sottoposto al voto la prossima settimana nella Commissione plenaria. Si prevedono dunque tempi più rapidi del previsto e forse già entro la fine di questa legislatura la riforma potrebbe andare in porto.

ROMA COME UNA REGIONE

Un percorso costituzionale su cui da tempo punta Roberto Morassut (Pd), presentatore di una proposta di legge che attribuisce a Roma Capitale i poteri di una Regione e diminuisce da 20 a 13 il numero delle attuali regioni. “Il tema -ha dichiarato il parlamentare- non può che avere radice Costituzionale. Sono 30 anni che sono state costituite le città metropolitane, ma non sono mai arrivati gli atti consequenziali. La legge 42 del 2009, quella che ha introdotto anche il federalismo fiscale, indicava per Roma capitale delle prerogative che la città aveva già, che aveva da quando è nata la Repubblica, come poteri su edilizia pubblica e privata, sul traffico, eccetera.

Il nodo è: Roma Capitale può avere poteri di indirizzo e legislazione, come una Regione? Se questo è possibile, comprese Milano e Napoli, bene, altrimenti è una perdita di tempo. A me i confini delle Regioni non interessano tanto; mi preme una semplificazione e mi preme un intervento strutturale per le grandi aree urbane. Noi abbiamo tre città di valore mondiale, per storia e dimensioni, e cioè Roma, Napoli e Milano, che rappresentano il pluralismo dei nostri territori. A queste tre città dobbiamo dare poteri regionali, semplificando al contempo il numero delle Regioni“. Il primo passo potrebbe essere rappresentato da uno Statuto che prevede l’elezione diretta del Presidente e dell’assemblea della Città Metropolitana e la trasformazione dei Municipi in Comuni veri e propri. 

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