Via libera della Commissione Bilancio del Senato al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri per la realizzazione del collegamento intermodale Roma-Latina e la nomina del commissario straordinario Antonio Mallamo.
Ora il testo passa alla VIII Commissione Lavori Pubblici. A disposizione del commissario sono stati messi a disposizione anche 20 milioni di euro per avviare le attività. L’annuncio è stato dato da Nicola Calandrini presidente della V Commissione Bilancio.
“E’ un passaggio importante per risolvere operativamente il nodo della viabilità nella provincia di Latina e di tutto il Lazio meridionale -ha affermato Calandrini– sono stato relatore del provvedimento e ho illustrato ai colleghi cosa significa per i pontini questa infrastruttura, non solo per la mobilità in generale ma anche per rendere più competitive le nostre imprese che hanno una forte propensione all’export ma che sono ormai costrette a sostenere costi per i trasporti al limite del sostenibile”.
Se l’iter per l’infrastruttura procede spedito in Parlamento, all’orizzonte si intravede la possibilità di un’integrazione importante sul piano intermodale.
Nello sviluppo delle Rete Transeuropea dei trasporti entrano la gronda ferroviaria merci ad ovest di Roma ed il corridoio intermodale della Roma-Latina. Grazie ad un emendamento al parere della Commissione Trasporti della Camera sul Regolamento degli orientamenti dell’UE torna in campo il grande progetto del bypass per le merci fuori dall’attraversamento interno di Roma e che interesserà anche l’asse con Latina. C’è infatti l’indicazione della commissione sulla necessità di operare sull’asse Roma – Latina, affiancando alla futura autostrada una infrastruttura su ferro realizzando un vero corridoio intermodale come da sempre previsto. Autore dell’emendamento è stato il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Roberto Morassut.
ROMA-LATINA, IL RILANCIO FERROVIARIO
In realtà l’obiettivo di fondo è quello di creare un corridoio per il trasporto delle merci su ferro che, partendo da Latina, raggiunga e superi la Capitale senza attraversarne il territorio urbanizzato. La proposta del deputato dem, prevede di “adeguare, per il nodo di Roma, il tracciato del transito merci in relazione ad un superamento non urbano delle linee”, con treni quindi che non passerebbero in città “con conseguente realizzazione del corridoio intermodale Roma Latina in coerenza con la futura autostrada”. L’emendamento, approvato, è diventato un comma del nuovo regolamento.
Era in effetti previsto nel progetto originario, che presupponeva la creazione di un asse ferroviario da realizzare sul lato tirrenico. Da qui anche il nome del “corridoio intermodale” Roma Latina. Quel progetto però ha dovuto rinunciare, come spesso ricordato dai comitati contrari all’autostrada, all’aspetto intermodale. Oggi infatti esiste un commissario governativo che deve concentrare i propri sforzi sulla realizzazione della sola autostrada. Al suo fianco, la commissione trasporti della Camera, rilancia il tema del collegamento “su ferro”. Sarebbe auspicabile anche nell’ottica di completare “la gronda merci” riproposta da Morassut.
L’AUTOSTRADA E LE OPERE CONNESSE
Occorre ricordare che circa un mese e mezzo fa, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ha individuato, d’intesa con la Regione Lazio, l’ingegner Antonio Mallamo quale commissario straordinario per l’autostrada Roma-Latina. L’obiettivo è sbloccare i cantieri e tagliare la burocrazia, a servizio delle collettività locali. E’ stato inoltre firmato il protocollo d’intesa per il nulla osta finalizzato alla corresponsione ed all’utilizzo del contributo statale per il collegamento viario Cisterna-Valmontone. In concreto, si tratta di 300 milioni di euro che permetteranno l’apertura dei cantieri dei primi 10 chilometri (dalla Pontina all’altezza di Campoverde fino a Cisterna di Latina all’altezza di via Appia). Il Mit, su impulso del vicepremier e ministro Matteo Salvini, è al lavoro per reperire le ulteriori risorse necessarie al finanziamento completo dell’opera. I primi 37 milioni di euro, immediatamente disponibili, saranno destinati a tutte le attività propedeutiche all’apertura dei cantieri (indagini geologiche, geognostiche, bonifica ordigni bellici, acquisizione delle aree).