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Rsa, l’ultima di Alessio D’Amato: in Ciociaria tagliati 2,4 milioni d’euro per l’assistenza

Cesidio Vano
Un trattamento penalizzante solo per Frosinone, Atina, Ceccano e Veroli si vedono sottrarre posti letto su cui pensavano di poter contare in virtù della programmazione regionale, ma nel frattempo attivati presso i privati
Febbraio 10, 2023
Alessio D'Amato

Il posti letto nelle Residenze sanitarie per anziani (Rsa) pubbliche della Ciociaria sono rimasti sulla carta gli stessi, ma ne è stata modificata la “qualifica”. Fino allo scorso 23 gennaio erano 150, suddivisi tra le tre strutture di Ceccano “Casa della Salute” (60 posti); Veroli “ex Ospedale” (50 posti) e Atina “ex Ospedale” (40 posti). Fino a quella data, inoltre, quei 150 posti erano tutti qualificati di “mantenimento A”.

Mantenimento A (che sta per Alto) significa che possono essere ospitati anziani non autosufficienti che abbiano bisogno di cure mediche e infermieristiche quotidiane, recupero funzionale, somministrazione di terapie endovenose, nutrizione artificiale parziale o transitoria, dialisi, cure per lesioni da decubito, ecc. Differisce dal Mantenimento B (che sta per basso) che prevede solo cure di lungo-assistenza e/o mantenimento, anche riabilitativo, ma con bassa o media necessità di tutela sanitaria.

La riorganizzazione dei posti letto nelle Rsa pubbliche

Dallo scorso 23 gennaio, dopo che la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, ha approvato la delibera n.26/2023, i posti letto in Ciociaria sono sempre 150, ma riorganizzati con differenti qualificazioni.

Nello specifico sono diventati: residenziale estensivo (10 posti); residenziale estensivo disturbi cognitivo comportamentali gravi (10 posti); residenziale mantenimento A (10 posti); residenziale mantenimento B (20 posti); semi-residenziale mantenimento: (50 posti) e semi-residenziale estensivo disturbi cognitivo comportamentali gravi (50 posti).

Cosa ha comportato la modifica

La modifica della qualificazione dei 150 posti letto comporta una previsione di “produzione” dei servizi sanitari, che verranno erogati, molto più bassa rispetto alla situazione fino al 2022. Cosa vuol dire? Vuol dire che le risorse economiche che prima venivano investite in Ciociaria per erogare i servizi di assistenza nelle Rsa pubbliche, attraverso i 150 posti letto di mantenimento A, ora necessiteranno di meno investimenti e di conseguenza genereranno meno posti di lavoro.

Del resto è facile capire che, per erogare prestazioni assistenziali di maggiore intensità, serve più personale, strutture e mezzi, rispetto all’erogazione di prestazioni di minore intensità e che richiedono una minore assistenza sanitaria.

In Ciociaria 2,4 milioni di euro in meno di investimenti

Nello specifico, dopo la riorganizzazione dei posti letto nelle Rsa pubbliche della provincia di Frosinone, a fronte di una previsione di investimento/spesa pari a 6,4 milioni di euro annuo valida fino al 2022 (secondo i costi standard), ora se ne può fare una di appena 4 milioni di euro. Risultato: 2,4 milioni in meno di spesa sanitaria in Ciociaria con conseguente taglio di investimenti e posti lavoro.

Rsa, posti assegnati ai privati e persi dal pubblico

Ma i guai per la sanità delle nostre parti non sono finiti qui. Infatti, sempre la giunta regionale con D’Amato assessore alla Sanità, a dicembre 2022, nelle more della riorganizzare della qualifica dei posti letto nelle Rsa pubbliche, ha pensato bene di approvare l’accreditamento di 40 posti letto Rsa (estensivo e di mantenimento) verso strutture private del Sorano, con la conseguenza che, a seguito della delibera di riorganizzazione di gennaio, i posti letto previsti per le Rsa pubbliche sono risultati in esubero: ce ne sono circa 25 in eccesso per la qualifica di Mantenimento A.

Cosa accadrà ora? È molto probabile che a rimetterci saranno le tre strutture pubbliche che – nonostante le previsioni sulla carta – dovranno limitare i posti letto più “redditizi” (redditizi a questo punto soprattutto per i privati).

Atina, Ceccano e Veroli vedranno di fatto sottrarre posti letto su cui pensavano di poter contare in virtù della programmazione regionale, ma nel frattempo attivati presso i privati. Inoltre, rischiano di vederne altri mai realizzati, come – ad esempio – i posti letto ‘semi-residenziali’ che, per la loro natura, sono ideali per i grandi centri urbani, meno i centri delle province.

Il trattamento penalizzante è solo per Frosinone

Ultima annotazione: la delibera di gennaio rivede le qualifica dei posti letto delle Rsa pubbliche di Frosinone, ma non – ad esempio – quelle di Latina, dove tutto resta com’è: senza perdita di investimenti e posti lavoro.

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