Gervasi: un disastro dietro l’altro. Così l’Amministrazione chiude in bellezza i cinque anni di governo a Sabaudia, tra irregolarità e immobilismo. Questa mattina sei dei sette consiglieri di minoranza hanno rassegnato le dimissioni per consentire, nel minor tempo possibile, l’arrivo del commissario prefettizio.
Maggioranza, dimissioni non contestuali
Per la nomina del commissario si sarebbe dovuto attendere ancora ma questa mattina, come detto, sei consiglieri di minoranza hanno rassegnato le dimissione, facendo così decadere il consiglio comunale.
Giovanni Secci (FI) Piera Polisena (FdL), Pasquale Capriglione (lega), Massimo Celebrin (gruppo misto), Renato Bianchi (FdL) Enzo di Capua (Lega) hanno protocollato le loro dimissioni.
L’unico della minoranza che non si è dimesso è stato Avvisati.
“Sentiamo il dovere morale di rassegnare le dimissioni al fine di consentire, nel minor tempo possibile, la nomina e l’insediamento del commissario prefettizio, dando modo così all’Ente di riprendere piena funzionalità. Atto dovuto nei confronti della città di Sabaudia”. Queste le motivazioni che hanno spinto i sei consiglieri di minoranza a dimettersi.
La Prefettura non aveva potuto sciogliere l’Assise
Il colpo di scena c’è stato l’altro giorno quando, dopo le dimissioni non contestuali della maggioranza, la prefettura non ha potuto sciogliere l’Assise e quindi ha rinviato a due settimane dopo la nomina del commissario.
Ora con le dimissioni dei sei consigliere, l’Assise è decaduta e la prefettura potrà avviare l’iter per la nomina del commissario prefettizio.