La sanità laziale sembrerebbe non avere pace. Dopo il gran caos delle barelle insufficienti nei pronto soccorso e i tempi insopportabilmente lunghi per avere una prestazione degna del nome (di qui l’implementazione del cosiddetto “nomadismo sanitario”) ecco il blocco del monitoraggio degli accessi ai 48 pronto soccorso laziali accessibile sul portale internet della Regione. Il portale è fermo da circa una settimana (da mercoledì scorso). Provare per credere cliccando sull’apposita sezione “Il pronto soccorso del Lazio in tempo reale”. Vi apparirà la scritta “Si è verificato un errore. Le credenziali di connessione non sono valide. Riprovare più tardi oppure contattare il supporto tecnico specificando le informazioni seguenti”. Informazioni seguenti che poi altro non sono se non una selva indecrittabile di numeri e codici di identificazione. Non è la prima volta che il monitoraggio in tempo reale degli accessi va in vacca. Accadde, come ricorderete, già nel luglio scorso a seguito di un attacco di hacker. Ci volle quasi un anno per ripristinarlo. Ebbene, anche questa volta si teme un’offensiva di pirati informatici.“
La Regione prenda subito provvedimenti d’urgenza che evitino black-out definitivi dell’emergenza sanitaria a Roma e nel Lazio – commenta Stefano Barone segretario provinciale del Nursind, il sindacato degli infermieri -. Ai cittadini va garantita quella qualità di cura nei Pronto Soccorso che ora non hanno”.