Medici e sanitari cassinati hanno da anni ed anni il complesso del “brutto anatroccolo”. Dopo Frosinone e Sora, Cassino resta sempre terzo della “classifica”. Parliamo di ospedali e dei fondi che vengono destinati dalla Regione Lazio alla sanità provinciale. Le ultime risorse – di cui si è occupato un puntuale servizio su queste colonne – riguardano stanziamenti annunciati dal presidente Rocca in previsione del giubileo 2025, diretti a tutti i nosocomi, in riferimento soprattutto a pronto soccorso e dipartimenti di emergenza. Ora la questione non è certo che il Santa Scolastica rimedia solo 3milioni 275mila 700 euro, rispetto ai 4milioni 270mila euro del Santissima Trinità ed ai 4 milioni 514mila euro dello Spaziani, perché è giusto che tutte le strutture ricevano il dovuto e quanto necessario al corretto funzionamento dei servizi. Il fatto è che i sanitari di Cassino denunciano una sperequazione che dura da lustri, con fondi ridotti per la Città Martire prendendo a parametro di riferimento i numeri degli accessi alla struttura ed il bacino d’utenza. Il punto è quindi semplicemente che il Santa Scolastica, essendo banalmente “secondo” in provincia, avrebbe necessità di investimenti maggiori rispetto a quelli che gli vengono assegnati per arginare un decadimento dei servizi drammatico: dalla chiusura del laboratorio analisi a quella di reparti pure storici ridotti, bene che vada, ad ambulatori. Col risultato che oggi dietro al Pronto soccorso resta ben poco quanto ad unità operative complesse e si procede sistematicamente a trasferimenti di pazienti in strutture più attrezzate.
La battaglia per il Santa Scolastica è stata condotta silenziosamente dai medici che hanno sollecitato i politici a mobilitarsi: “Ben vengano investimenti sugli immobili, fondi Pnrrr per case della salute e ospedali di comunità – scandisce un sanitario -: ma parliamo di contenitori che rischiano di restare vuoti e inutili perché, prima di ogni cosa, servono i medici”.
Insomma le carenze di personale restano allarmanti. Anche durante l’ultimo Consiglio comunale il Santa Scolastica è tornato alla ribalta. Il consigliere del Pd Sergio Marandola ha riferito, non a caso, di «questioni sollevate dal mondo medico ospedaliero».
«C’è una grave situazione di difficoltà del reparto psichiatrico di Cassino – ha sottolineato – in quanto rimasto l’unico della specialità della provincia e tutti i pazienti afferiscono da noi. Quindi il personale non ce la fa più. La seconda difficoltà esiste ad Ortopedia in quanto fino ad oggi ogni sabato e domenica c’è un solo reperibile per tutta la provincia che viene preso dagli ospedali di Cassino e Sora (quando Alatri ha 7 ortopedici).
Al Santa Scolastica, poi, ci solo due medici ortopedici che operano e vengono aiutati part time dal primario che arriva da Sora. Abbiamo una difficoltà in riferimento alla carenza di ausiliari del pronto soccorso che sono in numero esiguo e non sufficienti a coprire i vari turni. Non vorrei fare i soliti discorsi demagogici – ha quindi precisato – del tipo: “colpa di Fratelli d’Italia”; e invece prima si diceva: “colpa del Pd”. Il problema è e resta la carenza dei medici che in parte ha avuto un lenimento grazie al contributo per gli straordinari di 100 euro l’ora. Molti ci attaccavano perché la vecchia amministrazione Asl dava 60 euro l’ora e l’opposizione diceva che erano troppi. Io penso, invece, che 100 euro sono giusti».
«La sanità pubblica ha dei problemi complessivi e l’ospedale di Cassino in particolare ne ha tanti: sono in gran parte riconducibili alla carenza dei medici. Ma, come non ci sono medici, mancano anche posti letto a sufficienza – ha ricordato il consigliere di opposizione, Renato De Sanctis -. Ho raccolto testimonianze di casi avvenuti in questi giorni: tutte denunce legate alla mancanza di servizi essenziali. Vero che, come amministrazione comunale, direttamente non possiamo incidere. Ma abbiamo istituzioni a livelli superiori e dobbiamo rivolgerci a loro per andare a limitare i disagi. Si è innescato – ha poi denunciato il leader dei No Acea – un meccanismo preoccupante per cui le stesse maestranze del Santa Scolastica, almeno alcuni medici e infermieri, hanno consigliato ad un paziente rimasto per tre giorni sulla barella al Pronto soccorso di andare a farsi ricoverare in una clinica privata. Hanno caldeggiato il malato in questione al punto che possiamo pensare che amino fare piaceri ai privati. Non pretendo che i sanitari siamo “oche indiane” che vanno sull’Everest ma neanche che si trasformino in “struzzi”. Chi ha referenze in Regione – ha tirato le somme De Sanctis – vada a disturbare gli eletti e coloro che ricoprono cariche istituzionali. Non vada a trovarli solo perché nel 2024 si vota a Cassino. Chi l’ha presa questa iniziativa di mobilitarsi e andare a cercare sostegni negli enti sovraordinati? Il sindaco o altri? No, semplicemente nessuno»!
Il consigliere di opposizione Luca Fardelli ha ricordato: «A settembre del 2019 ho presentato la prima mozione riguardante il potenziamento del Santa Scolastica. Poi il sindaco Salera ha convocato l’allora dg Magrini nell’aula consiliare. Non ultimo ho portato all’attenzione da 4 anni a questa parte – centrosinistra e centrodestra al potere – un discorso relativo alla carenza ed al decadimento dei servizi al territorio del Cassinate. La scorsa settimana ho presentato l’ultima denuncia. In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria alla ministra Casellati io e altri colleghi di minoranza le abbiamo sottoposto il problema della situazione del Santa Scolastica». Fardelli ha rilevato come si sia posto l’accento – parlando con l’ex presidente del Senato – sulla prospettiva di istituire una Facoltà di Medicina che potrebbe dare la svolta alla sanità del Lazio meridionale. «Ora mi chiedo dove sono stati tutti gli altri che non hanno preso posizione e non hanno assunto iniziative fino ad oggi?», ha concluso polemizzando.
Franco Evangelista, consigliere comunale di FdI, ha tuonato: «Noi da quest’aula abbiamo sempre fatto un appello affinché ci sia un intervento forte della Regione per migliorare uno stato di abbandono gravissimo della struttura ospedaliera. Il sindaco ha promesso tante cose. Non si sono avverate: i medici non sono arrivati, ad esempio. Vengono qua a parlare che i 25 miliardi di debito lasciati da Zingaretti sono in realtà quelli di 20 anni fa della Polverini. Ma voi del Pd dovreste ricordarvi dei 14 milioni di euro spesi per mascherine mai consegnate».
Intanto i fondi annunciati dal presidente Rocca hanno riacceso qualche speranza di miglioramento e l’ex consigliere comunale e attivista per la buona sanità Carmine Di Mambro oggi ha commentato: «Il dialogo intrapreso nel tempo con i rappresentati del territorio frusinate presso la Regione Lazio, sta iniziando ad avere esiti positivi. Allo stato attuale il ‘Santa Scolastica’ di Cassino vive delle grandi difficoltà e per questo non intendo abbassare la guardia. Da tanto tempo attendiamo risposte, soprattutto inerenti il potenziamento del personale del pronto soccorso, l’arrivo di materiale necessario allo spostamento e all’accoglienza dei pazienti, la messa in funzione a cadenza bisettimanale del DH oncologico, l’abbattimento delle file per quanto riguarda lo svolgimento di visite mediche e ambulatoriali. In ultimo, ma non meno importante, la sicurezza del personale medico, infermieristico e oss che ogni giorno rischia la propria incolumità».
Quanto al DH oncologico, Di Mambro ha sottolineato come «nonostante le mie battaglie, per la messa in funzione, non fornisce quell’assistenza necessaria: viene attuato in maniera estremamente ridotta e questo crea un ingolfamento delle liste di attesa e soprattutto disagi a tutti coloro che devono essere sottoposti a cure oncologiche e sono costretti a recarsi altrove. Discorso a parte merita la mancanza di materiale nei reparti e soprattutto nel pronto soccorso dove c’è un’area carenza estrema di barelle. E’ facile assistere a scene che hanno dell’incredibile: ambulanze ferme per ore perché i pazienti devono essere trattenuti sulle barelle di soccorso perché l’ospedale è privo di proprie. L’area del pronto soccorso, inoltre, da mesi è oggetto di attacchi da parte di persone con disabilità mentali o che perdono il controllo perché in preda ad alcol e droga: il personale medico ed infermieristico viene aggredito, le suppellettili distrutte con il conseguente terrore tra gli utenti».
Il depotenziamento progressivo del “Santa Scolastica”, nonostante l’avvenuto smantellamento dell’ospedale Del Prete di Pontecorvo, è stato un argomento tabù durante la “luminosa” (si fa per dire) gestione sanitaria di Zingaretti, specie per gli ambienti della maggioranza consiliare, perché la filiera del potere era preparatissima a controbattere con notizie artatamente preparate le constatazioni di chi si trovava a dover fare i conti con una realtà impietosa. Ora tocca al centrodestra gestire la sanità del Cassinate completamente fuori dai parametri assistenziali per acuti del pur annunciato Dea di primo livello. Tuttavia, stando a quel che si vede in queste prime battute della nuova gestione da via Colombo, la musica non cambia di molto. Se non appena appena, per merito dei fondi stanziati grazie… all’intuizione di papa Clemente VI.