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Se questa è un’opposizione

Massimo Pizzuti
Ieri soltanto 4 presenti su 11 nei banchi riservati al centrosinistra in consiglio comunale. In questo modo la maggioranza può permettersi di dividersi e di “scannarsi” su tutto al Comune di Frosinone. Ma attenzione: il centrodestra è maggioranza numerica, non politica.
Giugno 29, 2024
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L'avvocato Domenico Marzi

I consiglieri di opposizione presenti ieri alla seduta ordinaria erano appena 4 su 11. Claudio Caparrelli e Francesca Campagiorni (Polo Civico) hanno votato no alla delibera sulle tariffe della Tari, smentendo le narrazioni che vorrebbero la lista di Gianfranco Pizzutelli pronta a fare da “stampella”. Angelo Pizzutelli (Pd) e Andrea Turriziani (Lista Marini) si sono astenuti. Mancavano i quattro rappresentanti della Lista Marzi: Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli, Carlo Gagliardi e Armando Papetti. Non c’erano Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi (Pd). E neppure Vincenzo Iacovissi (Psi). Poco importa in questo caso la differenza tra “giustificati” e “ingiustificati”.
La questione è che le assenze nei banchi delle minoranze ci sono sempre. Infatti più di qualche esponente della maggioranza (in primis Mauro Vicano) più volte ha detto a Mastrangeli che in realtà per amministrare senza problemi il capoluogo basta avere 11-12 consiglieri presenti in seconda convocazione per approvare ogni tipo di delibera.
A stupire è anche un altro fatto: la maggioranza di centrodestra è impegnata in una verifica politica nervosa e “tosta”. Il centrosinistra non è mai intervenuto, mai ha detto la sua, mai soprattutto ha provato a mettere in difficoltà la coalizione che sostiene Riccardo Mastrangeli. Mentre invece ogni giorno c’è qualche indiscrezione diversa su chi potrebbe saltare sul carro di una maggioranza in difficoltà.
Così il centrodestra può permettersi qualunque tipo di situazione interna, qualunque tipo di frattura. Il centrosinistra ha perso le ultime tre elezioni nel capoluogo, eppure non sembra essere bastato per tentare di rimettere insieme i “cocci” e ripartire. Inoltre nell’eventualità (remota) di elezioni anticipate il centrosinistra riuscirebbe a presentarsi unito con un solo candidato sindaco? Difficile a prescindere dai nomi. Con l’eccezione forse di Francesco De Angelis, ma al momento si tratta di una suggestione e non di una possibilità sul tavolo.
Riccardo Mastrangeli sta concludendo stancamente e al rallentatore la lunghissima fase della verifica: prima i faccia a faccia con i singoli consiglieri, poi il confronto con i gruppi. Per arrivare alla stessa conclusione di partenza. Ieri alla seduta ordinaria non c’erano ancora una volta i 5 consiglieri: Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo (Forza Italia), Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega).Non cambierà nulla, se non l’aspetto importante della posizione di Forza Italia, partito strategico della coalizione di centrodestra. Nessuno vuole l’azzeramento e tra qualche giorno, quando tutto ciò sarà ufficializzato, Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo annunceranno l’appoggio esterno o l’uscita dalla maggioranza. Chiedendo all’assessore Adriano Piacentini di fare lo stesso e di dimettersi. Se questo non succederà, in FI si determinerebbe una frattura. Possibile che il sindaco Mastrangeli tenga Piacentini in giunta come esponente di sua fiducia. Forza Italia fuori dalla maggioranza di centrodestra al Comune capoluogo sarebbe in ogni caso una notizia politica destinata ad essere discussa sul tavolo regionale.
Dopo oltre un mese di verifica senza esclusione di colpi si tornerebbe al punto di partenza: avanti con 16-17 consiglieri (che potrebbero diventare 18-19 con il soccorso di qualche esponente delle opposizioni su alcuni temi), assetto di giunta immutato, salvo qualche singolo piccolo aggiustamento magari in autunno. Verrebbe da chiedersi a cosa sarà servita questa fase. Il centrodestra è maggioranza numerica e non politica al Comune di Frosinone. Ma con l’opposizione che ha davanti basta e avanza.

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