Cari cittadini di Cassino: guardate dove mettete i piedi! Perché se inciampate in un marciapiedi rotto, in una buca lungo la strada, in un mezzo paletto mal rimosso dagli operai e, cadendo, vi fate male, il Comune non vi risarcirà. Perché voi, residenti a Cassino, dovete già saperlo che le strade sono ridotte come sono ridotte, i marciapiedi restano un pericolo continuo e qualche dimenticanza nei lavori può sempre esserci.
E’ normale a Cassino! E’ cosa nota: quindi non potete invocare l’insidia o il trabocchetto, quali pericolose anomalie imprevedibili o nascoste, quali causa del danno. Siete voi che non avete tenuto un comportamento diligente (guadare dove si mettono i piedi!) evitando così di cadere e farvi male!
Per quanto assurdo possa sembrare, questo ragionamento è esattamente quello che fa il Comune di Cassino nell’affrontare due recenti richieste di risarcimento danni da parte di cittadini che, inciampando in alcune irregolarità lungo marciapiedi e strada, sono finiti in ospedale e hanno chiesto di essere risarciti.
In un caso, una signora è rovinata a terra dopo aver incespicato nella pavimentazione sconnessa e sollevata di un marciapiedi a causa delle radici di un albero. Nella caduta la poveretta ha riportato diverse lesioni, dovendo ricorrere alle cure dei sanitari. Per questo, tramite il proprio avvocato, la donna ha chiesto al Comune di essere risarcita.
Il Comune ha però sostenuto che la signora “non poteva che essere a conoscenza dello stato dei luoghi, in virtù del fatto che risiede a Cassino, per cui il danno poteva essere evitato mediante l’utilizzo dell’ordinaria diligenza” come è previsto dall’articolo 1227 del codice civile.
In sostanza: siccome abiti a Cassino, lo sai che si può inciampare per strada e non hai giustificazioni! Di più: per l’ente comunale la sfortunata capitombola della donna è anche un “caso fortuito” previsto dall’articolo 2051 del Codice e, quindi, non c’è alcun nesso giuridico che possa mettere in relazione la caduta dal marciapiedi al fatto che lo stesso fosse completamente scassato! E’ stato solo un caso!
Alla fine, però, davanti al rischio di dover spiegare queste cose al giudice, il Comune ha optato per un accordo transattivo con la signora (800 euro) solo per evitare le spese di un giudizio civile, ribadendo ad ogni modo la propria ‘non responsabilità’ per l’accaduto. E guardate dove mettete i piedi!
In un altro caso, un signore è finito a terra riportando gravi ferite dopo aver inciampato in un residuo di dissuasore metallico non correttamente rimosso dalla sede stradale. In particolare, il sinistro è avvenuto lungo un tratto della pista ciclabile dove nel passato c’erano dei dissuasori poi rimossi. Un pezzo di metallo, però, era stato dimenticato ancora conficcato a terra e proprio in quello era capitato lo sfortunato pedone, che era finito in ospedale.
Anche in questo caso, quando tramite il suo avvocato l’uomo ha chiesto il risarcimento dei danni, il Comune ha spiegato la stessa – stralunante – difesa: l’uomo risiede a Cassino e quindi sa a che rischi si espone quando esce per strada. “Non poteva che essere a conoscenza dello stato del luogo teatro del sinistro, in quanto residente a Cassino – si legge nella delibera con cui viene affrontato il caso -, per cui il danno poteva essere evitato mediante l’utilizzo dell’ordinaria diligenza (ex art. 1227, c.c.); inoltre, va considerato che la condotta del danneggiato ben possa integrare il caso fortuito, con conseguente interruzione del nesso causale (necessario ai fini della configurabilità di una responsabilità ex art. 2051, c.c.)”.
Insomma, anche in questo caso, è tutta colpa del pedone che con la testa tra le nuvole dimenticava come lungo i marciapiedi e le strade cassinati ci si possa imbattere in buche, dossi, radici e residui di segnaletica stradale. Tutta colpa sua, quindi. Anche in questo caso, nonostante la piena convinzione nelle proprie ragioni giuridiche (!) l’ente, alla fine e davanti alla rischio di dover rispondere del pessimo stato della viabilità davanti al giudice, ha preferito transare e pagare 3.600 euro, però “senza riconoscimento alcuno di diritti o pretese alla controparte”. Perché la colpa è solo dei cassinati che non guardano (con diligenza) dove mettono i piedi!