Non è soltanto una visione politica, ma una visione di società. Fondata sul merito, sulle pari opportunità, sul lavoro e sull’orgoglio di appartenenza ad una comunità. Giorgia Meloni lo ha fatto capire bene nell’intervento al Parco Matusa a Frosinone. Gli accordi al ribasso non servono, i compromessi e gli inciuci ancora meno. Un moderno centrodestra che vuole governare non ha bisogno di chiedere il permesso all’Europa, non deve andare a braccetto con il Pd, non può cercare legittimazioni al di fuori di quello che è il voto democratico. Vale per le comunali di Frosinone del 12 giugno e ancora di più per le politiche del 2023.




IL MONDO DI FRATELLI D’ITALIA
I sondaggi sono un termometro, ma poi saranno i voti a contare. Giorgia Meloni non si è nascosta: “In tutte le altre nazioni – ha detto – si è votato durante la pandemia. In Italia no, c’è sempre una scusa per non dare la parola ai cittadini. Soltanto per le primarie del Pd si può sempre ricorrere alle urne, perché in quel caso non rischiano di andare a casa”.
Ha difeso la posizione sulle concessioni balneari. Spiegando: “L’Europa non può dettare sempre le solite condizioni. Aumenteranno le tasse sulla casa, è sicuro. Applicheranno la patrimoniale. Cosa vuole dire secondo voi allineare gli estimi catastali al mercato? Ve lo dico io: vuol dire aumentare il valore degli immobili senza che in realtà i proprietari siano diventati più ricchi. Anzi, semmai questa operazione avrà effetti pure sul reddito Isee con conseguenze negative. Statene certi. Poi mi sento dire: se difendi le attuali concessioni balneari, allora sei contro il Pnrr. Intanto i finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono a debito per i due terzi: significa che l’Italia dovrà restituirli. Poi fatemi capire: dovremmo dire sì ad un sostanziale esproprio per 30.000 titolari di quelle concessioni?”.
Giorgia Meloni ha attaccato il reddito di cittadinanza: “Non cura la povertà, è un modo per far votare chi è favorevole ad una misura che fa a pezzi il concetto stesso di lavoro”. Non ha risparmiato critiche a Nicola Zingaretti: “Pensava davvero di inaugurare l’Alta Velocità in Ciociaria deviando il tragitto del Frecciarossa senza prevedere una stazione vera che fosse sul tracciato? E sulla Catalent è davvero tutta colpa delle burocrazia?”.
L’entusiasmo con il quale è stata accolta da una folla festante accorsa da tutta la provincia dimostra come Giorgia Meloni tocchi le corde più scoperte e reali di un’Italia che fatica a risollevarsi. E’ per questo che c’è bisogno di una visione diversa di Paese, che però venga corroborata dal voto popolare. Da un mandato pieno ed inequivocabile. Altrettanto chiara deve essere la scelta di campo. Ha fatto notare la Meloni: “Sembra che in questo Paese si è legittimati a governare soltanto se sei del Pd, se vai a braccetto con il Pd o se governi con loro. Non accetterò mai questa logica. Anche perché mai come in questo momento siamo di gran lunga più presentabili di loro. Vogliamo parlare dei tanti scappati di casa che si ritrovano al Governo? A proposito di Governo: non è che un esecutivo tecnico, pur se guidato da uno come Mario Draghi, possa cambiare la situazione se la maggioranza è quella formata da Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. Dicono che siamo razzisti e omofobi. Ma perché? Perché abbiamo il coraggio di rivendicare principi, valori e culture che sono la spina dorsale di questo Paese?”.
LE COMUNALI DI FROSINONE
Giorgia Meloni è stata accolta sul palco da leader provinciale di Fratelli d’Italia, il senatore Massimo Ruspandini, dal segretario cittadino del capoluogo Fabio Tagliaferri e dal candidato sindaco Riccardo Mastrangeli. L’immagine parlava da sola: pieno e incondizionato sostegno a Mastrangeli nella convinzione del ruolo fondamentale che Fratelli d’Italia avrà nella prossima Amministrazione. Totale legittimazione della classe dirigente provinciale del partito. La manifestazione di ieri sera è stata una ulteriore prova di forza e di autorevolezza di Ruspandini. Fabio Tagliaferri ha presentato uno a uno i candidati al consiglio comunale: Paolo Fanelli, Fabio Bracaglia, Alessia Savo, Christian Bellincampi, Marco Ferrara, Sergio Crescenzi, Gerardo Zirizzotti. Per tutti ha avuto una frase caratterizzante. Non è semplicemente propaganda, è condivisione di un progetto che è diventato “virale”.
Con una decisa impronta politica. “Siamo un partito, non una lista civica e rappresentiamo i valori della destra”, ha detto Fabio Tagliaferri. Riccardo Mastrangeli ha ringraziato il partito per la scelta di mantenere unito il centrodestra, una scelta voluta da Massimo Ruspandini in una notte di mezzo inverno. Fratelli d’Italia ragiona in grande, non gioca a nascondino, non si vergogna delle proprie ambizioni. A tenere tutto insieme è il valore più alto della democrazia: il voto popolare. Giorgia Meloni ha ricordato: “Non vogliamo andare al governo a tutti i costi e lo abbiamo dimostrato. Non cerchiamo scorciatoie, ma vogliamo andarci per cambiare le cose. Senza timori. Sento dire che una delle virtù di Fratelli d’Italia è la coerenza. Sicuramente vero, ma per me è un pre-requisito”. Io sono Giorgia.
