A Reggio Emilia e Genova il prologo, le luci a San Siro per la chiusura: parliamo della dodicesima giornata, che verrà seguita dall’ennesima sosta per le nazionali. Toccherà a Sassuolo e Salernitana aprire le ostilità: per i neroverdi la classifica comincia ad essere preoccupante e l’aver vinto contro le prime tende a diventare più un’aggravante che non un’esimente, in questo contesto di difficoltà.
I ragazzi di Dionisi sembrano aver smarrito quell’animus pugnandi che sembrava accompagnarli in ogni frangente, e sarà bene rispolverarlo, non solo contro le big. I campani sono già al lumicino di speranza: 4 punti in 11 gare e neanche una vittoria mentre le altre si allontanano, pericolosamente. Solo con un finale di girone di andata al galoppo potrà riaprirsi un discorso salvezza che appare già problematico.
Nella gara serale saranno invece di fronte Genoa e Verona. I locali hanno trovato in Gudmundsson il loro singolare profeta, non già ieratico e dalla barba fluente, ma biondo e vichingo nell’animo e nella propensione all’assalto.
Il Verona per tornare con un po’ di ossigeno sotto il balcone di Giulietta dovrà trovare il modo di non perdere al Ferraris e chiede a Bonazzoli e Djuric un apporto specifico in zona gol.
I MATCH DI SABATO
Sono tre le gare in programma domani: alle 15 Lecce-Milan dovrà chiarire, a Pioli ancor prima che agli altri, se il Milan è quello tremebondo visto in casa contro l’Udinese o la squadra baldanzosa capace di battere il PSG delle stelle. Contro i salentini potrebbe bastare anche una versione non proprio extra lusso, ma gli uomini di D’Aversa, che probabilmente non potranno contare sull’apporto di Almqvist, metteranno nella contesa tutta la rabbia per l’incredibile sorpasso subito all’Olimpico.
Alle 18 toccherà alla Juve, con Allegri che senza lo squalificato Rabiot potrebbe decidere di schierare dall’avvio Nicolussi Caviglia o anche Iling Junior, fin qui totalmente esclusi dalle rotazioni bianconere.
Dall’altra parte il Cagliari, rigenerato dai tre successi di fila tra campionato e Coppa e perciò pronto a dar battaglia, con Petagna e Luvumbo favoriti per le maglie da titolari nell’affollato reparto offensivo dei sardi.
Terzo incontro del sabato, quello tra Monza e Torino. I brianzoli vogliono confermarsi squadra rivelazione, titolo ideale che condividono con Bologna e Frosinone. Attenzione però al Toro, che contro il Sassuolo ha dato segnali di risveglio è che in verità in trasferta ha sempre fatto piuttosto bene in questo avvio di stagione.
CINQUE LE GARE DOMENICALI
Domenica con 5 match in programma, con Napoli-Empoli nell’ormai tradizionale sfida di mezzogiorno e mezzo. La rimonta subita in Champions da una Union Berlino annunciata in disarmo non è il miglior biglietto da visita per il match del Maradona, ma superare i toscani di Andreazzoli sarà imperativo categorico per Garcia e i suoi ragazzi. Ha appena vinto il suo primo match l’Udinese, che alle 15 proverà a confortare le positive sensazioni contro una cliente scomodissima come l’Atalanta, che ieri sera si è guadagnata la promozione anticipata nel suo girone di Europa League. Bergamaschi favoriti, ma attenti a Cioffi e alla sua capacità di lettura del match.
In concomitanza, alle canoniche 15, che una volta erano l’orario di tutti i match meno uno, ora invece hanno il programma ridotto a due confronti, ecco Fiorentina- Bologna. I viola dovranno riscattare il ko casalingo patito con la Juve, in una gara in cui hanno fatto registrare un marcato quanto sterile possesso palla. Alle 18 la gara forse più attesa dell’intera dodicesima, il derby capitolino, tra due formazioni che marciano non senza intoppi in questo avvio di torneo.
I tre punti del derby sono spesso la panacea e i due tecnici ne sono perfettamente consapevoli.
Sarri rischia di perdere Luis Alberto e Zaccagni, che hanno chiuso il match con il Feyenoord in condizioni precarie, Mourinho si affida a Dybala e Lukaku e spera di recuperare, almeno per uno spezzone di gara, Spinazzola e capitan Pellegrini.
Chiusura con Inter-Frosinone. I giovani di mister Di Francesco dovranno metterci il consueto coraggio e persino un pizzico di spregiudicatezza, perché la sfida di San Siro sembra di quelle impossibili. Il calcio però da sempre insegna e sovente ricorda che le imprese impossibili appartengono ad altri ambiti. Nel mondo della pedata ogni essere può essere…