Sono tanti gli esercizi inutili dell’esistenza. Tanti, variegati e splendenti nella loro vacuità. Alla luce di quanto accade da qualche tempo nel campionato cadetto, tra gli esercizi inutili vanno annoverati quelli del fare tabelle, previsioni e pronostici. State pur certi che le grandi della B riusciranno infatti a disattenderli in maniera così netta da tranciarne l’essenza. Sfidiamo qualunque appassionato, addetto ai lavori, o semplicemente curioso a dire che avesse previsto quanto accaduto negli ultimi due turni. La matematica ci soccorre nell’indicare quanto fossero improbabili i risultati delle ultime 10 gare giocate dalle prime 6 della classifica. Le gare sono infatti 10 e non 12 perché in due casi, Lecce-Pisa e Monza-Benevento, si trattava di scontri diretti.
Ebbene, queste due gare sono le sole in cui una delle prime 6, in entrambe le circostanze la squadre di casa, ha centrato i tre punti. Nelle altre 8 gare la squadra impegnata nella lotta al vertice ha perso o tutt’al più pareggiato. Se i risultati della 36^ erano stati archiviati come un’eccezione, i verdetti della giornata successiva sono ascrivibili a una nuova regola. Mentre il Monza, vincendo lo scontro diretto con il Benevento, ha rilanciato le proprie chances di promozione diretta, le altre ne hanno combinate di cotte e di crude, sovente contro avversarie senza alcuna motivazione. È caduto il Lecce, che ha dovuto così rinviare e mettere in qualche modo in discussione la propria promozione in massima serie. In questo caso l’avversaria era il Vicenza, che affidava a questa gara le ultime speranze di permanenza nella categoria, attraverso l’ingresso nei playout. Ebbene, mentre i tifosi venuti da Lecce si preparavano alla festosa invasione, i veneti hanno prima pareggiato e poi, allo spirare del lungo recupero, compiuto il sorpasso con Ranocchia, complice un Gabriel con la testa… alla serie A e le mani protese non sufficientemente salde. Se Sparta piange, Atene non ride… E così allo Zini la Cremonese, tradendo attese, coreografie, previsioni e buona volontà, è incappata nelle più sciagurata delle sconfitte casalinghe. A deludere il popolo grigiorosso è stato il dispettoso Ascoli di Baschirotto, cognome che fa quasi rima con dispetto. E il dispetto di Baschirotto, arrivato a inizio ripresa, ha tolto alla Cremonese il secondo posto, a beneficio del Monza. Peraltro i marchigiani hanno imprevedibilmente guadagnato una teorica possibilità di migliorare il loro settimo posto, modificando la posizione di partenza nella griglia dei playoff.
Di questi clamorosi capitomboli avrebbero potuto approfittare Pisa e Brescia, ma evidentemente in questo sprint per la serie A stanno giocando tutte al “Ciapa No”, che come ogni giocatore di carte ben sa, è un tressette al contrario, a laziali latitudini meglio noto come “traversone”. E così anche il Pisa, opposto a un Cosenza a rischio di retrocessione diretta, non è andato oltre un pari casalingo, che di fatto equivale a una porta in faccia ai sogni di promozione diretta. Dulcis in fundo, il Brescia. Le rondinelle avrebbero dovuto fare un sol boccone di un Cittadella privo di motivazioni, per la prima volta non interessato alla post-season. E invece Cassandro si è rivelato profeta di sventura per i lombardi, realizzando il solo gol del confronto e completando la giornata horror delle prime della classe. Verdetti totalmente rinviati a venerdì, quando salvo ulteriori rivoluzioni il Lecce festeggerà il ritorno in A dinanzi al proprio pubblico, ospitando il derelitto Pordenone. Il Monza dovrà difendere il proprio secondo posto a Perugia, mentre la Cremonese dovrà giocare in casa del Como. Compito difficile per il Pisa a Frosinone, meno complicate in teoria le gare casalinghe del Benevento con la Spal e del Brescia con la Reggina. Alle 22,20 di venerdì ne sapremo finalmente di più.