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Si va in consiglio ma il cielo della Pisana è sempre meno… azzurro

Massimo Pizzuti
L’aula della Pisana si riunisce oggi per approvare il Defr 2025. Forza Italia vuole il terzo assessorato alla luce dei nuovi equilibri, la Lega non intende accettare il completo ridimensionamento delle deleghe di Pasquale Ciacciarelli, Fratelli d’Italia ha mantenuto numeri e peso e non vede perché dovrebbe effettuare sacrifici. Serve una sintesi. Ma non si troverà oggi.
Ottobre 14, 2024

Alle ore 17 dei oggi si riunisce il consiglio regionale, con all’ordine del giorno l’approvazione del Documento di economia e finanza 2025. Poi, per fine mese, arriverà il Collegato di bilancio. Atti che caratterizzano in maniera forte il profilo politico della giunta e della coalizione.
Il Governatore Francesco Rocca sarà in aula, come richiesto dalle opposizioni. La riunione di venerdì è stata aggiornata dopo l’ennesimo stallo all’interno del centrodestra sul tema della verifica politica. Sia nel fine settimana che in queste ore si sta cercando un’intesa e dunque i contatti sono febbrili. Il centrodestra ha la necessità di approvare il Defr con numeri importanti e Forza Italia ha assicurato che non ci saranno problemi comunque. Ma  arrivare con una fumata bianca sulla verifica cambierebbe completamente il quadro della narrazione, peraltro al cospetto di un centrosinistra pronto a dare battaglia.
I livelli nazionali conoscono la situazione, ma va considerato che il Governo è impegnato sia sul fronte degli esteri (la crisi in Libano) che su quello economico (la Manovra). Dovranno essere i coordinatori regionali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati, Lista Rocca e Udc a risolvere la situazione.
Nell’ultimo mese si sono susseguiti i richiami all’unità della coalizione, non perdendo mai l’occasione di sottolineare che l’attività amministrativa (della giunta) non si è mai fermata. Quasi a voler esorcizzare una crisi che invece c’è.
Ignorare i nuovi equilibri è impossibile: Forza Italia è passata da 3 a 7 consiglieri, che arrivano a 8 attraverso l’intergruppo con Noi Moderati. La Lega è scesa da 3 a 1. Fratelli d’Italia è rimasto con 22, la civica del Governatore Rocca con 1. Le posizioni si sono ulteriormente irrigidite. La formula di lasciare inalterato il quadro numerico dell’Esecutivo, con 2 assessori a FI e 2 al Carroccio, è stata di fatto congelata. La Lega di Claudio Durigon e Davide Bordoni può accettare di perdere l’urbanistica. Non anche le politiche abitative. In questo modo le competenze dell’assessore Pasquale Ciacciarelli sarebbero svuotate e la protezione civile non ha lo stesso “peso” dell’urbanistica.
Le cose sono cambiate pure in Forza Italia, che a questo punto reclama il terzo assessorato. Ma chi dovrebbe fare il sacrificio? La Lega ha ribadito il no, sia perché altrimenti porterebbe la vicenda sul tavolo nazionale chiedendo compensazioni in altre Regioni. In secondo luogo Bordoni ha ribadito che il suo partito ha già lasciato sul campo una vicepresidenza dell’aula e una presidenza di commissione. Riferendosi chiaramente alle deleghe di Giuseppe Cangemi e Angelo Tripodi, entrambi passati in Forza Italia. Dal canto suo Fratelli d’Italia fa rimarcare la circostanza di non aver perso né consiglieri né consensi e che quindi non vede le condizioni per rinunciare a cariche e posizioni conquistate sul campo. Paolo Trancassini, coordinatore del partito nel Lazio, da settimane è impegnato in una complicata e delicata attività di mediazione tra gli alleati. A questo punto nelle prossime quarantotto ore anche lui tirerà le somme.
Le opposizioni di centrosinistra, come dicevamo, hanno richiesto la presenza di Francesco Rocca in aula, dopo che per oltre due mesi e mezzo il Consiglio non si è riunito. Il presidente della Regione ci sarà. Vedremo come si presenterà la maggioranza. Se verrà trovato un accordo, se Forza Italia opterà per l’appoggio esterno, se in aula gli “azzurri” voteranno comunque il Defr 2025. Di certo la coalizione di centrodestra è finita in una palude dalla quale può uscire soltanto attraverso scelte ispirate ad una visione politica vera. Per come si sono messe le cose e per quelli che sono i numeri qualcuno deve effettuare un passo indietro o di lato. Ragionare anche in termini di presidenze di enti intermedi e derivanti è sicuramente normale e rappresenta un’opportunità per chiudere il cerchio. Però non può bastare, perché alla fine il “cuore” del problema è costituito dalla definizione della giunta e della maggioranza che sostiene Francesco Rocca. Non possono esserci subordinate su questo punto. Può anche darsi che intanto il Defr venga approvato, in attesa di trovare una sintesi politica che archivi una verifica diventata quasi un tabù ma le ultime notizie di una mattinata ancora molto convulsa non fanno pensare a una fumata bianca.
Il rischio che Claudio Fazzone ritiri gli assessori, secondo alcuni rumors, pare più concreto rispetto ai giorni scorsi.

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