Due italiani nei quarti di Wimbledon. Non è la prima volta, perché anche nel 2024 avevamo portato Jannik Sinner e Lorenzo Musetti al quinto turno della rassegna.
Stavolta con il numero uno del mondo c’è Flavio Cobolli, cui nessuno o quasi assegnava concrete possibilità di approdo alla seconda settimana, figurarsi ai quarti di finale…
Peraltro il superamento degli ottavi è avvenuto in modo inversamente proporzionale al valore assoluto dei due nostri portacolori. Il leader mondiale ha attraversato una giornata di assoluta criticità, probabilmente dovuta alla caduta a inizio match che gli ha impedito di giocare il dritto e di eseguire il servizio con la consueta incisività. Il gravissimo infortunio di Dimitrov gli ha regalato i quarti nel contesto di un match che stava perdendo per 2-0, con una situazione di parità (2-2) nel terzo set. Oggi però, dopo aver effettuato gli esami strumentali in mattinata (non è stato diffuso in merito alcun comunicato sull’esito) e prenotato il campo per una sessione di allenamento alle 17 italiane (ore 16 locali), ha rinunciato all’allenamento stesso, alimentando dubbi sulla effettiva possibilità di giocare i quarti contro Ben Shelton.
Ha invece vinto e convinto Flavio Cobolli, che contro Cilic ha ribadito le sue spettacolari condizioni di forma. Il giovane romano non è Sinner e i suoi orizzonti in questo torneo inglese potrebbero non essere illimitati, però all’insegna del “non è vero ma ci credo” continua ad avanzare ed ora si prenderà la soddisfazione di sfidare Novak Djokovic. Nulla da perdere, tanto da esplorare.
E in quest’ottica va considerato anche un altro italiano, Jacopo Vasamì, che nel torneo juniores è testa di serie numero 2. Il giovane nativo di Avezzano e romano di adozione ha superato nel secondo turno l’americano Johnston con il punteggio di 7-6 6-4, arrivando a totalizzare ben 19 ace. L’efficacia del suo servizio è davvero straordinaria, se si considera che si tratta di un giocatore giovanissimo e che di solito alla sua età ancora il colpo di apertura risulta acerbo e suscettibile di miglioramenti consistenti.
Sinner, la vittoria più amara. Cobolli, non è vero ma ci credo…
