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Sinner, un trionfo annunciato: battuto in tre set Zverev si conferma re d’Australia

Roberto Mercaldo
Gennaio 26, 2025

I numeri sono sbalorditivi. Ma forse spiegano soltanto in parte la grandezza di Jannik Sinner. Il re del tennis è un ragazzo garbato che mette in fila vittorie, migliora quotidianamente il proprio gioco e resta la persona di sempre. La sua statura di uomo è forse superiore a quella, davvero straordinaria, di atleta. A Melbourne, quando in Italia erano le 9,45 del mattino, Jannik Sinner, detentore, e Alexander Zverev, detto Sacha, sfidante e numero due del mondo, si sono contesi il titolo 2025 degli Australian Open, primo major della stagione.
In tanti, compreso Novak Djokovic, avevano auspicato che potesse essere la volta buona per il tedesco di origine russa, già finalista major in altre due occasioni, ma ancora in attesa di celebrare il primo trionfo. In tanti non avevano compiutamente misurato quanto distante sia da tutti gli altri lo Jannik Sinner che gioca sulla sua superficie preferita. Per vincere il suo terzo major di fila sul cemento (che tradotto in partite fa 21 match vinti) il rosso della Val Pusteria ha impiegato solo tre set.
In tutto il torneo Jannik ha perso soltanto due set: uno al secondo turno con il doppista australiano Shoolkate, l’altro, in coincidenza con un momento di défaillance fisica, contro il talentuoso ma incompiuto Rune, agli ottavi.
Dai quarti in poi, Jannik non ha perso alcun set contro De Minaur, Shelton e Zverev. Avversari diversi per caratteristiche tecniche e potenzialità, ai quali però Sinner ha riservato identico trattamento. In finale, nemmeno una palla break da fronteggiare in tutto il match, un break operato e poi difeso fino in fondo tanto nel primo che nel terzo set e un secondo parziale vinto al tiebreak per 7-4. Il match riassunto in cifre è tutto qui, ma chi l’ha visto sa quanta tenacia, quanta energia, abbia messo Zverev, quanto si sia speso per cercare di cambiare il copione.
A fine match Sacha ha fornito la più elementare e la più sincera delle spiegazioni: “Jannik in questo momento è di gran lunga il miglior giocatore del mondo. Io ho fatto tutto quel che potevo per contrastarlo, ma non sono riuscito a impensierirlo davvero, perché lui è più forte”.
Jannik ha messo sul piatto una prima molto solida, servita con buone percentuali, e ha pressato sul dritto l’avversario, che, chiamato a giocare sempre a pieni giri, ogni tanto ha perso il suo colpo meno forte. Inoltre Sinner si è confermato il più bravo al mondo in risposta, limitando persino il devastante servizio del rivale, che per le statistiche dell’ATP è il migliore del circuito.
Delle ultime 100 partite ufficiali, il numero uno del mondo ne ha vinte 93 e in questo sbalorditivo dato c’è, in sintesi, l’attuale grandezza dell’altoatesino.
Quello che le cifre non possono dire è la naturalezza con la quale Jannik vive questi suoi trionfi: sempre pronto a condividere i meriti, rispettoso degli avversari, mai guascone. E sì che potrebbe permetterselo, uno che a 23 anni va già a caccia di record assoluti. Visibilmente commosso, il nostro campionissimo, nel ringraziare Cahill che il prossimo anno in Australia non sarà più al suo angolo. Ci sarà Vagnozzi e ci saranno, almeno idealmente, i tanti, tantissimi appassionati innamorati di questo ragazzo perbene e campione incommensurabile. E la favola bella, in fondo, è appena iniziata.

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