Comune di Frosinone: FdI chiede al sindaco Mastrangeli (e futuro nonno) di arrivare a “quota 17”. Anche sfatando il tabù del riassetto di giunta. La posizione della Lista Marzi, la spaccatura con Forza Italia e tanto altro sul tavolo. Lo scontro tra Massimiliano Tagliaferri e Corrado Renzi. E meno male che non si è andati avanti con il dibattito sugli addobbi natalizi…
Ci sono due possibilità. Continuare a fare finta di nulla e andare avanti per i venti mesi finali della consiliatura come nei precedenti quaranta. Con continue spaccature, fibrillazioni e polemiche che hanno già lacerato (irrimediabilmente) la maggioranza.
Oppure provare ad arrivare ad un chiarimento definitivo, dopo una verifica politica seria e un riassetto della giunta credibile.
Parliamo del Comune di Frosinone, dove la coalizione trasversale che sostiene Riccardo Mastrangeli (che in mattinata ha gioito pubblicamente condividendo la notizia della gravidanza della figlia Anastasia) non va oltre 16 consiglieri su 33.
Martedì sera, in sala Giunta, si è svolta una riunione di maggioranza con tanti assenti. Fra i quali il vicesindaco Antonio Scaccia. L’argomento all’ordine del giorno era quello delle “Luminarie” per il Natale, fonte ogni anno di contrasti fortissimi.E si è capito immediatamente che pure stavolta non ci sarebbe stata eccezione. Infatti il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri ha ritenuto opportuno “stoppare” il confronto.
Si è passati al piano politico e non è andata meglio. Franco Carfagna (Fratelli d’Italia) e Andrea Turriziani (Lista Marini) hanno detto a Mastrangeli che serve una maggioranza vera. Numerica se non altro. Per arrivare (perlomeno) a 17, si può guardare alla Lista Marzi, composta da Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi. Su Marzi c’è il pressing da “richiamo della foresta” del presidente regionale del Pd Francesco De Angelis. Ma in ogni caso una soluzione va trovata.
Anche con un rimpasto di giunta, se necessario e funzionale. E qui il discorso si fa complesso, complicato, delicato ma inevitabile. Nell’eventualità di un’intesa programmatica, la Lista Marzi potrebbe esprimere un assessore. Per esempio Carmine Tucci, coordinatore della civica.
C’è un altro elemento. L’attuale assetto dell’Esecutivo è sganciato dalla reale rappresentanza dei gruppi. La Lista Ottaviani (che ha due assessori) è scesa da cinque a due consiglieri. La Lega (che ha un assessore) è passata da due a un consigliere. Adriano Piacentini non ha un gruppo di riferimento e viene sostenuto direttamente da Mastrangeli.
Non si tratta di una tematica tabù e nemmeno di una “trappola”. Si tratta di capire come andare avanti per l’ultimo scorcio di mandato.
Poi c’è la posizione di Forza Italia. Il gruppo, composto da Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo e Christian Alviani, è all’opposizione dell’Amministrazione. Nell’ultima seduta ordinaria è rimasto in aula (mantenendo il numero legale) nel corso del dibattito sulle mozioni riguardanti la striscia di Gaza. Provocando la levata di scudi di Mastrangeli, di Fratelli d’Italia, della Lega e della Lista per Frosinone. Gli “azzurri” a loro volta hanno risposto in modo duro. La frattura si è allargata e peraltro il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale del partito, sostiene pienamente la linea del gruppo consiliare.
Frosinone è un Comune capoluogo e quindi la sua situazione politica verrà analizzata sul tavolo regionale del centrodestra. Il fatto è che si vota nella primavera del 2027. Contemporaneamente a Roma. Complicato (ma non impossibile) ipotizzare un centrodestra spaccato al Comune di Frosinone.
Stesso discorso vale per la Latina dove la giunta Celentano fibrilla più o meno tutti i giorni.
Dicevamo dell’opzione del rimpasto di giunta. Oggi gli assessori sono 8. Si può arrivare a 9 e quindi il Sindaco ha una “casella” strategica per provare ad arrivare a quota 17. E gli assessori “in pectore” sono almeno due: il terzo reclamato da Fdi e Francesco Trina che andrebbe a rappresentare Andrea Turriziani. Questo nel giro delle poltrone porterebbe al problematico addio di Adriano Piacentini…
Poi ci sono le deleghe, per esempio quelle all’urbanistica. Seguendo l’esempio di Ottaviani, Riccardo Mastrangeli le ha trattenute ad interim. Però si potrebbe anche decidere di attribuirle ad un assessore al ramo.
Fratelli d’Italia, oltre ad essere il primo partito, ha il gruppo più numeroso, con cinque consiglieri. A inizio agosto c’è stato lo “strappo” sul percorso del Brt, portato all’attenzione della giunta da Mastrangeli nonostante la contrarieità di FdI. In quella stessa occasione (e per il medesimo motivo) Massimiliano Tagliaferri è uscito dalla Lista Ottaviani. Pure in questo caso un chiarimento definitivo non è più rinviabile. Sempre nel corso del vertice di maggioranza si è registrato un acceso (è un eufemismo) botta e risposta tra il consigliere Corrado Renzi (Lista per Frosinone) e il presidente Massimiliano Tagliaferri. Ulteriore segnale di malumori e contrapposizioni forti.
Serve un reset, e non è detto che non ci mettano le mani ai livelli superiori della coalizione.