La violenza di genere, in questi giorni oggetto di mille discussioni e altrettante riflessioni, appare un fenomeno difficilmente arginabile. Eppure, tante sono le iniziative messe in campo da Enti, Associazioni, Uffici ed Organi dello Stato. Anche qui si auspica una tregua, lunga, e magari chissà, la pace. Invece è continuo lo stillicidio di situazioni e atti efferati che giornalmente ci racconta la cronaca nazionale. Nell’analizzare il lavoro svolto dai Comandi Stazione della Compagnia Carabinieri di Sora, la situazione appare costantemente seria. Gli interventi effettuati per richieste ricevute attraverso il NUE 112 per litigi, nella maggior parte nelle mura domestiche, superano i 300 nel corso dell’anno e numerosi sono i casi in cui è dovuto intervenire anche il personale sanitario del 118. A questi vanno sommate le numerose denunce ricevute e che non sono direttamente connesse ai primi interventi, molte volte, passano attraverso i servizi sociali comunali, le strutture socio-assistenziali, i centri violenza, le associazioni per la tutela delle donne vittime di violenza.
L’ultimo caso intercettato dai Carabinieri di Sora a seguito di una richiesta di intervento al Nue112. All’arrivo dei militari presso l’abitazione, in centro abitato nel circondario di Sora, un uomo 43enne e marito della vittima in questione è stato trovato in stato di ebrezza alcoolica al culime di maltrattamenti verso la moglie e il figlio 19enne. Un’aggressione ed una violenza alla quale hanno tentato di ribellarsi ricorrendo prima all’intervento dei familiari e poi, proprio per ferma volontà di questi, alle forze dell’ordine. L’uomo, prelevato e portato presso la Caserma del Comando Compagnia Carabinieri di Via Barea, ha continuato nel suo atteggiamento violento, tanto che più volte i militari hanno dovuto gestirne il comportamento per evitare di essere aggrediti a loro volta. È stato arrestato perché il quadro emerso dalle dichiarazioni assunte delineava condotte plurime nel tempo di atti maltrattanti, tanto che le vittime hanno fatto molta fatica a raccontare tutti gli episodi e probabilmente non li hanno raccontati tutti.
Le indagini e gli accertamenti della Procura della Repubblica di Cassino, che le dirige, sono tutt’ora in corso per verificare ogni possibile aspetto della vicenda. Si attende la convalida dell’arresto e le eventuali misure cautelari che verranno disposte.
Il lavoro della Procura della Repubblica e dei Carabinieri sul fronte è incessante, in stretta collaborazione con le associazioni e gli enti del territorio, tra cui il consorzio AIPES di Sora che era già pronto a collocare la donna ed il ragazzo in apposita struttura qualora non si fossero presi provvedimenti nei confronti dell’uomo. Altissima rimane l’allerta e continui sono gli incontri con le associazioni e le scuole per condividere gli obiettivi anche attraverso l’elencazione di una serie di comportamenti che devono essere considerati, a prescindere da ogni valutazione. Questi sono compendiati in un Test di Autovalutazione, elaborato dal Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, che serve a scuotere le coscienze ed a rilevare i segnali del livello di violenza subita, o perché no, procurata.